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venerdì 30 settembre 2011

Ghiaccio a colori

[dal nostro blogger ospite Daniele DG]

Come fare un video astratto con cubetti di ghiaccio colorati

1) Prendi in subaffitto una casa e contatta un amico interessato a fare un video con te.

2) Preparate l'acqua colorata con semplice tempera per bambini.


3) Riempite le formine dei cubetti e mettete in freezer. Fate attenzione a non farlo diventare un'opera d'arte.


4) Disponete i cubetti a piacere su un pannello bianco e riprendete dalla verticale, un fotogramma ogni 10 secondi può andare bene. E' importante usare dei faretti per l'illuminazione: oltre a migliorare la resa fotografica scaldano l'ambiente (se si mettono tanti cubetti uno vicino all'altro si crea un microclima artico che ne rallenta lo scioglimento e le ore diventano molte ore).





5) Mischiate la ripresa ottenuta con un programma di montaggio ed il gioco è fatto.


mercoledì 28 settembre 2011

Il Quattordicesimo Quindici: trampoli di latta fai da te per giochi d'equilibrio


I Quindici, si sa, sono stati per me una grande fonte di piacere e meraviglia, soprattutto il numero Quattordici, a dire il vero.
Qualche tempo fa l'ho ricomprato su ebay ed è stato un tuffo nel passato. Soprattutto mi sono stupita, sfogliandolo, di quanto io sia stata influenzata, nei lavoretti che faccio col Pulce, dalle pagine di un libro ormai datato, con un'iconografia molto lontana dalla nostra cultura, in fondo.
Se poi mi guardo intorno nel web vedo tante proposte nei blog creativi che hanno una bell'aria di Quindici! Parlavo con Claudia di questo libro e di quanto abbia toccato la fantasia e la creatività dei bambini della nostra generazione, tanto che mi era venuta voglia di fare un sondaggio tra le blogger creative sull'argomento.... (Ma ancora ci sono da votare le foto fatte dai bambini!)

Dal Quattordicesimo Quindici ho preso le istruzioni per realizzare questo semplice gioco di equilibrio: I TRAMPOLI DI LATTA.
Ho usato due barattoli di latta del fruttosio, una forbice con le punte e dello spago. Tutto quello che vedete qui sotto.


Ho fatto (fare a mio marito) un buco con le forbici dai due lati di ciascun barattolo.
Ho tagliato due pezzi di spago alti più o meno come il pulce e li ho infilati nei buchi.


Ho annodato le estremità dello spago all'interno dei barattoli.



Ed ho consegnato il nuovo gioco d'equilibrio al Pulce. Più veloce di così!


E voi, quale lavoretto del Quattordicesimo Quindici avete realizzato, recentemente?

martedì 27 settembre 2011

Personalizzare le bavaglie della scuola materna con i colori per stoffa

Ma quella scansafatiche di Vogliounamelablu aveva ricamato le bavaglie del suo piccolo Pulce quando è andato alla scuola materna? No.


Vogliounamelablu, si sa, predilige i colori per stoffa, e si è ritrovata un po' in difficoltà a personalizzare le bavaglie per il corredino del Pulce perché le aveva scelte pratiche, di spugna, tutte colorate.
Che cosa ha fatto, dunque? Ha preso dei ritagli rettangolari da un vecchio lenzuolo di cotone bianco, gli ha imbastito un piccolo orlo tutt'intorno, e ha scritto il nome coi colori per stoffa (coi colori a pennello, ma un pennarello per stoffa è anche meglio).
Poi ha fatto una semplice cucitura a contrasto, a mano, con il filo dello stesso colore della scritta, per fissare il ritaglio su ciascuna bavaglia. Ha tolto l'imbastitura e bon.

Nel particolare che si vede sotto si nota come la scritta abbia retto benissimo a 3 anni di impietosi lavaggi in lavatrice. E dirò di più: dato che se riesco ad ottimizzare il lavoro sto meglio e il Pulce aveva bisogno di un giacchino col nome per fare disegno alla Scuola Primaria, quest'autunno ho staccato le etichette dalle bavaglie (passate al disastro-a-tavola Ciccetto) e una l'ho rapidamente attaccata al giacchino allo stesso modo. L'effetto è ingenuo ed infantile, ma (forse per questo) a me piace.



Questo piccolo post l'ho scritto in occasione del contest di Mamma Felice: Back to school (scade il 30 di settembre!).

lunedì 26 settembre 2011

Di leggerezza e di viaggi

Cara Stima,
ci siamo quasi, tanto vicine che a volte si sente il peso del viaggio e viene il dubbio di avere fatto un passo troppo in là. Ma a volte basta chiedere una strada, che vada all'orizzonte, e chi te la disegna ci mette tutto un firmamento e quasi quasi pure una stella cometa che non si sa mai, e tutto diventa davvero light, come dici tu.


