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domenica 22 novembre 2015

Uno stampino di Nelli, il "piccolo fiocco di neve" di Sybille Tezzele Kramer

Non sono in forma per uscire nel sole, così comincio a preparare il materiale per impacchettare i regali per le prossime feste.

Sto cercando nuove idee per decorare la carta da imballo degli scatoloni di Amazon, che dopo una passata di ferro da stiro è una superficie perfettamente neutra e porosa: quest'anno prenderò spunto dal materiale proposto da Sybille nella sua "Raccolta di giochi d'inverno", che il Cic sta cominciando ad esplorare con me.


Mentre lui ritaglia con un punteruolo un "fiocco di neve" dal vassoio di polistirolo delle tagliatelle che abbiamo mangiato a pranzo, io ne riproduco su un foglio di gomma crepla il contorno, lo ritaglio con delle piccole forbici appuntite e lo incollo su un rettangolo di legno... la solita procedura per costruire i timbri fai da te, insomma!


Passo un velo di acrilico bianco con il pennello sul mio timbro e lo imprimo sulla carta da imballo. Con un timbrino rotondo aggiungo i "pomelli" rossi sulle guance e poi ripasso con un pennarello indelebile nero i tratti del volto per rendere il "fiocco" più espressivo: che dolce!

Veramente il Cic si immedesima un po'..


Quest'anno i nostri pacchetti saranno ancora più speciali! Grazie STK!

venerdì 20 novembre 2015

Una stagione: l'autunno, fuori stagione. Una gita all'orto botanico del Parco Montemarcello-Magra


Chi se lo immagina un novembre così?
Caldo.
Nel panorama da Montemarcello l'orizzonte non c'è.
E nemmeno una goccia di sangue.


Prendiamo la salita (sentiero AVG) per l'Orto Botanico,

mappa dei sentieri del CAI a partenza da Monte Marcello

ci addentriamo tra boschi di querce e strepitosi corbezzoli carichi di frutti vivaci e fiori delicatissimi,


sentiamo il profumo inconfondibile dell'elicriso, che profuma le garighe costiere e qui in pianura non c'è.


Gli aquiloni dormono con le ali ripiegate in fondo al camper, l'aria è quieta e il giorno dopo è tutta una coltre di nuvole.

Visitiamo Sarzana e le sue spettacolari Fortezze, le chiese con i marmi immacolati e quella spada nella facciata.

 statuaria cariatide del portale della pieve di Sant'Andrea

Mi piacerebbe tornarci alla prossima edizione del Napoleon Festival
Anche se il mio caro vecchio Horny non sarebbe molto contento. 

domenica 15 novembre 2015

Il nostro viaggio Jura-ssico/2. Innsbruck e Monaco di Baviera

Ecco dunque l'inizio del racconto del storia del nostro viaggio Giura-ssico.

Ho già detto della nostra ispirazione, e del prezioso documento, idiario di bordo stilato ogni sera dal Pulce che mi permette, dopo diversi mesi, di ricostruire i luoghi e le emozioni legate ad ogni tappa. 



Beh, non un gran pezzo di letteratura, lo ammetto. Prendiamolo così, come una scarna stesura di eventi stesa la sera, dopo la doccia, nel camper, con la rapidità che ispira chi non vede l'ora di concludere per poi buttarsi a capofitto tra le pagine degli adorati fumetti.


Partiamo dal confine Italo-Austriaco, il passo del Brennero, senza dimenticare la calda accoglienza si Sybille e della sua famiglia che siamo appena passati a salutare lungo il percorso.
Siamo diretti a Innsbruck, per scoprire che l'Inn è un grande fiume biancastro e turbolento come un enorme ruscello di montagna e che il campeggio, per fortuna, ha ancora un posto per noi.


