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giovedì 20 febbraio 2014

Un libro divertente e facile da leggere: Hank Zipzer e le cascate del Niagara


Uovonero edizioni si occupa di libri e inclusione:
Amiamo i libri e la lettura. Crediamo che leggere sia un diritto di tutti: aiuta a capire il mondo che ci circonda e la comprensione aiuta a essere liberi. E poi è anche e soprattutto un piacere. Molte persone, a causa di difficoltà di vario genere, restano escluse dalla possibilità di godere dei libri: sono le persone affette da autismo, da dislessia, da ritardo cognitivo, da varie forme di disturbi dell'apprendimento.
Noi di uovonero vogliamo che chiunque, nessuno escluso, possa esercitare il proprio diritto alla lettura.
Già questo basterebbe a presentare la scelta editoriale di tradurre finalmente anche in italiano (e bene, a mio parere) i primi volumi di questa famosa serie di romanzi per bambini: Hank Zipzer, il superdisastro.
Hank infatti è un bambino dislessico si parla delle sue disavventure e dei suoi problemi, e il volume stesso è presentato in un'edizione ad alta leggibilità. SCRITTO DA VOGLIOUNAMELABLU


In realtà io penso che quelli della Uovonero siano stati geniali a permettere anche al pubblico italiano di godere di questo volumetto, al di là di tutto, perché è veramente, genuinamente divertente.
Letteratura per ragazzini, d'accordo. Scorrevole, facile, veloce, ok. Ma fa ridere e non è banale.

Ad esempio contemporaneamente stavo leggendo "L'esilarante mistero del papà scomparso" (qui trovate una recensione approfondita) di Neil Gaiman e anche se i disegni sono fantastici e il libro molto ben strutturato, fa ridere in un modo più costruito, meno immediato, non so. (Probabilmente qui c'entra anche la traduzione, temo.)



Comunque. La storia di "Hank Zipzer e le cascate del Niagara" non ve la racconto, tanto è già stata presentata in diversi articoli in rete, come questo.  SCRITTO DA VOGLIOUNAMELABLU
E sottolineare il fatto che uno degli autori sia Henry Winkler, il Fonzie di "Happy Days", non credo sia molto importante.. anzi devo dire che un po' questa informazione aveva raffreddato i miei entusiasmi quando avevo seguito il lancio del libro, lo scorso anno.

HenryWinklerHankZipzer

Però sabato scorso l'ho comprato, e l'ho letto con piacere (e risate soffocate sotto il piumone per non svegliare mio marito). Così sono qui a presentarlo, per il Venerdì del Libro di Home Made Mamma.

Secondo me per il mio bambino di 8 anni è ancora un po' presto come proposta di lettura in autonomia, ma quasi ci siamo. Di sicuro io ho voglia di provare ad andare avanti e leggermi pure "Hank Zipzer e la pagella nel tritacarne", l'ultimo uscito nella edizione italiana, provando prima il mio inglese su "I got a 'D' in salami" in edizione originale. SCRITTO DA VOGLIOUNAMELABLU


Così, se ci capisco qualcosa, posso proseguire nella lunga serie: siamo arrivati al numero.. 17!!!
 SCRITTO DA VOGLIOUNAMELABLU
Per concludere, aggiungerei che -ovviamente- ne è stata tratta una serie tv recentemente messa in onda dalla BBC (peccato che da noi non si riesca a vedere, ero curiosa), che ha la sua pagina su CBBC.  SCRITTO DA VOGLIOUNAMELABLU
Buona lettura da Vogliounamelablu

giovedì 13 febbraio 2014

"Four Little Corners": un libro digitale interattivo tratto da "Quatre petits coins de rien du tout" di Jérôme Ruillier (2004)


"Quatre petit coins de rien du tout" di Jérôme Ruillier

Ho da poco un tablet e mi sto studiando i rischi, ma anche le potenzialità.
Per il Venerdì del Libro oggi mi voglio addentrare nel mondo dei libri digitali interattivi per bambini - per comprenderne lo stato dell'arte (su Android, in Italia) - e così mi imbatto in "Four Little Corners", un'applicazione della compagnia spagnola DaDa che ha vinto a marzo il prestigioso "Digital Award 2013" rilasciato in occasione del Bologna Children's Book Fair.