E torna la leggerezza, il gioco, l'avventura, la voglia di viaggiare ancora. Dove andremo questa volta?

venerdì 23 settembre 2011

Topo Topastro: creare un softie da un papercraft pattern. TUTORIAL

Questo è il tutorial del piccolo softie che avevo cucito per una speciale blogamica, Claudia, e per il suo bimbo “Topastro”. L'avevo pubblicato già in inglese (più o meno) tanto tempo fa ma qui non avevo mai scritto niente! Claudia invece l'aveva presentato qui, già ambientato tra i suoi animali domestici ;-)



Ma perché mi è tornato in mente oggi?
Beh. E' successa una cosa strana: sono andata a prendere il Pulce e mi vedo uscire dalla scuola primaria una masnada di ragazzini festanti, ognuno con in mano uno di questi:


Che flash! Quel topino lo conosco! L'ho ritagliato tante volte nella carta e nel tessuto, lo scorso anno! Che ci faceva lì, moltiplicato per 50?!
L'ho chiesto alla maestra: ha trovato il modello su Famiglia Cristiana... Ma va?!?! Incredibile.. ;-)

...

Ma torniamo al tutorial. Io avevo cercato in rete un po' di idee per cucire un softie a forma di topo, perché lo volevo regalare al bimbo di Claudia, ed avevo trovato il mix perfetto tra semplicità e dolcezza in questo papercut pattern dal sito 3eyedbear.com che avevo provato a realizzare in carta.



Quindi ho completato il progetto:

- ingrandendo il pattern

- aggiungendo al pattern le chiusure della testa e del corpo del topino

- cercando il modo di fare stare in piedi il corpo del topino (una pietra!)

- trovando il modo di far andare su e giù la testa (tirando la coda!)

Ho cucito un primo topastro con il feltro bianco ed ho aggiunto alcuni particolari con i pennarelli per tessuto, tanto per essere sicura del risultato finale. Questo primo tentativo è finito sulla scrivania di mio fratello che gli ha fatto una bellissima foto (vero?):



Ora ero pronta! Se volete realizzare Topo Topastro anche voi potete scaricare il pattern rielaborato da me da qui:

Topastro Softie Pattern


Poi dovete:

- ritagliare i pezzi del topo da un doppio strato di tessuto tenuto insieme da qualche spillo: io ho usato del feltro per dare supporto e, all'esterno, della lana infeltrita ottenuta da un morbidissimo maglioncino grigio chiaro.

- cucire un nastrino al centro della testa (dove ho messo la crocetta) sul lato interno del feltro (sarà la codina)

- far passare il nastrino attraverso il piccolo foro sul retro della testa (asterisco)

- cucire la testa dandole una forma di cono e cucire il retro della testa (BACK HEAD) alla testa usando il punto festone. Prima di chiudere aggiungere l'imbottitura

- cucire il corpo dando una forma di tronco di cono e cucire ad esso la parte superiore del corpo (BODY TOP), lasciando una fessura sulla parte posteriore, dove dovete passare il nastrino (asterisco)


- cucire il fondo del corpo (BODY BOTTOM) al corpo dopo avere introdotto una piccola pietra e dell'imbottitura prima di chiudere. Lasciate una fessura sul retro e passateci di nuovo il nastrino (asterisco)


- tagliate il nastrino della lunghezza che preferite per creare la coda ed infilateci una grossa perlina prima di fare un nodo sulla punta

- applicate i particolari come preferite: io ho aggiunto denti, piedini, naso e occhi di feltro colorato. Poi completate con dei ricami a punto erba per definire le linee (bocca, braccia, gambe)


E il gioco topino è finito, e dice sempre di si (a differenza del mio Cic)!
Buon divertimento!!