Qui sopra ho messo il percorso ciclabile che dal Camping Innsbruck - Kranebitten porta alla fermata della funicolare, utile per raggiungere l'Alpenzoo





Parcheggiare con il camper vicino alla fermata per noi è stato impossibile, e il giro in bici è davvero bello, si passa lungo il fiume, tra gli orti dietro l'areoporto e si sente la presenza incombente delle aspre Alpi che sovrastano la città.






Foto degli animali non ne sono sono venute di decenti: in pieno giorno faceva molto caldo e i poveretti se ne stavano giustamente ritirati negli angoli d'ombra.




Di certo a me hanno impressionato le aquile. Ma leggiamo cosa ne scrive il Pulce:




La seconda parte del testo del Pulce comincia a descrivere la tappa successiva del viaggio, che ci ha portati in all'agricampeggio Dulipphof nelle campagne a sud di Monaco di Baviera.


Avevo scelto Taufchirchen perché ogni mattina ti facevano trovare il pane fresco, e poi perché saremmo stati in campagna ma avremmo potuto facilmente raggiungere la stazione della S-Bahn in bicicletta, e con quella, in mezz'ora, saremmo arrivati dritti in centro. 


Così è stato, e ci siamo ritrovati ben presto a naso in su tra le gigantesche ed infinite meraviglie del Deutches Museum.


Qui si che qualche foto ce l'abbiamo, ma soprattutto le mie, che da fanatica di libri d'avventura e di navigazione (ebbene sì, ho finito anche la saga di Hornblower) non potevo perdermi le riproduzioni a dimensione naturale di un ponte cannoni 


e del mitico veliero HMS Victory con la tipica decorazione a scacchiera gialla e nera di Nelson.


Certo che Monaco merita sicuramente una visita più approfondita. Non tutte le città hanno, aggrappato su un fianco dell'edificio principale, un grande drago di bronzo!


Fino a qui abbiamo (almeno) imparato:

1) che è impossibile visitare il Deutches Museum in un giorno solo e il razzo che contiene non ci sta in un'unica foto
2) quanto è buono l'apfelschorle
3) Innsbruck significa nient'altro che "ponte sull'inn"
4) se una strada si chiama zweibrückenstraße verosimilmente attraverserà due ponti
5) i bretzeln continuano a piacerci un sacco, senza ombra di dubbio
6) se una porta d'accesso a Monaco si chiama Isartor verosimilmente sarà rivolta verso il fiume a sud est della città, che si chiama Isar
7) se il Deutches Museum è situato sulla Museumsinsel, starà proprio su un'isola in mezzo a due bracci del fiume Isar.
8) che se durante un esperimento con l'elettricità ad alto voltaggio ti dicono di tapparti le orecchie (o meglio capisci che lo stanno dicendo perché tutti i madrelingua si stanno tappando le orecchie) lo stanno dicendo per una buona ragione.



venerdì 13 novembre 2015

Il nostro viaggio Jura-ssico/1. L'ispirazione e il progetto

L'estate appena passata abbiamo fatto un lungo viaggio in camper che, a parer mio, è venuto un piccolo capolavoro, per la carica, le esperienze, le conoscenze (e testimonianze!) che ci siamo portati a casa. 


E' stato allo stesso tempo rilassante e stimolante. Direi vario, soprattutto!



Come insegnano i veri camperisti, siamo partiti con la pianificazione del viaggio diverse settimane prima, anche se fino all'ultimo eravamo pronti a cambiare meta in base alle previsioni meteo.

Da dove cominciare? 

Da una folgorazione: navigando nella rete in cerca di ispirazioni, ho trovato un luogo, il Giura SvevoSchwäbische Alb in tedesco, che ho improvvisamente desiderato visitare.
Venendo da nord il Giura, emerso milioni di anni fa dal mare giurassico, appare all'orizzonte come una parete solcata da fenditure, mentre a sud le sue colline si fondono nel paesaggio prealpino.  