Decido di fidarmi, scarico l'app; mi piace.
"Quatre petit coins de rien du tout"
"Four little corners"
"Por Cuatro esquinitas de nada"
"Die vier kleine Ecken"
                                                        .. e in italiano?

Non c'è in italiano, ma è semplice e piace da subito ai miei bambini di 4 e 8 anni, piace alle mie amiche. Approfondisco.

Ma cos'è che piace? L'applicazione nella sua interattività (elementare), o la storia?

E' la storia, certo! Inteneriti, abbiamo subito preso le parti del protagonista, un quadratino che rischia di restare escluso o di doversi adattare - snaturandosi - ad un ambiente che non è disegnato per lui!

photo 1
E la storia viene da un libro di carta, un libro del 2004, scritto da Jérôme Ruillier, un libro che nelle scuole materne in francia, e in spagna, è da tempo utilizzato per affrontare i temi della integrazione e della diversità, oltre che per lavorare sulle forme semplici. In linea di massima il testo fa così

"Quattro angolini"

Quadratino gioca con i suoi amici.
Drin! E' ora di entrare in casa. 
Ma Quadratino non può entrare! Non è rotondo come la porta.
Quadratino è triste. Vuole davvero entrare in casa.
Allora si stira, si ribalta, si gira, si piega.
Ma non riesce ancora a passare per la porta.
"Devi diventare rotondo!" dicono i Cerchietti.
Quadratino ci prova con tutte le sue forze.
"Ti devi concentrare!" dicono i Cerchietti.
"Sono rotondo, sono rotondo, sono rotondo..." ripete Quadratino
Ma non funziona! Cosa possiamo fare? 
Quadratino è diverso. Non sarà mai rotondo.
"Dovremo solo tagliarti via gli angoli!" dicono i Cerchietti.
"Oh, no!" dice Quadratino, "farebbe troppo male!"
I Cerchietti s radunano in salotto. Discutono per tanto tanto tempo.
Finché capiscono che non è Quadratino che deve cambiare...
                                                                                                             [...continua...]

Facciamo un giro in rete, ecco i materiali che preferisco:





Video passo uno con cerchietti e quadratino di feltro sulla lavagna.

Ma tanti altri sono gli adattamenti: animazioni, spettacoli per bambini, fatti dai bambini, con i timbri, con il gioco forza 4.. 


Senza dubbio questo è un libro che sembra nato per l'interattività...  digitale, di cartone, di stoffa!!!


E l'autore? 
Leggiamo su Babelio:
Jérôme Ruillier è un autore illustratore francese, nato in Madagascar nel 1966. Ora vive in Francia. Scrive di sé: "Ho studiato alla Scuola superiore per le arti decorative di Strasburgo. Appassionato più di alpinismo che di disegno, non ho mai raggiunto il diploma... Ora vivo a Voiron con Isabelle Carrier, anche lei autrice-illustratrice e insieme cerchiamo un "difficile equilibrio" tra i nostri due figli, Anouk et Mona, la nostra passione per la montagna e il nostro lavoro". 
In Italia è pubblicato il suo libro "Uomo di colore!", peccato.

Ma allora, questa app? 
Non ho mai sfogliato il libro originale, non so dire se l'app lo tradisca o meno. A me la grafica pulita, i colori brillanti e lo stile minimalista sembrano rendere ancora più universale la storia, da leggere e da giocare.