.. ma... perché non provare anche col formaggio?

martedì 20 settembre 2011

La scuola giusta


 immagine presa da qui

Che la scuola giusta sia una scuola pubblica non c'è neanche da dirlo.
E poi lo spiega benissimo Mamma F in questo post e sull'argomento ho poco da aggiungere. Ma qualche considerazione mi va di farla, una settimana dopo l'inizio della scuola del Pulce, quella vera, la scuola primaria.
Non sono una esperta di didattica, questo no. Ma di sicuro sono un'esperta dell'altro lato della faccenda, quello dell' apprendimento - titolo faticosamente guadagnato sul campo ;-) .
Quando mi metto a parlare di queste cose con mio fratello viene sempre fuori la discussione su cosa ci sia alla base dell'apprendimento, e ci ritroviamo sempre d'accordo: la motivazione.
Il Pulce di motivazione ad imparare ne ha davvero un sacco, come tutti i bambini. Si tratta di fare in modo che  la scuola, l'istituzione, non frustri la sua voglia di sapere ma lo accompagni in un sua personale scoperta del mondo. Sogni?
Perché di Scuole Pubbliche ce ne sono tante, e le istituzioni sono fatte di persone.

Quando ero piccola io non c'era stato bisogno di scegliere. Si andava a piedi alla scuola di quartiere e stop.
Col Pulce non è stato così semplice, finita la scuola materna comunale le possibilità erano tante, perché una scuola primaria nel nostro quartiere non c'è. Abbiamo ridotto il campo a due scuole primarie statali:
Scuola Pubblica 1: naturale continuazione della scuola materna del Pulce, tutti i suoi compagni di classe ci sarebbero andati. Scuola storica del centro città, un piccolo cortile sassoso, uno stile di insegnamento "classico" (o meglio retro).
Scuola Pubblica 2: un po' più scomoda da raggiungere, struttura anni '70 con tanto verde e aree comuni, scuola storicamente "sperimentale" della città, che proprio sperimentale non può ormai più essere, grazie alle attuali politiche sulla scuola.

Privilegiare la continuità delle amicizie del Pulce o puntare sullo spirito della scuola? Abbiamo scelto la seconda e l'abbiamo azzeccata.
Si potrebbe dire che è troppo presto per dirlo, ad una settimana esatta dall'inizio delle lezioni, ed un po' di cautela forse ci starebbe bene, ma quando vedo il mio bambino sereno e sicuro, scomparse le paure dell'estate, non posso fare altro che sorridere e gioire.
E poi leggo dal suo quadernino:
Saluto augurale
 Settembre 2011 - giugno 2010: un'altra avventura di vita. Nel porgere a tutti i miei più calorosi saluti, auguro che, nonostante le difficoltà crescenti, sia ricca, stimolante, densa di esperienze, proiettata verso un futuro aperto alla conoscenza, alla relazione, alla cura delle proprie emozioni, alla capacità di pensare.
Il Dirigente Scolastico (della scuola del Pulce)


 E, ancora, il Pulce mi racconta: "La maestra ci ha detto che ogni mattina canteremo insieme, per cominciare bene la giornata" e una giornata così la vorrei cominciare anche io. Le classi non le ha fatte nessuno: tutti i bambini il primo giorno si sono seduti ai tavolini, raccolti in piccole isole, vicino a chi volevano loro, e così sono venute naturalmente. Appena smette di piovere tutti fuori a giocare e sfogarsi, per spezzare la mattina, perché tanto ognuno ha gli stivalini di gomma portati apposta per quello. E le maestre che sapevano già i nomi di tutti i bambini prima di iniziare l'anno, li accolgono sorridendo e poi, fuori dalla scuola, mi chiedono: "Come le sembra il bambino, felice? Perché a noi sembra di si!" ed io a stupirmi che a loro importi qualcosa.

Contemporaneamente, nella Scuola Pubblica 1... le classi costituite con appello individuale il primo giorno, i bambini seduti in lunghe file nei banchi di fronte alla maestre. Il secondo giorno di scuola punizione perché alcuni avevano fatto baccano, nessuno è potuto uscire in cortile. Il quarto giorno, inizio del tempo prolungato, usciti alle quattro avevano ancora i compiti da fare.

Sono sollevata, dicevo, ma la domanda mi resta. Perché di Scuole Pubbliche ce ne sono tante?
E perché ancora deve essere una sperimentazione, da relegare a sezioni o scuole speciali, applicare principi di didattica più in sintonia con la crescita dei nostri figli?

La mamma di un nuovo compagno di scuola del Pulce, anche lei decisamente soddisfatta dei primi contatti con la scuola, un pomeriggio mi ha detto: " Sai, il mio bambino è un po' sensibile, ha proprio bisogno che la mattina uno lo saluti e magari gli chieda gentilmente come sta".

Ma in fondo non ne avremmo bisogno tutti?

venerdì 16 settembre 2011

Ed ora si vota! CANDY CAMERA NEWS 2011/5


Qui al CANDY CAMERA 2011 è giunta l'ora delle votazioni!!


