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lunedì 30 maggio 2016

Esperimenti fluorscenti in cucina: amido di mais + acqua tonica = un liquido non-Newtoniano che risplende alla luce di Wood

Perdersi a curiosare su YouTube alcune volte mi fa venire una voglia matta di provare a rifare gli esperimenti che vengono proposti.



Un giorno che cercavo ispirazione per creare facilmente in casa dei bei cristalli colorati (ma di questo parleremo un'altra volta), sono capitata su un video che mostrava come creare una sostanza strana e fluorescente con delle semplici patate...

Risultati immagini per How To Make Magic Mud - From a Potato!

In realtà, guardando fino in fondo, si capisce che:
1 - la sostanza dallo "strano" comportamento fisico è dell'amido mischiato con un liquido
2 - ciò che rende fluorescente la sostanza alla luce di Wood (raggi ultravioletti) è il chinino contenuto nell'aqua tonica

Per cui:

1 - ho preso dell'amido di mais che avevo in casa
http://www.gustoblog.it/post/45647/cose-la-maizena-e-come-si-usa-in-cucina
2 - ho ordinato una lampada a raggi UV su internet




3 - ho comprato un'acqua tonica al supermercato

 


Così oggi abbiamo mischiato amido e acqua tonica fino a raggiungere una consistenza morbida (quando mescolata lentamente) ma dura (quando mescolata velocemente)..


...abbiamo acceso la lampada di Wood... ed ecco la "magia"!




La sostanza creata non è altro che un liquido non newtoniano (fluido dilatante)!

C'è un libro in italiano che propone l'esperimento della creazione di un fluido non newtoniano con dell'amido (lo chiama gagaplocia), e diversi siti che, ispirandosi al libro, mostrano come realizzarlo (un video, un divertente progetto scolastico).

In inglese questo materiale si chiama "Oobleck", da un libro del Dr. Seuss che si intitola "Bartholomew and the Oobleck".

Ma vediamo cosa dice Wikipedia:

Un esempio (economico e non tossico) di fluido non newtoniano e, precisamente, di fluido dilatante, può essere realizzato miscelando acqua e amido di mais (detto anche "maizena") o fecola di patate. L'applicazione di una forza – per esempio stendendo la superficie con un dito o capovolgendo rapidamente il contenitore in cui è posto – induce il fluido a comportarsi come un solido più che come un liquido. Questa è la proprietà di "ispessimento al taglio" (shear thickening) del fluido non newtoniano. Applicando forze più deboli, come il lento inserimento di un cucchiaio nel fluido, lo manterrà nel suo stato liquido. Una persona che si muova velocemente e che applichi una forza sufficiente con i piedi, può letteralmente camminare sopra un tale liquido.
Interessante!

giovedì 19 maggio 2016

"Star wars. Droidi di carta", tre robot paper toy da costruire... senza colla!

Un nuovo consiglio di lettura, un altro libro per fare: "Star wars. Droidi di carta".
Questo agile fascicoletto contiene una collezione di tre paper toys, oltre a pagine che descrivono tanti altri droidi e robottini vari presenti nella celeberrima saga.


Dopo Papertoy Monster, costruire questi modelli pare una passeggiata e tra l'altro non ci vuole neanche la colla: in un attimo i disegni fustellati si staccano dalla pagina cartonata e si montano. Stavolta il Cic, che ha ricevuto il libro per i suoi 6 anni, ha potuto collaborare più attivamente, anche perché le dimensioni rendono tutto più facile.

E la testa di BB-8 ruota davvero, liberamente!

sabato 14 maggio 2016

Un libro per fare: "Papertoy Monsters" di Brian Castleforte

Questo consiglio librario è sicuramente fuori stagione, più adatto alle brume e ai raffreddori invernali che a questa primavera che scalda e profuma l'aria, ma magari può tornar utile quando la torrida calura estiva del primo pomeriggio ci porta a restare in casa all'ombra, fermi, ma con la voglia di fare.


"Papertoy Monsters" è un libro che si può leggere o meno (in inglese), ma soprattutto si deve smontare pagina per pagina per costruire piccoli mostri di carta, imparando man mano a padroneggiare l'arte dei paper toys e dei papercraft.

In estate si potrà cominciare da questo progetto rinfrescante, ad esempio.


