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mercoledì 29 giugno 2011

Lo sapevate? Carta di identità per minori. Sapevatelo!

Ho fatto il classico. "Conosci te stesso" e "so di non sapere" sono principi fondanti del mio essere ma a volte "non sapere" lascia basiti.
Vivo un po' nel mio mondo ma non sapevo che per andare in campeggio al mare tra 3 giorni, in Italia, i miei due bambini devono essere muniti della loro bella carta di identità nuova di zecca, e il documento di identità precedente valido per l'espatrio (la Carta Bianca, per intenderci) non vale più niente.


Una recente legge, con grande tempistica, stabilisce infatti che:

In conformità al Decreto-Legge n. 70 del 13 maggio 2011, è soppresso il limite minimo di età per il rilascio della carta di identità, precedentemente fissato in anni quindici, ed è stabilita una validità temporale di tale documento, diversa a seconda dell’età del minore, in analogia con la durata del passaporto.
Rilascio della carta d’identità ai minori con età inferiore ai 3 anni: la carta d’identità rilasciata ai minori con età inferiore ai tre anni ha una validità di tre anni.
La richiesta del documento del minore deve avvenire in presenza di entrambi i genitori e del minore stesso. E’ possibile la presenza di un solo genitore che accompagna il minore, ma in questo caso occorrerà la presenza di un altro soggetto maggiorenne in qualità di testimone, oppure la presentazione di un altro documento di identità del minore in corso di validità (passaporto o il certificato di identità con fotografia precedentemente rilasciato ai minori di anni 15).
Per la validità all’espatrio, se un genitore non può essere presente occorre la dichiarazione di assenso all’espatrio (allegata in fondo alla pagina).
Occorre presentarsi con tre foto tessera del minore a colori su sfondo bianco, uguali, recenti e con il capo scoperto.

Rilascio della carta d’identità ai minori con età dai 3 ai 18 anni: la carta d’identità rilasciata ai minori con età dai 3 ai 18 anni ha una validità di cinque anni.
La richiesta del documento del minore deve avvenire in presenza di entrambi i genitori e del minore stesso. E’ possibile la presenza di un solo genitore che accompagna il minore, ma in questo caso occorrerà la presenza di un altro soggetto maggiorenne in qualità di testimone, oppure la presentazione di un altro documento di identità del minore in corso di validità (passaporto o il certificato di identità precedentemente rilasciato ai minori di anni 15). Per la validità all’espatrio, se un genitore non può essere presente occorre la dichiarazione di assenso all’espatrio (allegata in fondo alla pagina).
Occorre presentarsi con tre foto tessera del minore a colori su sfondo bianco, uguali, recenti e con il capo scoperto.

ATTENZIONE: per il minore di anni 14, l’uso della carta di identità ai fini dell’espatrio è subordinato alla condizione che il minore viaggi in compagnia di uno dei genitori o di chi ne fa le veci, o che venga menzionato – su una dichiarazione rilasciata da chi può dare l’assenso o l’autorizzazione, convalidata dalla Questura o dalle Autorità consolari – il nome della persona, dell’ente o della compagnia di trasporto a cui il minore medesimo è affidato. E' opportuno munirsi di un certificato di nascita con indicazione della paternità e della maternità da esibire in caso di richiesta da parte delle Autorità di Frontiera.

Rilascio della carta d’identità ai minori di cittadinanza straniera: nel caso di rilascio della carta d’identità ai minori di cittadinanza straniera è necessaria la presenza di almeno un genitore e di un altro soggetto maggiorenne in qualità di testimone o di un altro documento del minore in corso di validità (passaporto). La qualità di genitore deve essere correttamente registrata in Anagrafe.
Occorre inoltre che il minore sia titolare di permesso di soggiorno in corso di validità o che lo stesso figuri iscritto sul permesso di soggiorno del genitore.
Nel caso di richiesta della carta di identità con permesso di soggiorno in corso di rinnovo, se nella ricevuta postale figura unicamente il nome del genitore è necessario esibire anche copia del Mod. 209 (Ministero dell'Interno).

Non è necessaria la dichiarazione di assenso alla validità per l’espatrio in quanto il documento rilasciato non costituisce titolo per l’espatrio.
Occorre presentarsi con tre foto tessera del minore a colori su sfondo bianco, uguali, recenti e con il capo scoperto.

Per fortuna oggi sono passata all'anagrafe e l'ho saputo. Nel mio comune di foto ne hanno chieste 4, se non avevo la Carta Bianca. Oggi ho compilato i moduli della richiesta e ho firmato. Mio marito deve andare a firmare quando riesce e poi io devo portare i bambini all'anagrafe. Grazie al cielo dovrebbero consegnarmi il documento al momento del completamento delle pratiche burocratiche.
Dovremmo farcela.