P.S.: "PlayTales Launches the Most Cost-Effective Interactive eBook Builder Available": chi si vuole lanciare a creare qualche bel libro interattivo.. in italiano!??!?!

mercoledì 5 febbraio 2014

Riflessioni sul tablet. Costruire migliori confini tecnologici familiari

Quest'inverno ho ricevuto in regalo un tablet usato. Laura aveva ragione, è uno strumento proprio adatto a me. 
Per prima cosa, nei lunghi giorni di raffreddamenti vari che hanno segregato in casa la nostra famiglia durante le feste, ho preso confidenza col mezzo e l'ho adattato alle mie esigenze di lavoro. Ora che lo uso quotidianamente da un paio di mesi a scopi puramente professionali (ho svuotato la mia borsa dall'agenda, blocco appunti, dai testi di consultazione, dalle documentazioni di riferimento) mi è venuta la curiosità di esplorare qualche altra possibilità di utilizzo. 
Ho pensato ad un app per disegnare e SketchUp mi è subito venuta in soccorso. Ho pensato ad un'app per aiutare il Pulce a ripassare le tabelline, e scava scava nell'immane fuffa del mercato android ne ho scovato un paio di essenziali ma carine. Ho pensato a un ebook interattivo da guardare e toccare col Cic, ma su android siamo proprio in alto mare (a parte forse questi).
Quello che vorrei evitare, come già sta accadendo in questi giorni di -ancora!- malattie è che i bambini confondano uno strumento così.. multipotenziale.. con una tv portatile dove guardarsi i video dei cartoni di YouTube.

Il Cic alla scuola materna impara i colori in inglese "con i tablettini" e quando vede uno schermo touch sa già cosa fare.
Il Pulce sta crescendo: in terza elementare mi racconta che all'intervallo i bambini, quando non sono a guardare cartoni in classe sulle LIM, si confrontano sui risultati ottenuti con i videogiochi degli smartphone arrivati per Natale in casa loro. 
Su YouTube ci sono video di bambine di quinta che illustrano il loro make-up per il primo giorno di scuola media. E video delle mamme e delle loro bambine che mostrano ai loro followers cosa hanno comprato l'ultima volta che sono andate dai cinesi.
"Vecchio" disegno del Cic, 3 anni. A me piace pensare che sia una persona-melablu. Ma penso che sia un autoritratto in famiglia.
Che confusione.
Cerco di stare a tempo - sono fuori dal tempo. Sempre più le mie riflessioni - come essere umano, come adulta, come genitore - ruotano attorno al senso del limite. 

Mi torna in mente un articolo condiviso da Minimo qualche tempo fa, tratto da "The Apartment Therapy" (a cui ovviamente vanno tutti i diritti del caso) che ho tradotto a modo mio e riportato qui sotto. (Ho tradotto anche qualche commento a mio parere utile ad arricchire la riflessione, per leggere tutto il thread rimando ovviamente al post originale).
 4 passi per costruire migliori confini tecnologici familiari
Un mio caro amico recentemente mi ha riferito: "vorrei non fossimo stati così elastici con i ragazzi rispetto ai limiti nell'uso delle tecnologie". Tutti i loro figli usano telefoni cellulari, passano tutti il tempo nelle loro stanze sui computer o gli iPads, ogni giorno passano diverse ore giocando ai videogiochi o guardando  la TV. Credeteci o no, non è sempre stato così ma, semplicemente... è aumentato, un po' alla volta. Ora, è possibile rimettere indietro l'orologio? Davvero? 
Questo mio amico non è l'unico. So che ci sono molti genitori che hanno la sensazione che l'uso della tecnologia sia fuori controllo, in casa loro, (indipendentemente da quanto sia utilizzata), e proprio non hanno idea di come affrontare la cosa. 
Come parte della January Cure, ci siamo recentemente impegnati nel "digiuno notturno da media" (overnight "media fast"). Il digiuno è uno strumento incredibile per noi per capire cosa ci controlla e quale effetto ha su di noi. E poi ci dà la possibilità di liberarci proprio da quella cosa che esercita il controllo su di noi. Quale miglior modo per portare sane abitudini in una famiglia  che un nuovo inizio, fresco, pulito, attraverso uno strumento come un digiuno da media.  
Come fare? Il primo passo è coinvolgere la famiglia al completo. Non possono essere solo i ragazzi, deve coinvolgere anche Mamma e Papà. Ricordate, come genitori, che siete voi a condizionare i comportamenti in casa vostra. Non è buona cosa se Mamma viene beccata a giocare ai videogiochi e Papà a postare su Facebook. Tutti si mettono intorno a un tavolo e ne parlano, e stabiliscono un determinato limite di tempo e per quel lasso di tempo mettono via gli aggeggi tecnologici. 
Il secondo passo è rimpiazzare le abitudini scorrette con quelle sane. Rendente divertente il "digiuno"! Cuocete insieme biscotti, fate una passeggiata, suonate insieme. Pensate a cosa piacerebbe fare alla vostra famiglia, cosa vi darebbe la carica in quanto gruppo, e fatelo. In quell'occasione fate qualcosa di veramente speciale.  
Il terzo è di riflettere sulla vostra esperienza di digiuno dalla tecnologia. Cosa è stato difficile? Cosa è andato bene? Che indicazioni per cambiamenti potreste trarne? La chiave di tutto è parlarne insieme. 
Ultimo passo, quindi, è proporre alla famiglia un nuovo piano per l'uso della tecnologia, tenendo in conto i differenti bisogni di ciascun membro della famiglia, che include la necessità di stabilire dei limiti. Un vecchio monaco una volta disse che il digiuno più efficace è "mangiare solo un po' meno di quanto uno vorrebbe, tutti i giorni." La stessa cosa è con la tecnologia. Il miglior modo per controllarla e di usarla solo un po' meno di quanto vorreste. Creerà disagio. Probabilmente ci saranno tentazioni. Ma alla fine sarei sorpreso non ne risultassero persone più attive, più coinvolte, più creative.  
La vostra famiglia ha mai fatto un periodo di pausa dalla tecnologia? Come è andata? quali sono stati i risultati? Condividete la vostra storia qui sotto!