Che emozione... Mamma Claudia si augurava tanto di raggiungere la quota 20 "foto bambine" in gara, ma io sotto sotto non ci speravo. E invece gli scatti da votare son ben 24!
Qui sotto pubblico le ultime foto arrivate con una piccola presentazione per ciascuna, ma prima di votare consiglio di ammirare tutte le foto in gara che si trovano alla solita pagina CANDY CAMERA 2011.
La scadenza è il 30 di settembre.

Come l'anno scorso, al termine delle votazioni riceveranno un piccolo premio i bambini che avranno ricevuto più voti per ciascuna classe di età. Manca ancora da estrarre a sorte il vincitore della Eye-spy Camera.. ma c'è una piccola novità. Il mio bambino grande, che qui di solito chiamo "il Pulce", è un tipo molto curioso, diciamo curioso come la mamma. Inoltre adora ricevere posta, diciamo che l'adora quanto l'adora ricevere la mamma (se non sono bollette). In questi giorni quando mi vedeva al PC mi saltava in braccio e voleva subito guardare le foto appena arrivate. Lui, che ha un suo lato competitivo, vorrebbe vincere con la sua foto grazie alle votazioni. Però questa cosa delle votazioni in fondo non gli va giù e vorrebbe anche decidere lui la foto vincitrice. Allora abbiamo fatto un accordo che lui avrebbe deciso la sua foto preferita e avremmo spedito all'autore un disegno del Pulce come "premio". Chi sarà non è difficile da immaginare!

Allora in bocca al lupo ai fotografi, tanto io ho già vinto!!! ;-)
Infatti ora vado a rileggermi quello che che mi scrive una gentilissima mamma blogger a proposito del messaggio sotteso all'iniziativa (grazie!):

Quello che ho colto io è di fiducia nei confronti dei nostri bambini (perchè tutte noi siamo gelose della macchina fotografica, o cellulare che sia - io ho dato in mano l'ipod touch mio marito mi guardava malissimo...), di fare attenzione e incuriosirci a cosa vedono, al loro punto di vista così diverso dal nostro, di condividere tempo insieme all'aperto, di condividere le scelte (troppo spesso scegliamo per loro).

Ed ecco le ultime foto in gara:

17) IL GABBIANO NELLA MIA SPIAGGIA ce l'ha mandata Valerio (6 anni) ed ha subito conquistato il mio Pulce


18) ASILO l'ha scattata Daniele Malorzo di 3 anni! La sua mamma Claudia mi scrive con tenerezza che Daniele ha scattato questa foto il 14 settembre 2011 al suo primo giorno di asilo!


19) AL MARE COL BABBO, ce l'ha mandata Ilaria, la mamma di Anna. La piccola fotografa ora ha 3 anni, ma ne aveva 2 quando l'ha scattata! La sua mamma si sofferma su dettagli interessanti: "Ci piace perchè la foto l'ha fatta al babbo ma ha ripreso anche la sua ombra e la mia (mamma). Quindi foto di famiglia "ombra". Io non avrei saputo fare di meglio."




20) MIA SORELLA, l'ha scattata Matt che ha 3 anni e quasi 4. Ed è molto probabile che qualcuno sappia di quale specialissimo Matt stiamo parlando.. Ebbene: Matt era indeciso se scegliere tra treno con le unghie e la sua sorellina. Alla fine ha puntato sulla dolcezza!


21) CAPELLI è una foto di eSSe, una bimba di quasi 4 anni. La sua mamma ha fatto un po' fatica ad aiutarla a scegliere perché quest'estate eSSe ha scattato un bel po' di foto, con gran soddisfazione.. Però sul titolo pare non abbia avuto alcun dubbio!



22) UNA PIANTA CHE SEMBRA UNA STELLA MARINA. E qui riporto semplicemente la letterina della sua autrice:" Ciao Mela Blu, sono Giulia, ho cinque anni, e questa estate sono andata in vacanza con mamma e papà in Salento. Ti mando una foto di un giardino bellissimo, dove c'erano tante cose da vedere, le piante e gli animali.
Il titolo di questa foto è: Una pianta che sembra una stella marina". Grazie, Giulia!


23) IL MIO MIMIMU. Luna, una bimba di 2 anni e 7 mesi ha fatto questo scatto al suo fratellino Alex, il suo soggetto preferito. Questi scatto mi ricordano qualcuno.. ;-) . Strano il titolo che ha scelto, vero?!