Diciamo che mi sono bastate queste due righe, per farmi decidere che invece di portare i bambini a vedere "Jurassic World", saremmo andati direttamente a caccia di fossili nelle rocce giurassiche:


"GeoPark Swabian Alb –
Discover secrets going back millions of years"

Trovare informazioni su questo territorio inizialmente è stato arduo (perché ha nomi diversi per ogni lingua!), ma ci sono risorse in rete di incredibile ricchezza e definizione, come questi siti:

Logo
http://www.schwaebischealb.de/


http://www.geopark-alb.de/en/, con la sua fantastica mappa


Mythos Schwäbische Alb
http://www.mythos-schwaebische-alb.de/en/experience/tour-maps/


Avevo preparato una mappa veramente fitta di possibili tappe e mete, perché le cose da vedere da quelle parti sono veramente tante, ma questi sono i luoghi che alla fine abbiamo veramente visitato:



Come ho scelto?

Prima di tutto siamo stati alla larga dal bellissimo Bodensee perché temevamo la ressa e il traffico estivo e abbiamo puntato su mete un po' defilate. 
Quasi sempre, insomma: passando da quelle parti non potevamo saltare Legoland.. e, sulla via del ritorno, vuoi non visitare il castello di Neuschwanstein?

Ho scelto mete che prevedessero passeggiate nella natura, a volte l'uso della bicicletta; mete interessanti per gli aspetti storici, o per l'ambiente spettacolare, infilandoci qualche fiume, cascata, grotta e museo.

Sono stata ad esempio ispirata da un post di Labby's Blog, che ha fatto si che la puntina su Bad Urach rimanesse a caposaldo di tutto il nostro tragitto (grazie, Google Translator!). Questo blogger ha anche un elenco di piazzole sosta camper da lui personalmente recensite, che mi è stato utile, insieme al sito http://www.mobilisten.de/.

Imprescindibile era anche una capatina dagli amici tedeschi e a scavare qualche fossile, per l'appunto, per poi concludere in bellezza sulla sabbia conchigliosa e selvaggia di San Nicolò al Lido di Venezia, l'unica a mia conoscenza libera e mezza deserta ad agosto, in Italia.

Per noi un viaggio nella Germania del sud è stata una vera avventura: non conosciamo la lingua (numeri e colori si scopre ben presto che non sono sufficienti) e spesso abbiamo puntato verso mete legate ad un turismo locale, per così dire, rurale, per cui l'inglese ci ha aiutato poco. La mia amica Annette, che siamo andati alla fine a trovare a Mannheim, mi ha confermato che abbiamo frequentato zone che i tedeschi definiscono benevolmente "la Siberia della Germania"..
Avevo imparato la parola erwachsene (e non è una parolaccia) l'ultima volta che ero stata a trovarla, davvero essenziale per comprare i biglietti dei treni, ma a giudicare da questo formulario per l'ammissione in campeggio, come si più comprendere, ho avuto ancora molto da imparare per padroneggiare l'essenziale.



"Strom(anschluss)?", ad esempio, vuol dire: "Vi serve la corrente elettrica?". E se rispondi: "Nein, danke!" con un bel sorriso di intesa, resti senza luce. E poi vagli a spiegare...
Anche sapere un po' come funzionano le ascugatrici a gettoni può essere utile quando ci si trova davanti a delle istruzioni dettagliate, monolingua, in tedesco - se non si conosce la lingua. Comprendere che trocken significhi "asciutto" ha necessitato di tutta la mia più fervida immaginazione allenata decenni fa con il greco antico. 

Un po' avventuroso è stato anche per via delle zecche, un vero flagello, mi si diceva, per cui ci siamo informati e poi attrezzati con velenosissimi spray per le gite sui sentieri meno battuti.

Ah, dimenticavo: prima di partire mio marito, che è uno preciso, ha ordinato una placchetta ambientale (UMWELTPLAKETTE) casomai che capitassimo in una zona verde..