Sapevatelo!

AGGIORNAMENTO 2013: Ruben ci informa che la scadenza della carta d'identità viene fatta coincidere con il giorno del compleanno!!!!

martedì 28 giugno 2011

Indagine sulle "Canzoncine da viaggio": se lo ami legalo.. e tienilo legato

Giustamente Claudia ha fatto una bella sintesi di tutti gli stratagemmi da usare in macchina per distrarre i nostri bambini durante i lunghi tragitti.



Perché se a volte, in circostanze del tutto eccezionali, l'unica cosa da fare è "se lo ami tienilo stretto", magari "se lo ami legalo" è diventato per molti automatico, soprattutto per i bambini..

...tenerli legati però a volte è un altro paio di maniche!

Io sono qui a chiedere a chi passa se ha voglia di scrivermi le canzoncine o le storie che ascoltate in macchina.

Perché con i libri e i giochi il Pulce, il mio bimbo grande, tende alla nausea.
Si fa sì delle belle suonate con la pianola portatile (ormai quasi distrutta a furia di volare in terra ad ogni frenata) e il Cic apprezza alquanto, ma dopo un po' noi genitori non ne possiamo più!!
E sul dvd in macchina sono io che non ci sento ancora. Per me il momento del viaggio non è da annullare, ma è un momento come tra parentesi.. un momento di nuove possibilità di comunicare e di fantasticare.


La faccenda delle "canzoncine da macchina" ci è sempre sembrata la soluzione ideale. Uno le ascolta, oppure no, si gioca agli indovinelli o si racconta qualcosa o si parla di cosa si farà arrivati alla meta.
Tra l'altro col tempo le canzoncine sono diventate sempre di più anche canzoni da grandi o storie più complesse, quindi anche i genitori gradiscono.
Il Pulce si assicura sempre, prima di partire per una gita, che in furgone ci sia il suo libro porta CD, anche se spesso le canzoni più ascoltate ce le dimentichiamo nel lettore in sala..

Inizio io? Nel libro porta CD noi abbiamo:

- L'uovo o la gallina. La piccola canzone dei contrari
- Volta la carta
- La pulce d'acqua
- mistomilo (selezione di varie canzoni di cartoni animati -preferiti della mamma da piccola- tipo Il pianeta Mallakà, Zia Nena oppure la sigla di Heidi. E qui sarebbe da aprire un'intera parentesi)
- Furia cavallo del west (il preferito del Cic)
- I sogni di Pimpa (storie da libretti)
- Pierino e i Lupo (Benigni)
- Max Gazzè (the best of.. detto dal Pulce Max Gazzèl)
- I musicanti di Brema (versione Fabbri-Istituto Barlumen)
- Istituto Barlumen Band
- Storie del Bosco Antico di Mauro Corona (triiiiisti ma piacciono, bah)
- Cantiamo in allegria (cd della scuola materna montessiori del Pulce. Molto bello)
- Fiabe Sonore (A mille ce n'è... Fabbri. Tutti gli mp3)

(La mamma qualche volta riesce ad infilarci un po' di Pacifico, Morgan, Daniele Silvestri, Frankie Hi NRG, Samuele Bersani o altra robaccia italiana così, perché per i Prodigy o Fat Boy Slim non è più tempo neanche per lei)

L'ultimo CD che è entrato di prepotenza nella play list (in heavy rotation) è il dono della dolce mamma albero Mammainverde, una raccolta di canzoni dei SULUTUMANa che chiederei a lei di presentare degnamente. Noi siamo appena appena entrati nel tunnel! ;-)

P.S. In realtà per sopravvivere al viaggio lungo le canzoni dei CD funzionano, ma mai come delle belle cantatine tutti insieme a squarciagola.

lunedì 20 giugno 2011

Scared

Bambini miei,
il mondo è pericoloso. Il mio mondo è particolarmente pericoloso.
Mi fa paura. Spesso ho paura.
Adesso ho paura, ma non ve lo posso dire.

Bambini miei,
il sole era caldo e l'aria era fresca, oggi. Si vedevano le montagne.
Il mondo era pieno di colore
e c'eravate voi, e il papà,
e il mondo era bello, e questo ve lo voglio dire.

mercoledì 15 giugno 2011

L'albero della vita

Ho visto The Tree of Life di Terrence Malick proprio la sera in cui ha vinto Cannes, guarda caso. Non vi racconto com'è o come non è, potete trovare queste cose facilmente altrove: vi parlo dell'albero citato nel titolo.