24) SCACCIAMOSTRI STRACOLORATO. Ecco l'ultimo scatto in gara, quello della fotografa in erba  Matilda, sei anni appena compiuti. Rappresenta un cartello che vieta l'ingresso ai mostri cattivi, disegnato da lei e appeso alla porta di casa interna, quella interna a vetri, qualche settimana. Matilda dice che ha scelto questa foto rispetto ad altri scatti perché le piacevano i colori visti con la luce che passa attraverso. Io ringrazio tanto la sua mamma Nina per avermi scritto questa descrizione, che dà ulteriore spessore alla bella fotografia.


giovedì 15 settembre 2011

Clima poetico

[dal nostro blogger ospite DanieleDG]

Il ragazzo di una mia amica è polacco. Fino a poco tempo fa non parlava italiano ed era un po' difficile da interpretare ma ora l'ha imparato bene e l'altro giorno, davanti ad un kebab, mi fa: "Da noi i ragazzi sono molto più sensibili e tristi. Inverno: freddo, meno 30. Estate: piove! Nella mia scuola si sono uccisi in tre, uno con lettera e due senza. E' venuto lo psicologo: quando avete qualche problema, bevete! Il giorno dopo a scuola vi sgridano ma siete vivi."
Gli dico che è interessante, da noi gli psicologi ci dicono cose piuttosto diverse…

Il discorso si conclude lì ma avrebbe potuto continuare. Infatti secondo tutti gli studi il clima non ha nessuna influenza sulla felicità. Schkade e Kahneman si sono ad esempio chiesti se vivere in California rendesse le persone felici (Does Living in California Make People Happy?) PDF
La risposta è stata no, stranamente. E' risultata un'illusione, un errore di focalizzazione. Quando veniva chiesto sia a Californiani che ad abitanti delle fredde regioni del Midwest chi fosse più felice secondo loro tra i due gruppi, entrambi dicevano i Californiani. Allo stesso tempo però tutti e due i gruppi dichiaravano pure la stessa soddisfazione generale per la propria vita. Come mai? Le persone a volte si focalizzano troppo su un particolare (in questo caso il clima) sovrastimandolo e non tenendo conto adeguatamente di altri fattori importanti.
Ho un amico che ha vissuto qualche anno in California, è stato molto bene. Ora è a Rostock, nella Germania del nord. Continuo a pensare che questo dovrebbe fare una qualche differenza. Lui sicuramente negherebbe, mentre assiste alla famosa regata che si svolge ogni anno di fronte alla città e ascolta il rintocco dell'antico orologio della cattedrale.

Panorama di Rostock durante la regata

Ma in Polonia fa davvero così freddo? Possiamo dare un'occhiata al meteo o affidarci alla poetessa polacca Wisława Szymborska:

 Piccole parole

"La Pologne? La Pologne? Deve esserci un freddo terribile, vero?" mi ha chiesto, e ha tirato un sospiro di sollievo. Infatti sono saltati fuori tanti di quei paesi che la cosa migliore è parlare del clima.
"Oh, signora," vorrei risponderle "i poeti del mio paese scrivono in guanti. Non dico che non se li tolgano mai; quando la luna scalda, allora sì. In strofe composte di grida tonanti, perché solo questo penetra attraverso il mugghio della tempesta, cantano l'esistenza semplice dei pastori di foche. I classici incidono con ghiaccioli d'inchiostro su cumuli di neve calpestati. Gli altri, i decadenti, piangono sul destino con stelline di neve. Chi si vuole annegare deve avere una scure per fare un buco nel ghiaccio. Oh, signora, mia cara signora!".
E' così che vorrei risponderle. Ma ho dimenticato come si dice foca in francese. Non sono sicura del ghiacciolo e del buco nel ghiaccio.
"La Pologne? La Pologne? Deve esserci un freddo terribile, vero?"
"Pas du tout" rispondo glacialemente.



Comunque, per finire con un argomento a me caro, la scuola polacca di cinema d'animazione è nota per essere la più triste di sempre, con all'attivo numerosi film dall'atmosfera intrisa di pura disperazione esistenziale. Il mio preferito è probabilmente Schody ("Scale") di Stefan Shabenbeck del 1969, molto rigoroso, freddo. L'interpretazione dell'apologo rimane aperta.






- Se proprio in Polonia fanno film così vorrà pur dire qualcosa, no?
- Beh...no.



mercoledì 14 settembre 2011

Disegni tridimensionali ed ecologici. Creare e giocare con il Mater-Bi

E' da un po' che voglio scrivere questo post. Avevo queste foto bellissime piene di luce e di colore e non vedevo l'ora di raccoglierci attorno qualche pensiero.