Klick zur Vergrößerung und Download als pdf

Nei prossimi post ho pensato di raccontare passo passo il nostro viaggio, facendoci guidare dal diario di bordo stilato ogni sera dal Pulce (un altro compito delle vacanze personalizzato), aggiungere qualcuna delle foto più riuscite e qualche scansione di biglietto-ricordo, così tutto quando prende un suo ordine e ci aiuta a costruisce una storia: la storia del nostro viaggio Giura-ssico.

Venerdì del libro in lingua originale: "Dinosaur valley" di Edith Thornton e "I Am a Bunny" di Ole Ole Risom e Richard Scarry

Scrivo di questi libricini in lingua originale perché hanno accompagnato me e il Pulce durante la scorsa estate, nei pomeriggi dedicati allo studio e al ripasso. Per fortuna le sue maestre hanno scelto anche quest'anno di non indicare un "libro delle vacanze" ma di suggerire la raccolta di testimonianze dei viaggi, il completamento dei libri di scuola, la lettura di libri!

Per approfondire l'inglese ho proposto al Pulce di leggere insieme due piccoli libri, per esercitarci nella pronuncia ed imparare qualche parola nuova: uno l'ho selezionato perché veramente elementare e meravigliosamente illustrato, l'altro, un po' più lungo, per il tema avventuroso.

Partiamo da "Dinosaur Valley": 32 paginette illustrate, con facciate di testo alternate ad altre di giochi e semplicissimi esercizi, dense di avventura e colpi di scena.



Ogni giorno ne abbiamo letto una pagina ad alta voce, poi l'abbiamo tradotta insieme passo passo e il Pulce l'ha nuovamente tradotta con me trascrivendo il testo (un po' letteralmente, Laura non me ne volere! Avevamo un problema di pronomi personali!) da inserire nel quadernone ad anelli dove abbiamo raccolto i lavori dell'estate.



Vi lascio tutte le indicazioni se lo volete cercare. E' vecchio ma si può ancora trovare e costa meno di 3 euro..

Titolo: Dinosaur valley
Autore: Edith Thornton
Copertina flessibile: 32 pagine
Editore: La Spiga-Meravigli (12 giugno 1995)
Collana: Very easy readers. Activity books
Lingua: Inglese
ISBN-10: 8871006496
ISBN-13: 978-8871006499

L'altro libro su cui abbiamo "lavorato" è stato "I am a Bunny", poche parole ma scene dolcissime. 
Io l'ho scoperto grazie a Le figure dei libri, e ne ho recuperato una copia usata dal Canada ma ci sono delle edizioni recenti davvero economiche.


Il Pulce ha deciso, dopo aver imparato a leggerlo e tradurlo, di trascrivere il testo su un nuovo libretto, da illustrare personalmente. Questa prospettiva lo ha molto stimolato!







Per cercarlo:

Titolo: I Am a Bunny
Autore: Ole Risom
Illustratore: Richard Scarry
Age Range: Baby - 3 years
Series: A Golden Sturdy Book
Board book: 26 pages
Publisher: Golden Books (January 2004)
Language: English
ISBN-10: 0375827781
ISBN-13: 978-0375827785

Vi saluto la videolettura, stentata ma tenera, di "I am a Bunny", read aloud da Jude, di 5 anni.
Si colgono le bellissime illustrazioni di Richard Scarry!



Questo post partecipa all'iniziativa "Il Venerdì del Libro" di Home Made Mamma

mercoledì 11 novembre 2015

Una stagione: l'autunno. Un rosso quasi blu.

Senza clorofilla.
O quasi.

Geranio

Vite

Settembrini

Forsizia

Nandina

Io sto coi dinosauri

Io sto coi dinosauri.



In realtà dovrei proprio dire grazie agli altri filoni che, intrecciati, stanno ora imperando a casa mia, cioè lego e a tutto il canone di Star Wars con i suoi annessi e connessi: il Cic ha imparato da solo a leggere lo stampatello maiuscolo E minuscolo decifrando (sic!) cataloghi Lego vecchi e nuovi e il suo testo sacro: "Star Wars. La guida ai personaggi dalla A alla Z".