Malick è affascinato dalla natura, dalle sue manifestazioni più spettacolari e meravigliose che fotografa in maniera altrettanto meravigliosa: ricordiamo le lunghe camminate a seguire i soldati nell'erba ne La sottile linea rossa (1998) e il Paradiso Terrestre che trova il capitano Smith nel Nuovo Mondo (The New World, 2005). L'albero, in questo suo nuovo film, è nell'ordine: un vero albero, visto dal basso con i suoi grandi rami che vanno verso il cielo; un albero carico di tutte le ovvie simbologie religiose associate all'albero; l'albero dell'evoluzione della vita sulla terra, dalle prime cellule per arrivare fino ad oggi. Malick riesce così ad unire in una sola figura la sua visione insieme scientifica e panteistica del mondo.


L'albero è il miglior modo per conciliare le diverse parti di una sensibilità al contempo estetica e razionale. Non vi siete mai annoiati durante una lezione di matematica e avete cominciato a scarabocchiare sul foglio figure astratte? Magari cominciando da un segmento che alla fine si divide in due segmenti, che a loro volta si dividono in due segmenti, che si dividono ancora in due, etc. etc. fino a che quello che vi trovate davanti agli occhi vi ricorda qualcosa, forse un albero. O un cespuglio, se non avete riprodotto degli angoli sempre uguali. Un po' come ha fatto la ragazza di questo video, che ha scoperto che la matematica la trovi dove meno te lo aspetti:



Bene, la stessa cosa la si può far fare ad un computer, con un programma, un algoritmo, una serie di regole per far sviluppare la nostra pianta. Regole semplici come quelle del disegno sul foglio, una funzione ricorsiva come quella che sfrutta questo piccolo programma scritto con il linguaggio Processing da Daniel Shiffman:



Oppure con regole più sofisticate (molto più sofisticate) come quelle degli L-Systems di Aristid Lindenmayer, che potete trovare nel libro The Algorithmic Beauty of Plants (PDF).



Che il grande libro della bellezza naturale sia scritto in lingua algoritmica?

La caccia al tesoro delle parole tracciate. Un gioco per imparare lo stampatello minuscolo

Il Pulce mi chiede da un po' di insegnargli lo stampatello minuscolo. Il maiuscolo l'ha imparato così.

Ho in mente un gioco da realizzare, che chiamerò esoticamente "Mai Min", ma ci vuol tempo.

A Pulce piace abbastanza leggere, ma è faticoso, è lento come una lumaca... (e cerca pure di giocare a Scarabeo!)
Ha la sua tovaglietta alfabetiere, quindi se vuole si può mettere lì a decifrarsi una a una le parole in minuscolo che trova in giro, ma di certo si stufa, ci vuole allenamento!

Venerdì qui era festa. Mentre il Cic dormiva al pomeriggio, per prima cosa abbiamo fatto delle piccole carte, un mazzo con le lettere maiuscole ed uno con quelle minuscole, e ci siamo messi ad appaiarle sul pavimento: sparse le maiuscole bisognava trovare per ognuna la minuscola corrispondente. Vinceva ci per primo non aveva più carte in mano.
Poi gli ho fatto il classico gioco delle stradine: alfabeto maiuscolo a sinistra su un foglio, alfabeto minuscolo disordinato a destra, bisognava collegare con la penna le lettere corrispondenti.


Domenica mattina le basi erano gettate. Finalmente gli abbiamo procurato l'allenamento che ci voleva, divertente e motivante: una piccola caccia al tesoro domestica.


La sera prima abbiamo preparato i biglietti con buffi indizi, che date le circostanze sarebbe meglio chiamare tracce. Il primo l'abbiamo lasciato vicino alla tazza della colazione, sulla tovaglietta dell'alfabeto. Gli altri li abbiamo nascosti uno in ogni stanza della casa ed abbiamo fatto in modo che conducessero il Pulce al tesoro ( una raccolta di adesivi dei pirati).


I biglietti, con brevi frasi semplici e divertenti che indicavano dove cercare la traccia successiva, sono stati scritti con un carattere "tracciato", cioè tratteggiato come quello delle schede didattiche.
Il Pulce doveva passare con la penna sulla traccia, leggerla (col nostro aiuto) e cercare il biglietto successivo sulla base degli indizi.

Per fare i biglietti ho trovato il font dei caratteri qui. Per potere usare il Trace font con OpenOffice l'ho dovuto scaricare e installare nel pannello di controllo del PC (col tasto destro del mouse), ma è stato piuttosto facile. Ora posso fare tutte le schede di pregrafismo che voglio! (...ma NON voglio!...). Se fossi stata un po' meno precisina avrei potuto cogliere i suggerimenti in rete e semplicemente scrivere le frasi con un carattere normale e poi stamparle a bassissima qualità ;-)

L'esperienza è stata positiva. Ora il Pulce riconosce bene quasi tutti i caratteri in stampatello minuscolo.. ha già preso un po' di confidenza. Anche il premio è stato gradito e ha dato il via ad un intero pomeriggio di pittura (in grande) ed adesivi.