Mentirei se dicessi che i mostriciattoli che si vedono fotografati qui sono stati fatti da me insieme ai miei bambini. Col cavolo.
I paper toy sono sicuramente alla portata del Pulce, ormai decenne, ma fino ad ora non è ancora stato catturato dalla passione ipnotica di questo piccolo costruire.
Per cui per lo più me la sono dovuta cavare da sola, negli ultimi mesi, sotto la rigida supervisione del Cic - il più fanatico appassionato - nelle sue fasi di irritazione da malattia virale, il cui unico sollievo in certi picchi febbrili sembrava essere la visione ossessiva dei Blu-ray di Star Wars a rotazione oppure l'assistenza alla sottoscritta mentre imprecavo silenziosamente tra me, alle prese con le pieghe e incollature più rognose.

E' stato più facile quando mi sono resa conto che potevo facilitarmi la vita selezionando i mostri da costruire di volta in volta non solo in base all'amore-a-prima-vista ma anche all'etichetta in cima alla pagina che li divide in tre livelli di difficoltà. Capito bene come funziona con gli easy poi è tutto in discesa.



Il bello di questo libro è che i progetti (dell'autore e di altri 24 creatori di paper toys) sono studiati molto bene, e le pagine sono pre-ritagliate, rendendo tutta l'operazione di costruzione molto veloce.
Bisogna farsi un po' la mano con la fase di incollaggio delle linguette (che tengono insieme il tutto), ma dopo aver provato un po' di colle - scartata la stick, troppo secca e poco resistente, e la uhu extra, troppo lenta ad asciugare - abbiamo trovato che la uhu twist&glue ad esempio va decisamente bene. Con la vinilica non ho provato. Un altro accorgimento è tenere a portata di mano uno stuzzicadenti per le incollature più "profonde" e avere ogni tanto a disposizione le dita piccole di un cinquenne malato, disposto a tenere un minutino adese due superfici di carta.

La ragazzina qui sotto è molto più brava di me a dare un'idea del processo di costruzione:




I risultati sono proprio simpatici, no?


Il libro viene da lontano, è in un'altra lingua (anzi sembra arrivare da un altro pianeta), ma se ci si pensa è piuttosto economico. 
Quelle fotografate sono state ore liete e rilassanti, con la curiosità di vedere ogni volta nascere sotto i nostri occhi nuove forme bizzarre dalle brillanti trovate cartotecniche. 

Avevo regalato un giorno ad un amico un progetto bellissimo, un paper automata - che sarebbe un paper toy cinetico - progettato da un esperto italiano. Il progetto, "WARNING! Air Pockets", è gratuito, ma farlo stampare a colori sui cartoncini dai giusti spessori è stata una spesa, per non parlare del tempo che c'è voluto per ritagliare ogni pezzo! Non credo il mio amico l'abbia ancora finito, per dire.



Se dunque non ci si vuole limitare a progetti gratuiti semplici, stampabili su un solo cartoncino come i primi papercraft con cui ci siamo cimentati, anni fa..

http://vogliounamelablu.blogspot.it/2010/02/golddiggers-il-primo-papercraft.html
.. scelgo decisamente una bella raccolta come questo libro.

E tanti saluti dai nostri mostriciattoli di carta!



P.S. di paper toy e paper cut c'è tutto un mondo, compresi - scopro ora - fantastici robot fluorescenti!!!




sabato 7 maggio 2016

Canzoni per bambini: "Johnny Bassotto, la tartaruga... e altre storie" di Bruno Lauzi

Questo invito all'ascolto potrebbe tornare utile per chi come noi:

- sceglie prevalentemente un approccio attivo nella selezione dei film e nella musica di intrattenimento per tutta la famiglia

- è curioso di riscoprire il passato lontano e vicino, affascinato in particolare dalle produzioni italiane "colte" o popolari pensate per i bambini negli anni '70

- preferisce per lo più condividere gli ascolti e le visioni, evitando di piazzare gli auricolari nelle orecchie dei bambini in macchina per scongiurare la morte di noia all'ennesimo ascolto della solita insulsa canzoncina per bambini

- si diverte ancora ad ascoltare canzoni intelligenti fatte bene che, anche se ufficialmente sono per bambini, strizzano volentieri un'occhio divertito anche ai grandi

La raccolta di canzoni che abbiamo scoperto recentemente per caso e che ha avuto un immediato successo tra i grandi che tra i piccoli di casa è "Johnny Bassotto, la tartaruga... e altre storie" di Bruno Lauzi.
Ignoranza mia, non conosco la produzione di questo cantautore per gli adulti, ma devo riconoscere che le canzoni di questa raccolta sono davvero brillanti, ritmicamente e stilisticamente varie e mai scontate. A volte poco politically correct, ma ci sta!