E invece un po' cominciano a starmi antipatici, li trovo invadenti, e ma viene da stare ancora dalla parte dei dinosauri, quell'inesauribile filone di gioco e passione che ci accompagna da quando il Pulce aveva due anni.

Perché mi regala meraviglie come questa, un'enorme tavola di compensato che giaceva da tempo immemorabile in sgabuzzino ed è stata trasformata, abitata da esseri preistorici grazie all'ispirazione del Cic:

Acrilico su tavola di legno. Cic, 5 anni, primavera 2015
La tavola, ricordo, era stata piazzata sul calorifero, un'altezza adeguata all'artista, che veniva dotato di grande grembiule, un lungo pennello per colore e un tampone per gli alberelli sullo sfondo.
Qualche tocco magico del Pulce, et voilà. (E che versi!!!!)

E poi esseri fantastici come questo, un piccolo delizioso parasaurolofo sui generis, creato in questi giorni dal Cic con le costruzioni Bloco:


Ecco perché sto coi dinosauri.

domenica 8 novembre 2015

Tavola a rotelle sotto letto FAI DA TE: come avere costruzioni lego sempre a posto!

Fare cose significative insieme significa, spesso, fare lavoretti. Meglio se sono utili.



Quella che si vede sopra è una tavola a rotelle sotto letto fresca di creazione, progettata e realizzata in un paio di giornate per la camera dei nostri ragazzini.
Basta sentire lamentele ogni volta che c'è da mettere a posto le ambientazioni e i giochi lego rimasti a metà! Finalmente possano restare belli e pronti per il prossimo pomeriggio di gioco senza dar noia a nessuno né causare lesioni da calpestamento a piedi nudi..

Come spesso accade l'idea ci era stata suggerita da un'amica: la scorsa estate Sybille ci ha fatto ridere raccontandoci delle sue avventure di gioco in famiglia, e ci ha raccontato di una tavola così, da infilare al volo sotto il letto senza dover smontare una intera città Lego costata ore e ore di lavoro..


Il progetto è piuttosto banale: misurato lo spazio libero sotto ciascun letto abbiamo comprato una tavola di legno di abete da 1,8 cm in un negozio per bricolage, scegliendola delle dimensioni più vicine alle nostre ideali.
Poi abbiamo comprato le rotelle più piccole possibile (perché i letti della cameretta sono piuttosto bassi) con le rispettive vitine di fissaggio.
Infine i ragazzini hanno scelto dei colori adatti alle ambientazioni di gioco, in gel semitrasparente ad acqua, facile da stendere, atossico e ad asciugatura rapida.
Abbiamo preso anche delle aste di circa 1x1 cm per fare i bordini e altre più spesse e profonde (3x3 com) da tagliare a misura.
In casa avevamo già delle viti autofilettanti, la colla vinilica e i pennelli, non ci serviva altro.



Mio marito ieri si è messo all'opera con la parte di costruzione vera e propria: tagliate le aste di legno spesso, le ha fissate sul lato corto delle tavole (lasciando lo spazio per le ruotine) con le viti autofilettanti per tentare limitare l'inevitabile il futuro"imbarcamento" del legno, sottile e di non di gran qualità..

Ha anche incollato le astine sottili su tutto il perimetro delle tavole creando una sorta di cornicetta in modo da evitare uscite e rotolamenti di giochi durante i movimenti della tavola.

La parte più divertente per me è stata quella della verniciatura: in un novembre stranamente tiepido abbiamo preso i nostri pennelli più grandi ed abbiamo dipinto il legno sotto il portico, al sole sole basso dell'autunno. Delizia!




E finalmente, questa sera, il collaudo. 
Ora i miei bambini stanno letteralmente dormendo sopra un mondo di fantasia! 
Il Cic è sulla Luna boscosa di Endor.


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