Però non era scontato. Non è stato facile "tarare" le frasi per il suo livello, in modo che fossero informative ma non troppo lunghe per non annoiarlo o fargli sembrare troppo ardua l'impresa. Tutto il gioco è durato poco, neanche mezz'ora, sempre per non stancare, e non lo proporrò più finché non me lo chiederà il mio bimbo.

Perché fretta non c'è. E la motivazione nell'apprendimento è tutto.

sabato 11 giugno 2011

Candy Camera 2011 con gli occhi di un bambino. Gara di foto per bimbi - regolamento

Siete pronti per la gara?



E' in partenza la nuova edizione di "Candy Camera, con gli occhi di un bambino"!
Anche questa estate date la macchina fotografica al vostro bambino, e vediamo cosa ne viene fuori...

CANDY CAMERA 2011
Con gli occhi di un bambino
Gara di foto per bimbi
vogliounamelablu.blogspot.com

Queste le regole per partecipare (quest'anno le ho semplificate, eliminando l'inutile e dannoso passaggio su Flickr e Facebook):

1- date in mano una macchina fotografica al vostro bimbo di età prescolare e lasciategli scattare tutte le foto che vuole. Nel banner gentilmente disegnatomi dal Pulce si vede bene che è caldamente suggerito di legare al polso le macchine foto con l'apposito cordino, per evitare spiacevoli incidenti ;-)

2- scegliete insieme all'autore la fotografia più rappresentativa, senza ritoccarla, e fategli decidere un titolo.

3- inviate entro il 15 settembre 2011 all'indirizzo e-mail vogliounamelablu@yahoo.it una sola foto per ogni piccolo fotografo, indicando il titolo della foto, il nome e l'età del fotografo al momento dello scatto. Questa foto verrà ridotta a dimensioni di 800x600 pixel 72 dpi e verrà pubblicata in ordine di arrivo sulla pagina temporanea del nostro blog dedicata al'iniziativa: CANDY CAMERA foto.

4- se avete un blog o una pagina sul web e linkate e pubblicizzate più possibile questa iniziativa, contribuirete alla sua riuscita! Dato che la scuola materna non è ancora finita può valere anche un passaparola tra i genitori all'uscita, ma anche al centro estivo e in spiaggia va bene lo stesso.. ;-)

5- dal 15 al 30 settembre 2011 ci saranno le votazioni pubbliche con sondaggio qui sul blog, come lo scorso anno

6- il bimbo che, per ciascuna età, avrà ricevuto più voti per la sua foto riceverà un piccolo premio personalizzato. Qui vedete i grembiulini e la t-shirt regalati nella precedente edizione.

Volete dare uno sguardo alle foto dei vincitori della scorsa edizione? Ci sono anche le foto degli altri partecipanti, sempre qui, tutte da guardare.
Infine, ricordo che lo spirito del gioco rimane lo stesso di sempre: non quello di far vincere i propri bimbi, ma di esortare i genitori ad osservare il mondo dalla spesso inesplorata prospettiva dei più piccoli.
Per questo tutte le foto in gara rimarranno in una pagina speciale, dove chiunque voglia potrà aggiungere altre foto fatte dal proprio bambino inviandomele via email (vogliounamelablu@yahoo.it).
Buona estate!

Vogliounamelablu

P.S.: Il Pulce suggerisce di introdurre due regole preliminari: non scattare le foto a caso e non barare. A 5 anni funziona così.

venerdì 10 giugno 2011

Inchiostro di china e colla vinilica II: brillantissime vetrofanie riposizionabili fai da te (in vece dei window colors stickers)

Guardare i colori in trasparenza è bellissimo.



Come Mammasorriso,  anni fa ho comprato i window colors alla LIDL (a Halloween) ed ogni tanto li ho usati per decorare le finestre della camera del Pulce: una ruspa a 3 anni, una Pimpa a carnevale, pesci e conchiglie per la cameretta della nuova casa. Ma ho sempre paura di spercarli, che finiscano, e poi non ho tutti i colori che mi servono!

Qualche giorno fa abbiamo anche sperimentato gli effetti di trasparenza alla luce della carta velina seguendo i suggerimenti della trasmissione di Rai YoYo "Ma che bel castello": Il mosaico di carta oleata. Con tutta sta pioggia e sto grigio fuori stagione, ci vuole qualcosa di colorato sui vetri delle nostre finestre!