Con i punti della spesa l'anno scorso avevo ordinato una confezione "elefante" di costruzioni di mais per il compleanno del Pulce. Mi sono detta: e quando mai mi ricapita? Non la comprerei mai una confezione "elefante", ma almento per una volta non staremo lì a dicutere per chi ha finito i cilindretti rossi, dato che difficilmente li finiremo in un'unica sessione di gioco....
Lo scatolone è arrivato solo la scorsa settimana, e solo allora mi sono resa conto di quanto grande fosse la fantomatica "confezione elefante": 80 litri! 80 litri di cilindretti leggeri e colorati.
WOW!


Il primo utilizzo ovviamente non è stato quello più appropriato.
Abbiamo subito sperimentato nuovi giochi con le costruzioni biodegradabili: il tuffo nel mais, il bagno nel mais, la guerra a lanciarsi i cilidretti di mais...
Per il blog ho salvato solo questa squallida e statica fotografia esemplificatrice. Ero io e mio marito eravamo troppo impegnati a tirare il mais nello scatolone dove sguazzavano beati il Cic e il Pulce sbattento tutto in giro. Abbiate pazienza.



Cosa c'è di bello di queste costruzioni, a parte il fatto che sono colori alimentari e quando siamo stufi butto tutto nel composter?
Il materiale, una lavorazione del Mater-Bi, lo conosco poco nelle sue caratteristiche tecniche. Quando ero piccola non esisteva ancora e quindi non ho potuto fare le mie sperimentazioni libere ;-)

Più che altro ora guardo il Pulce e m'incanto, perché dalle sue mani prendono forma tridimensionale i suoi disegni, i suoi fantastici uccelli e draghi! Sembra che disegni nello spazio!

Inumidendo un po' i cilindri si attaccano tra loro, ed anche sul cartone.
Della composizione nel cielo, che ho messo in cima al post, me ne sono subito impossessata io e l'ho piazzata sulla porta della camera da letto: mi rilasso ogni volta che la guardo.

Queste piccole e buffe sculture di cui presento una carrellata invece sono frutto di un pomeriggio di lavoro del Pulce col suo papà. Alcune sono di fantasia, altre rifatte imitando i modelli fotografati sulla confezione del gioco.

il drago del Pulce

 la draghessa del papà


 la ranocchia

 lo squalo!!

Prima di piazzare il sole nel cielo dell'uccellino l'ho fotografato dietro alla mia, di scultura. Un omino perplesso, forse per la spiaggia assolata, forse per il buffo cappello che ci ha appiccicato in testa il Pulce!


Cos'altro aggiungere a questo gioco che per me è una scoperta? Che ho cominciato a dare fondo alle scorte regalandone una sacchettata alla mia amica tedesca e alle sue bambine. Grande entusiasmo e un attimo di riflessione. Il parrucchiere sotto casa sua, in germania, scarta ogni settimana scatoloni interi di un imballaggio biodegradabile identico a queste costruzioni... E la Ann comincia a fantasticare sulle possibilità di riutilizzo ;-)

lunedì 12 settembre 2011

Dottor Pulce e Mister M.

Dottor Pulce, 5 anni, pennarello su carta bianca, disegnato a casa.

Mister M., 5 anni, pennarello su carta bianca, disegnato a scuola materna.

M.G., 5 anni, matita colorata su carta quadrettata, primo giorno di scuola elementare


Questo è il post che avevo promesso a Claudia, per raccontarle l'impressione che mi aveva fatto ricevere, a giugno, il pacco di disegni fatti dal Pulce alla scuola materna durante l'anno.


Pronti per la scuola - 2. GIMP-adesivi col nome per personalizzare libri e quaderni


Oggi il Pulce è andato a scuola con il suo zainetto nuovo, decorato da noi, e tutti gli hanno fatto i complimenti! Per sdrammatizzare, io e un'amica abbiamo lasciato le nostre macchine fotografiche ai nostri bimbi davanti alla scuola, perché si ritraessero nel loro primo giorno da "grandi", ed è stato un momento molto light..


(..... A proposito di foto fatte dai bambini... mi torna giusto in mente che giovedì 15 settembre scade la possibilità di inviare le "foto bambine" per partecipare al "concorso" fotografico CANDY CAMERA 2011... avete dato un'occhiata alle foto in gara? Fino ad ora ne sono arrivate 17... NE MANCA QUALCUNA?!?!)

Dentro lo zainetto, come dicevo, abbiamo infilato quaderni e quadernoni, ognuno personalizzato con un bell'adesivo col nome. Ma non delle etichette qualsiasi scritte lì per lì, ovviamente! ;-)
Avevamo bisogno di una nuova sublimAZIONE, e l'abbiamo realizzata insieme: si tratta di veri GIMP-adesivi fai da te realizzati per l'occasione.