JOHNNY BASSOTTO, LA TARTARUGA E ALTRE STORIE DI BRUNO LAUZI
Per l'edizione originale in vinile, la copertina è realizzata dallo Studio Bozzetto
Tra le altre sue canzoni più conosciute si ricordano anche quelle scritte per bambini. Nel 1976 pubblica Johnny Bassotto, la tartaruga... e altre storie che contiene brani come Virgola (scritta con Michelangelo La Bionda), La tartaruga e Johnny Bassotto (quest'ultima interpretata dall'amico Lino Toffolo). L'anno successivo, Cicciottella, scritta per Loretta Goggi e La buona volontà per il 20º Zecchino d'Oro. Nel 2002 riprenderà il filone con La gallina brasiliana, sulla musica di Riccardo Zara per il 45º Zecchino d'Oro. 
Wikipedia


Le nostre canzoni preferite sono:

  • Johnny Bassotto
  • Laika la balalaika
  • Al pranzo di gala di Babbo Natale
  • Virgola
  • La tartaruga
  • Il leprotto Zip
  • Il coro delle puzzole
  • I bambini d'Italia
  • La biscia striscia
  • Ninna Nanna meridionale
Tratto dal sito della Discografia Nazionale della Canzone Italiana
A ben vedere, praticamente tutte!

Prendiamo "Il leprotto Zip" ad esempio, dedicata al poeta Vinícius de Moraes, impossibile resistere impassibili all'incalzare travolgente della samba!


Per chi vuole stare sul classico, imperdibile il bassotto Johnny che da il titolo alla compilation, ora solo reperibile in formato digitale:


Cartone animato della canzone/sigla, qui interpretata da Lino toffolo, realizzato da Guido Manuli per la Bozzetto Film di Bruno Bozzetto

martedì 3 maggio 2016

Un blog senza pubblicità?


Laura e le sue discussioni su minimo mi stuzzicano sempre: cosa tengo? Cosa butto?

Il Pulce che impara a far atterrare un aquilone a due cavi alla Lecciona di Torre del Lago

Tempo fa ho ripreso in mano l'immagine del mio blog analizzandola pezzo a pezzo e ho ritrovato il link al Codice delle Buone Pratiche dei Blogger come elaborato dall'esperienza Mommit, attorno al 2011.


adv free
http://mommit.com/il-codice-delle-buone-pratiche-dei-blogger/blog-adv-free/


Quando viaggio per le strade la giungla di cartelli pubblicitari a tratti mi sopraffà.
Mi ricordo un passaggio in Svizzera, lo sguardo libero di correre sul paesaggio, il senso di leggerezza.
Non sono più abituata alla televisione e alle interruzioni per le pubblicità.
Su internet navigo con uBlock Origin, lo schermo bello pulito.
E lo so che la pubblicità fa parte del nostro mondo.

Credo che la questione della pubblicità sia insita nella creazione dei bisogni, e quindi del consumo insensato. La sua infiltrazione sempre più massiccia negli "spazi più privati" del web (e mi rendo conto della contraddizione in termini) mi disturba molto. Io non avevo partecipato, ma ho apprezzato molto il lavoro di chiarimento svolto ed ancora condivido l'opportunità di esplicitare l'intento di ciò che viene pubblicato in uno spazio che mi rappresenta e di dire chiaramente cosa ci si può aspettare dai contenuti dei miei post.

Mi sono messa a curiosare tra i blog che ufficialmente si sono dichiarati "senza pubblicità", e quindi aderenti alla corrispondente sezione del "Codice" riguardante "Blog e Pubblicità", rimanendone un po' delusa.
E' vero che è passato un po' di tempo, ma dei link dei blog che espongono il banner ADV Free solo la metà circa sono restati in rete e/o non sono passati ad altre forme di rapporto con i banner pubblicitari.

Ho provato a fare una ricerca per immagini, ed effettivamente sono pochi i blog che ancora espongono l'utile bannerino. Tra loro c'è http://giornopergiornopiccolalory.blogspot.it/, un sito che seguo da sempre e che apprezzo molto, e non c'era nell'elenco "ufficiale".