Mentre realizzavamo i cartoncini con la colla vinilica e gli inchiostri di china, la somiglianza tra la consistenza dei window colors e quella della colla vinilica è mi balzata all'occhio, e soprattutto la trasformazione durante l'ascugatura con l'effetto trasparenza finale...
Non ho voluto subito verificare su internet se qualcuno ne sapesse più di me, volevo sperimentare, tanto ci voleva poco, solo una notte.
Ha funzionato... sennò mica starei qui a scriverlo, no ?!?! ;-)

Materiali:

- busta trasparente per documenti (di quelle con i buchi sul lato, con la superficie ruvidina)
- cartoncino rigido grande come la busta
- foglio bianco
- penna/matita e gomma
- colla vinilica in barattolo con beccuccio oppure i barattolone
- pennello grande (se colla in barattolone) e sottile
- inchiostri di china colorati e nero
- acqua e straccetto/cartacasa per le chine

Procedimento:

1) (opzionale) disegnare sul foglio bianco forme semplici, di dimensioni medie (tipo 6 soggetti su un A4)

2) inserire il foglio bianco, sovrapposto al cartoncino, dentro la busta trasparente

3) fase colla: ricoprire i disegni con uno strato abbondante e omogeneo di colla vinilica, usando il beccuccio del tubetto o un pennello grande. Se si vogliono fare stickers per decorare le piastrelle bianche di cucina o bagno si può anche sbordare dal disegno, ma se si vogliono fare vetrofanie per specchi o vetri meglio stare bene nei bordi ed essere precisi.




4) lasciare asciugare finché la colla non è diventata trasparente e dura. Può volerci più di una notte. Dove lo strato è più spesso la colla può rimanere biancastra ed avere delle bollicine all'interno, ma danno un bell'effetto in trasparenza; secondo me non sono un difetto.



5) passare alla fase colore: con il pennello sottile ricoprire di colore a china le aree di pellicola vinilica in base al disegno sul foglio sottostante  (se l'avete fatto, se no fate a caso come me).




Io per il primo tentativo ho fatto disegni veloci, malamente... e si vede :-(
Poi ho fatto diverse prove di coloritura:

- ho colorato in modo omogeneo un cuore con rosso carminio: tecnica semplice, esalta le trasparenze, molto d'effetto su vetri e specchi

- ho colorato in modo omogeneo un cuore con il rosso vermiglione e poi ho fatto il contorno con la china nera: più pesante l'effetto, ma più efficace se da applicare sulle finestre molto luminose, così il disegno viene più definito e si staglia meglio sullo sfondo. L'effetto è molto molto simile alla tecnica classica dei window colors.


- ho colorato con diversi colori una mela blu e l'ho scontornata col nero. Sempre effetto un po' pesante ma adatto alla finestra. Le aree di colore diverso non si sono mischiate tra loro per cui si è mantenuto un effetto molto "pulito". La china asciuga veramente rapidamente.


- ho giocato con strati diversi di chine trasparenti in successione, giusto per vedere il risultato (wow!)


- ho disegnato una forma grafica all'interno di una pellicola vinilica dalla forma irregolare, lasciando i bordi non colorati. Questa tecnica non è adatta per specchi e vetri perché si vede il bordo, mentre sulle piastrelle va benissimo e ci permette di disegnare anche grandi soggetti, fare scritte o cose più complesse.




- ho colorato un pesce usando velocemente diversi colori un po' sovrapposti, e ho completato con piccoli dettagli in nero. Secondo me è l'equilibrio giusto. Mi piace questo.



6) lasciare ascugare (basta pochissimo)

7) staccare le pellicole viniliche ed applicarle sui supporti (lisci e lucidi) prescelti. Si staccano e si riattaccano più volte facilmente, molto meglio dei window colors che ho io, senza appiccicarsi tra loro se malauguratamente vengono sovrapposte.

Considerazioni:

Servono considerazioni? Per me è fantastico!
Ho già incantato stamattina il Pulce appicciandogli i nostri stickers personalissimi e fai da te sullo specchio dove si lava i denti e ho già in mente altre prove e applicazioni.
Per prima cosa sceglierò dei soggetti per disegni più belli e aspetterò delle giornate di sole per immortalare al meglio le creazioni!! ;-)

Per completezza: alla fine ho controllato su internet e in effetti sta cosa della colla vinilica come window color -come immaginavo- non è una novità. Però ho trovato solo una tecnica che propone di ricreare i singoli colori e non di colorare a posteriori la pellicola vinilica trasparente (io farei un pasticcio). Ma magari mi sono persa qualcosa!

Ora, davvero, buona notte!


P.S.: Come per le altre creazioni qui sul mio blog, mi farebbe molto molto piacere sapere se qualcuno le ha realizzate poi per conto suo. Mi piacerebbe mettere un link alle vostre realizzazioni o aggiungere la foto sotto questo post, per evidenziare come una stessa tecnica porti a interpretazioni sempre nuove e personali. Segnalatemele!