Scrivo qui una specie di tutorial anche se non sono una grande esperta di questo software, perché realizzare adesivi partendo da semplici scritte o disegni è molto semplice e di sicuro successo. In passato ne ho fatti tanti da regalare a grandi e bambini, racchiusi in scatoline, da usare come ex-libris o come semplici decorazioni. Da piccola io ADORAVO gli adesivi!

GIMP-adesivi TUTORIAL

- Per prima cosa ho chiesto al Pulce di disegnare il suo nome e qualche simbolo che lo rappresentasse per trasformarli in adesivi, e lui ha disegnato questo:


Forse sarebbe stato meglio che gli avessi dato delle indicazioni più precise, dei bei rettangoli regolari in cui disegnare, ma siamo comunque riusciti a scegliere la scritta da trasformare in adesivo..

- Ho scansito il foglio e l'ho aperto con il programma open-source GIMP (una sorta di Photoshop scaricabile gratuitamente da qui).

- Ho ritagliato a mano libera la scritta che mi serviva usando la funzione: Strumenti/Selezione/A mano libera.

- Ho copiato la selezione (Modifica/Copia) ed ho aperto un nuovo file delle dimensioni i un A4(File/Nuovo/Modelli/A4 300dpi). Ho incollato la selezione sul "foglio" bianco (Modifica/Incolla)posizionandola in alto a sinistra (si clicca sopra e si trascina tenendo cliccato) e poi ho continuato ad incollare la selezione spostando via via le scritte incollate in modo a riempire bene il foglio.
Senza però dimenticare di lasciare uno spazio adeguato per ritagliare gli adesivi dopo averli stampati!!

- Ho "salvato con nome" il file degli adesivi usando l'estensione .jpg, molto agile (File/Salva con nome/Seleziona tipo di file/Immagine JPEG).

- Ho chiuso GIMP ed ho stampato il file.jpg su carta adesiva bianca A4, che in casa mia non manca mai


- Infine col Pulce abbiamo ritagliato le scritte, a volte seguendo un po' i contorni e a volte creando intorno un ovale più regolare




- e 'abbiamo appiccicato i nostri adesivi fai da te sui quadernoni, cercando di coprire magari le inutili scritte pseudo-decorative.
Se posso dare un ulteriore consiglio, suggerisco di prevedere già un contorno colorato intorno alla scritta, perché rende il lavoro pià "finito", quando si attacca l'adesivo.
Senza bordo viene così:



Per cui noi abbiamo ovviato al problema aggiungendo a posteriori un bordo col pennarello indelebile coprente, a cavallo tra adesivo e quaderno.


Per fare i regalini, ad esempio, io facevo le scritte col nome e il bordo in nero a mano libera, scansivo e aggiungevo i colori nel formato digitale in modo da creare varie versioni dello stesso adesivo. Oppure si può fare anche la scritta in digitale..
                                                                             .. ma vogliamo mettere !?!?!

P.S.: Pensavo di aver finito invece no. Per dare un effetto più lucido e rendere l'adesivo fai da te più resistente suggerisco di applicare un pezzo di nastro adesivo trasparente grande sulla parte stampata del foglio adesivo e ritagliare solo successivamente le scritte e i disegni. Questo passaggio aggiuntivo per noi è stato essenziale per ovviare a problemi "di riversamento bottigliette d'acqua nello zainetto" ;-)

Pronti per la scuola? Decorare e personalizzare lo zainetto con i colori per stoffa


Se il mio fosse un blog creativo serio, questo post l'avrei scritto settimane fa, in modo da lasciare il tempo di ispirarsi a chi voleva.
Invece oggi abbiamo sistemato le ultime cose per la scuola del Pulce, ed oggi mi va di lasciare una traccia di..    ..di come abbiamo cercato, come spesso accade, di trasformare la tensione in creatività.

Perché di tensione qui ce n'è molta. Tutto è pronto, ma il Pulce di andare a scuola non ne vuole proprio sapere.