Mi fa un po' ridere a volte il modo in cui le persone si attaccano ai loro cellulari come un neonato col suo succhiotto. Ovviamente io faccio la stessa cosa con un libro. Non posso uscire di casa senza averne uno, non si può mai sapere se potrai avere un momento giù da rendere migliore con una breve lettura. maynelander 
Oh-oh. Mio marito ha comprato a nostro figlio di 8 anni un iPod touch per il suo compleanno qualche mese fa e un candelotto di dinamite non riuscirebbe a scalfire la sua presa su sta cosa (quando mi disse i suoi progetti fui irremovibilmente contraria - gli avevamo appena regalato un lettore mp3 il precedente natale - PERCHE' un altro iPod?). Allo stesso tempo, mio marito ha problemi a dormire e la prima cosa che fa quando si sveglia nel bel mezzo della notte è accendere il suo iPhone, che sveglia ME con la sua luminosità da pieno giorno. Ciò è particolarmente spiacevole perché io mi devo alzare diverse volte ogni notte per allattare nostro figlio. E' millenni che non mi faccio una bella dormita. MA se io gli dico che il telefonino mi tiene sveglia e peggiora la sua stessa insonnia sono io la fissata. Neanche io sono perfetta (troppo tumblr/facebook/internet) così sto pensando per prima cosa di uscire da facebook, perché ne ho fin qui. Almeno su tumblr guardo/condivido arte, per cui è un'"ispirazione" per me. Forse se prometto a mio marito che la smetto con facebook, lui potrebbe lasciare il suo iPhone in cucina, la notte. Tengo le dita incrociate. ditherthither
La nostra famiglia ha recentemente iniziato una settimana lavorativa e scolastica "senza schermo" (dal lunedì mattina a venerdì dopo la scuola, momento in cui giocare ai videogiochi o guardare qualcosa è OK). Nel nostro caso è davvero importante che partecipiamo tutti e rispettiamo la regola, che riguarda il tempo davanti allo schermo a scopo ricreativo; ricerca o lavoro vanno bene, ma con moderazione. Sento in giro che per famiglie con figli adolescenti  questo tipo di divieto è difficile da mantenere perché i compiti di scuola stanno diventando sempre di più basati sul PC e l'uso dei social media vi si insinua così facilmente.. Mi piacciono i momenti di lettura e di ascolto della musica che stanno facendosi più frequenti, come risultato della nostra regola. Stiamo anche giocando insieme a giochi da tavolo con maggiore regolarità. H. Wood
Mia cugina ha due figlie adolescenti e penso che stia gestendo la cosa meravigliosamente.
Per prima cosa: no cellulari a tavola. Assolutamente. Stanno fuori dalla cucina oppure vengono confiscati almeno fino allo stesso pasto del giorno dopo. A quanto pare ha dovuto farlo soltanto un paio di volte prima che le sue figlie (e suo marito) capissero che lei non stava scherzando.
In secondo luogo: i telefonini restano spenti nelle ore di sonno. Quando non ha funzionato molto bene con le sue figlie per mancanza di controllo, ha corretto con: "stanno sul pianerottolo nelle ore di sonno".
Terzo: no TV nelle camere da letto. La loro unica TV in casa è in salotto.
Quarto: Non più di X ore di internet al giorno per le sue figlie e non oltre le 22.30. Ovviamente questo può essere aggirato utilizzando gli smartphone, ma comunque.