SEGNALAZIONI:

Monica:) di Unconventional Mom ha provato a fare i window colors con la tecnica suggerita in rete (ricreando i singoli colori con colla vinilica e colori acrilici): trovate qui il suo primo esperimento di window colors fai da te

Tatiana S. di Crea, fantastica, gioca con arte! ha provato la tecnica qui proposta e anche una versione "ibrida" (ricreando i singoli colori con colla vinilica e chine colorate) per decorare dei deliziosi vasetti di vetro: eccoli qui!

Stima di Danno di Un non.blog col minimo sforzo ha alleggerito la tecnica portandola alla sua espressione più pura.. strepitosi fantasmini per halloween con la colla vinilica!!! Ecco qui anche i fantasmi realizzati da CioccoMamma e i suoi bambini!


giovedì 9 giugno 2011

Inchiostro di china e colla vinilica I: tecnica su cartoncino per colori brillantissimi ed effetti di superficie

Negli ultimi 3 giorni di lavoro: uno sono stata a casa perché il Cic era malato, in entrambi i rimanenti ho avuto occasione di amaramente pentirmi (per l'ennesima volta) del c***o di lavoro che mi sono scelta (e che ho fatto taaaanta fatica ad ottenere). Che mi faccia stare male dover fare certe cose mi rende una persona sufficientemente sana, ok. Ma non mi consola.
Cià, valà, forse è meglio che scrivo un po' sul blog.

Nell'ultima settimana grandi esperimenti con le chine colorate e la colla vinilica, come dice il titolo.
Il primo esperimento, quello di cui scrivo in questo post, è la ripetizione di una tecnica che ho usato in un'unica occasione a 6 anni, nell'unico -adorato- corso d'arte che abbia mai frequentato e che mi ricordo nel dettaglio quasi come fosse ieri: Giocolore.
E' una tecnica molto d'effetto perché gioca su due aspetti: la superficie lucida, trasparente, ma "segnata" da effetti di superficie, e la brillantezza dei colori che "si illuminano" sul supporto traslucido. Gli usi decorativi sono molteplici, noi per il primo esperimento (è la prima volta che ho comprato gli inchiostri di china) ci siamo limitati a giocare con segni grafici e accostamenti di colore, ma mi ricordo che il lavoretto fatto da piccola aveva come base un disegno classico: prato fiorito & co.



Materiale:

- cartoncino bianco piuttosto consistente (io avevo in casa del cartoncino ruvido da acquerello molto pesante)
- matita
- tanta tanta colla vinilica
- pennelli
- stuzzicadenti o similia
- inchiostri di china colorati
- acqua e straccetto/cartacasa per gli inchiostri

Procedimento:

1) Si fa un disegno leggero a matita sul cartoncino per avere i riferimenti quando si colora (ma anche no).

2) Poi si ricopre il cartoncino con uno strato molto spesso di colla vinilica, ovunque, in modo che il disegno non si veda quasi più.


3) Si aspetta un poco che la colla cominci a rapprendersi

4) Si solca la superficie della colla con uno strumento appuntito, come uno stuzzicadenti, togliendo di volta in volta dalla punta dello stuzzicadenti la colla asportata. Se la colla ritorna a riempire il solco formato vuol dire che bisogna aspettare ancora un po' prima di cominciare questo passaggio.


I solchi possono:
- seguire le linee del disegno sottostante
- oppure creare degli effetti di superficie aggiuntivi al disegno. Ad esempio: se ho fatto la linea orizzontale che vuole rappresentare un prato posso fare dei solchetti verticali al suo interno per fare l'erba
- oppure essere astratti e creati indipendentemente dal disegno di base

inizio fase solchi

fase solchi completata

5) Si lascia asciugare finché la colla non è completamente trasparente e dura. Ci vuole almeno una notte, ma è meglio di più.

Guardate, come torna a vedersi il disegno!


Guardate, TOCCATE come è bella la superficie!



6) Si passa a colorare con le chine colorate la superficie indurita e lucida della colla. Meglio procedere velocemente e riempire tutta la superficie di colori, liberamente. La china asciuga rapidamente. La china, liquidissima, si va ad accumulare nei solchi della superficie creando naturalmente delle zone di colore più coprente rispetto alla normale trasparenza ed effetti d'ombra.

inizio fase colore

fine fase colore


7) Si possono sovrapporre altri colori ai primi per sfruttare gli effetti di trasparenza delle chine oppure creare dettagli o ripassare le linee del disegno di base con la china nera, molto più coprente. Io questa volta non l'ho fatto, avevo bisogno di puro colore.