Ha cominciato mesi fa ad avere paure catastrofiche, tipo delle glaciazioni o dei meteoriti o della trasformazione del sole in nana bianca ..
Dopo le ferie si è ridimensionato e le paure hanno preso forme più domestiche (i locali fatti di cronaca non hanno aiutato). Ha cominciato a sentire il bisogno di pregare per tranquillizzarsi.
Infine mi ha dichiarato che ha paura del futuro e non gli piacciono i cambiamenti. Ok, mi son detta. Almeno me l'ha tirato fuori e non avrà bisogno di somatizzare o mettere in atto comportamenti strani. Però, di fronte a paure così universali, rassicurare è dura. Abbiamo optato per la mossa: "i bambini devono fare e pensare cose da bambini" e l'abbiamo inserito in un gruppo pre-scuola con successo: è rimasta una sana paura del buio. Ma ora il momento è giunto, domani si va a scuola e, nonostante le infinite sdrammatizzazioni e i racconti di vita, si è convinto che il primo giorno gli chiederanno quanto fa 1000+1000 o roba così. (Tiro un profondo sospiro)

Ma arriviamo allo zainetto: come già anticipato abbiamo cercato di acquistare materiale per la scuola piuttosto anonimo; la scelta era troppa, e il Pulce non è affezionato a nessun personaggio ora in voga. Lo zainetto è rosso come l'astuccio che abbiamo personalizzato la scorsa settimana, ed è stato decorato con la stessa tecnica (ma è venuto più bello).

Per prima cosa ho chiesto al Pulce di fare dei disegni semplici col pennarello indelebile nero a punta grossa sullo zainetto, ma lui non se l'è sentita. Allora ha fatto dei disegni su normali fogli di carta ed io li ho copiati sul tessuto sotto la sua supervisione.


E, sempre sotto la sua supervisione e direzione artistica (estremamente condizionante nella scelta dei colori!) ho ripassato il disegno con i colori per stoffa in tubetto con beccuccio.

Ne è venuto fuori un tirannosauro-drago


e uno pseudo-triceratopo pagliaccio con la pianta spinosa e il nome. Decisiva la scelta di ricoprire l'unica strisciolina di tessuto bianco, con una spessa linea multicolore.


Nello zainetto, tanti quadernoni con le etichette personalizzate, di cui scrivo in un altro post.

Buona notte, e buona avventura, mio adorato Pulce! Con la fantasia colorerai il tuo mondo.


sabato 10 settembre 2011

Personalizzare l'astuccio della scuola primaria + 6 nuove foto bambine! CANDY CAMERA NEWS 2011/4

Avrei voluto cucire con le mie mani uno splendido astuccio per accompagnare il Pulce nella nuova avventura che inizierà lunedì.
Avevo l'idea, l'ho confrontata con un'esperta, ho trovato i materiali.. ma non mi sono fidata delle mie capacità e non avevo lo spirito per prenderla così, sullo sperimentale.
Alla fine gli ho comprato un bell'astuccio rosso, come il semplice zainetto, e mi sono ripromessa di personalizzarglielo.
Ma avete presente gli astucci rigidi con gli scomparti e le cerniere? Come si fa ad applicargli su qualcosa?!
 Bah, dato che dovevamo siglare tutto il materiale scolastico abbiamo ricoperto il tavolo con la cancelleria nuova e il papà ha cominciato a scrivere il nome sui pastelli: vai di pennarello indelebile!


Il passaggio successivo è venuto di conseguenza, detto fatto:

- ho chiesto al Pulce di scrivere il suo nome sull'astuccio con l'indelebile nero, a punta grande

- ho ripassato la scritta seguendo le sue indicazioni di colore (una lettera per colore, ovviamente!) con dei colori per tessuto in tubetto, col beccuccio piccolo in modo da distribuire una striscia sottile di colore in rilievo. Con i colori sono stata all'interno della scritta di base, nera, in modo che il nome si stagliasse ancora meglio sul colore di fondo. Questa volta ho preferito fare io il lavoro di fino..

- abbiamo fatto asciugare molto tempo, più di un giorno, e il risultato mi sembra.. magari un po' semplice, ma efficace ed allegro. Altri suggerimenti?



Ma orsù passiamo al:
- CANDY CAMERA NEWS 2011/4 -
Perché ci sono un sacco di foto nuove, anche venute da lontano!


 10) NUVOLE D'ESTATE, scattata dall'altra vincitrice dell'anno scorso, Greta (quasi 6 anni)


11) GIOCHI AL MARE, Matteo (3 anni e 10 mesi). E intendo dire questo Matteo!



12) FOTO PER LE MACCHININE, e l'ha scattata una Simpatica Canaglia (quasi 5 anni)



13) PALLA, una foto di Marco Fontana (3 anni giusti giusti), fratellino di Dario, vincitore dello scorso anno.


14) AT THE ZOO!!! just arrived from the young artist Cassie, 5 years old, United States of America


15) LA DISCESA, scattata da Simone un grandone di 5 anni


16) LA MIA MAMMA A SIENA, e si intende la mamma di Stefano, che ha ben quattro anni.

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