Penso che userò regole simili, quando avrò dei figli  ;-) German Girl 
"So che ci sono molti genitori che hanno la sensazione che l'uso della tecnologia sia fuori controllo, in casa loro, (indipendentemente da quanto sia utilizzata), e proprio non hanno idea di come affrontare la cosa. "
Stai scherzando? Come fanno a non sapere cosa fare? E se semplicemente spegnessero quegli stupidi affari?
Non c'è più nessuno che fa il genitore? Per prima cosa: chi ha comprato ai ragazzini tutti quei gadget? Chi paga la bolletta del telefono e di internet? Chi gli permette di usarli 24 su 24, 7 giorni su 7? 
Perché uno dovrebbe stare al telefono a cena mentre sta mangiando e dovrebbe interagire con gli altri? Perché un genitore dovrebbe permettere ai suoi figli di farlo? Perché un genitore dovrebbe permettere a un ragazzino di tenere una TV in camera o permettergli di dormire col cellulare acceso?
E' ridicolo come certe volte di questi tempi sembra che siano i ragazzini a dettare le regole in casa. Ancora più ridicolo è stare a sentire dei genitori che sembra non SI RENDANO CONTO di avere l'autorità di dettare le regole in casa, figuriamoci poi di FARLO. Mo86 
Ultimamente abbiamo avuto alcuni interessanti sviluppi a questo riguardo dato che entrambi i nostri figli, di 6 e 9 anni, hanno risparmiato la maggior parte delle loro mance e dei regali di compleanno per comprarsi degli iPods. Recentemente sono riusciti a raccoglierne abbastanza e io ero preoccupata che si perdesse il controllo del tempo davanti al video, ma fino ad ora sembra che rispettino la regola "un'ora". L'altro sviluppo è che, mentre inizialmente tutto ciò che volevano fare era giocare a videogiochi come Minecraft  e Angry Birds, ora il mio figlio maggiore ha chiesto di poter trascorrere più tempo davanti al computer per imparare a programmare, e i mio figlio minore vuole più tempo per il suo iPod perché si sta interessando a la fotografia digitale e al montaggio video. E' facile mantenere un rigido coprifuoco quando si tratta di videogiochi , ma quando i ragazzini cominciano ad esplorare i lati creativi e produttivi della tecnologia? Non so rispondere a questa domanda, e sospetto che sia una domanda così nuova che nessuno sappia veramente come rispondere. In un certo modo, lo stiamo tutti affrontando mentre lo viviamo e cerchiamo di condurre i nostri figli attraverso queste nuove acque più tranquillamente possibile.. anche se alcuni commenti acidi come quelli fatti da alcuni in questa discussione, certamente non aiutano. Per quel che può valere, sto cercando di pensare che la tecnologia sia semplicemente una parte di una sana "dieta evolutiva". Fintanto che i miei figli staranno facendo sufficiente esercizio fisico, staranno trascorrendo abbastanza tempo con gli amici, staranno facendo abbastanza giochi non-tecnologici e trascorrendo abbastanza tempo con me e mio marito, cercherò di non stressarmi troppo a riguardo. TammyE 

Ecco, qualche esperienza negli USA. E in Italia? Che risposte hanno trovato i genitori a queste domande? Suggerimenti per disegnare rotte ed attraversare insieme i nuovi mari?

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