Considerazioni:

Questo lavoretto l'ho fatto per me e non per il Pulce, anche se l'ho fatto col Pulce e pure con la nonna. Ne avevo voglia e mi ha procurato diversi piaceri.
E' bello sapere che sono riuscita a ricordarmi come realizzare questa tecnica dopo tanto tempo e che in fondo la passione dei colori mi accompagna con gioia dall'infanzia e non mi ha ancora abbandonata e continua a farmi stare bene.
E' bello giocare con la colla vinilica e pasticciare, la fase dei "solchi" sulla superficie è piacevole e divertente. E non è particolarmente sporchevole, nonostante tutto.
E' bellissimo giocare con le chine, che sono brillantissime e di una trasparenza fantastica. Non ho fatto le prove suggerite da Tatiana con le chine su carta bagnata ma mi sto innamorando sul serio di questo materiale. Il Pulce le ha usate tranquillamente senza pasticciarsi (forse era emozionato!).
E' stupendo sentirsi dire dal Pulce che i disegni che abbiamo fatto sono così colorati che li dobbiamo guardare quando siamo tristi, così ci torna la felicità.
Ha ragione.



Ultima considerazione: in questa occasione ho dovuto seguire il Pulce (5 anni) passo passo, forse è la tecnica è adatta a bimbi un po' più grandi, se li si vuole lasciare più autonomi. Lui non riusciva a capire come sarebbe stato il risultato dopo la fase della colla..



Infine. Con  la colla vinilica da ragazza ho fatto un sacco di esperimenti, l'ho sempre usata al posto della vernice trasparente per dare un effetto "finito" e lucido a lavori di collage o uova decorate, ad esempio.
Ma solo in questa occasione ho colto una sua potenzialità in più, di cui parlerò nel prossimo post:
Inchiostro di china e colla vinilica II: brillantissime vetrofanie riposizionabili fai da te (in vece dei window colors stickers)

P.S.: Come per le altre creazioni qui sul mio blog, mi farebbe molto molto piacere sapere se qualcuno le ha realizzate poi per conto suo. Mi piacerebbe mettere un link alle vostre realizzazioni o aggiungere la foto sotto questo post, per evidenziare come una stessa tecnica porti a interpretazioni sempre nuove e personali. Segnalatemele!

giovedì 2 giugno 2011

Un libro per bambini su Henry Rousseau e la mostra di Matisse a Brescia

Oggi siamo andati a vedere la mostra di Matisse a Brescia. Io purtoppo non ho visto molto perché il Ciccetto non ne voleva molto sapere di dormire, pur avendo un sonno cane, per cui ho avuto il mio bel daffare.


Però al Pulce ed al suo amico Nat è piaciuta, soprattutto per la possibilità di ascoltare un'audioguida dedicata ai bambini (5-11 anni) veramente efficace nel mantere l'attenzione e coinvolgere i piccoli visitatori.


A me sono piaciute soprattutto le ultime stanze, quelle con i decoupages dai colori sgargianti, che mai potranno rendere in riproduzione, e quella con i grandi lini stampati e l'enorme arazzo, tripudio di azzurri solari e bianchi delicati.


Sono curiosa di vedere che lavoretto ci potrebbe proporre Tatiana per provare personalmente a fare un decoupage à la Matisse ;-)
Un'informazione tecnica che a me era sfuggita, curiosando nel sito del Museo: la mostra (aperta fino al 26 giugno) non si può visitare col passeggino, in cambio ti prestano un bel marsupio, però era meglio saperlo prima.. comunque il biglietto in promozione costa solo 6 eur compresa l'audioguida e visita all'altra mostra “Ecole il fondatore. Dall’antichità al Rinascimento”. E il Pulce non ha pagato.
Bello andare in giro con gli amici!


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Ma veniamo al libro, per Paola e per tutti i bambini artisti e sognatori.
Oggi propongo un libro illustrato su Henry Rousseau, il pittore delle giungle: "Viaggio nella giungla" ed. EL, collana "I capolavori dell'arte".
E' un volume molto bello perché, attraverso il racconto di un momento di vita di Rousseau, ci accompagna con lui in una serra tropicale e ci conduce nei suoi sogni più magici. Le pagine sono interamente colorate e illustrate con i quadri del pittore, al quale alla fine ci si sente un po' più vicini.
Questo libro è piaciuto al Pulce, ma anche a me e al nonno. Tantissimo.
Tanto che proprio non me la sono sentita di riportarlo in biblioteca, l'ultima volta.. :-)
E gli altri di questa collana? Chissà come sono!!!?!?!

mercoledì 1 giugno 2011

Gita Minima al "Museo del Giocattolo e del Bambino" di Santo Stefano Lodigiano

Sabato di Pasqua era un po' bigio e un po' freddino, come oggi. Giorno ideale per visitare un piccolo museo.

Il Pulce qualche tempo fa era venuto fuori con la frase: "A Santa Lucia so già cosa chiedere, dei soldatini di piombo!" e così ho scoperto che alla scuola materna stavano affrontando il tema del confronto tra giochi di oggi e giochi antichi. Ne ho approfittato per proporgli di visitare Museo del Giocattolo e del Bambino ed è stato subito entusiasta (per fortuna!).


Mi sono un po' informata su internet ma il sito mi convinceva poco: un po' cupo e statico, vecchio stile, senza aggiornamenti.. Gli orari di visita, poi, molto ristretti! Ho telefonato per sicurezza la mattina e siamo stati fortunati: il museo era aperto e facilmente accessibile anche al piccolo, per cui ci siamo decisi.
Siamo partiti dopo pranzo per approfittare del sonnellino del Ciccetto e siamo giunti nello sperduto paesino di Santo Stefano Lodigiano senza alcun problema.. se fosse stata una bella giornata avremmo fatto pure un salto al Po perché, nonostante il nome, Santo Stefano Lodigiano è ben lontano da Lodi! Si trova a circa 5 km da Piacenza e se capiterà di tornarci scommetto che un bel posticino per il picnic lo troveremmo di sicuro da quelle parti!


Nel Museo, poco lontano dalla piazza del paese, ci accoglie subito il Direttore, Paolo Franzini, con un emozionante scritto incorniciato davanti all'ingresso e con la sua figura canuta, un nonno appassionato che ci ha accompagnati pazientemente per tutto il percorso raccontandoci i piccoli segreti dei suoi tesori e il suo tentativo di illustrare la storia dell'uomo attraverso i sogni dei bambini.



Nella costante evoluzione dei tempi
ci sono mondi da scoprire,
ci sono nuove esperienze da fare
e valori umani da trovare.
Cambiano uomini e idee,
restano le nostre opere
a testimonianza di queste tappe
e restano i giocattoli
testimoni dei nostri sogni.

Paolo Franzini                                                                        
                               
Il Museo è decisamente a portata di famiglia.



C'è un piccolo cortile, molto verde, con un portico e dei tavoli dove ci si può fermare per un picnic, e ci sono due piani di museo pieni di giochi di ogni tipo, raccolti personalmente in tantissimi anni dall'appassionato Direttore, il più grande collezionista di giocattoli del mondo.
Il suo sforzo è pienamente riuscito: nelle teche la meraviglia per l'accurata realizzazione dei giocattoli si fonde all'interesse per il loro valore storico, per il messaggio che portano in termini di valori e di significati culturali.

E non ci sono solo giochi! C'è un'intera valigia di un rappresentante di caramelle, ancora integra, il primo Topolino, disegni originali di Antonio Rubino, stupendi poster didattici, un mangiadischi e i dischi con le canzoni del Carosello, una valigia di bombe per insegnare ai bambini a non toccarle, libri illustrati, la vera maschera antigas di Paolo da piccolo, i mezzi di latta italiani in un packaging di alto design ante litteram, i dettagli "innocentemente" razzisti che caratterizzavano molti piccoli oggetti per piccoli.

Il signor Franzini ci ha accompagnati teca per teca ed ha colto ogni occasione per aprire i vetri e mostrarci in moto i meccanismi dei giocattoli meccanici.
Il prefertito del Pulce è la battaglia meccanica di soldatini di piombo al suon di carillon della Marsigliese (secondo me anche il preferito del Direttore! ;-) ).


Io non saprei cosa scegliere, forse la tartaruga da corsa futurista.
O forse questo porta birilli: mi ha ricordato tantissimo il gattobus di Totoro!!




La verità è che l'intera collezione è spettacolare e presentata in modo intelligente ed efficace.
Ma più che altro sono stata affascinata dall'intatta curiosità del Direttore, l'intatta voglia di giocare e di comunicarci i multipli significati incorporati in ciascun oggetto da lui raccolto: la storia dell'epoca, la storia dei bambini che ci hanno giocato, la storia sua di come è riuscito a trovarlo e di cosa vuol dire per lui.

Questa bambola è ben strana: è stata prodotta all'epoca della diffusione dei raggi X come strumento diagnostico..

E questo qui lo riconoscete?


La casa delle bambole racchiude tutto un mondo!



Alla fine me ne sono andata di malavoglia, sarei stata volentieri a sentire aneddoti ancora un po'!
La visita ci è costata in tutto 12 euro e il Direttore ci ha fatto scegliere una bella cartolina illustrata.

Ci ha infine ricordato che metà della sua collezione (!!!) è ospitata nella sede del Museo del Giocattolo e del Bambino di Cormano (MI), gestita da suo figlio e altrettanto interessante nella sua collocazione presso il Bi (La fabbrica del gioco e delle arti).

Non vedo l'ora di visitare anche quella!!!!
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