Allora, questo bannerino lo tengo. E, in barba al minimalismo, penso di aggiungere anche questo, tanto per essere più chiara.

Ad-free logo by Keri Smith

La posizione di chi espone questo logo è la seguente:
1 Sono contrario all'utilizzo della pubblicità istituzionale sui blog. 
2 Ritengo che la pubblicità istituzionale sui blog svaluti il mezzo. 
3 Non accetto denaro in cambio di spazio pubblicitario sul mio blog.
E qui trovate le motivazioni (ben spiegate, ma in inglese).

Non sono riuscita a trovare un elenco ufficiale di blog che espongano questo bannerino, mi incuriosisco e provo a cercare: ci sono tantissimi siti, anche italiani, che espongono il banner di Keri, mi perdo!

E poi, avrebbe senso fare una lista di blogger "puristi", tra quelli che se ne fregano e quelli che ci lavorano? Cercasi elenco improvvisato e mutevole di blog ad-free?

Certo che no, ma come blogger, penso che sia importante che ogni elemento presente sulla mia pagina abbia ancora un valore per me.
Penso sia utile riflettere se è meglio aggiungere o togliere un bannerino dalla mia pagina, e continuare poi a restare coerente nei contenuti con quanto dichiara l'immagine che offre il mio blog.

Sono molto diversi i blog dichiaratamente senza pubblicità dagli altri? Probabilmente no, magari molti blogger non ci hanno neanche pensato, eppure è una scelta che traspare a qualsiasi lettore, appena capita su una tua pagina.

Secondo me è anche questa una (piccola) scelta da fare, meglio se consapevolmente.

domenica 1 maggio 2016

L'orologio da parete fai da te con legno e matite colorate

Non ci si crederà, ma pochi giorni dopo essere stato appeso alla parete del bagno, l'orologio dei dinosauri appena completato è finito in frantumi per una mossa maldestra, lasciandoci di nuovo nella necessità di trovare un degno sostituto.

Eccolo:

Il nuovo orologio fatto da me e dal Cic, con l'aiuto di papà

Questa volta ho voluto partire dal materiale, e non dal soggetto: un foglio leggero di legno compensato sarà sicuramente più solido di un disco di DAS decorato con figure tridimensionali di dinosauri! Il legno ce l'abbiamo già e il papà si è prontamente offerto per ritagliarci alla fine la forma con il seghetto a mano e fare il forellino centrale con il trapano.

La scelta del legno ha un motivo in più: il colore neutro e la superficie porosa della base mi ricordano i lavori di Sybille con le matite colorate, che si stagliano con i loro colori brillanti nobilitando materiali semplici ed economici come la carta da pacco (e il legno, perché no?).
Il Cic con le matite colorate ci sa fare, così mi può dare una mano, ed io ho già fatto esperienza con questa tecnica, su tavolette piane ma anche su bracciali di legno, che hanno resistito al tempo anche grazie alla finitura cerata.

Bracciale di legno che ho fatto per me, con la mela blu e i colori che squillano nel sole

Pensando al modello, una nuova esigenza è sorta ultimamente: il Cic, da queste pagine non si vede, ma sta crescendo, curioso e cocciuto come non mai, e si è messo in testa che vuole imparare a leggere l'ora.
Essendo ancora alla materna, non sa la tabellina del 5, ovviamente, per cui con i minuti fa un sacco di fatica. Allora ho pensato ad un quadrante che potesse aiutarlo ad orientarsi tra lancette lunghe, lancette corte e numeri.

In vendita ci sono diversi tipi di orologi didattici da cui prendere ispirazione:

  


Gli esempi che ho scelto hanno la stessa intelligente caratteristica:
- i numeri da leggere (ore e minuti) sono subito sopra la punta della lancetta che li segna. Pertanto i numeri dei minuti sono su un cerchio esterno rispetto ai numeri delle ore.
- le tacche dei minuti sono tutte numerate, o almeno sono segnate di 5 in 5.

I modelli più semplici, inoltre:
- hanno il colore della lancetta uguale a quello dei numeri che segna (rosso per le ore, blu per i minuti) in modo da trovare una immediata corrispondenza
- i numeri sono più grandi per le ore, che durano di più, e più piccoli per i minuti, più brevi
- il quadrante è monocromatico per non confondere le idee

Questi sono i principi a cui avrei voluto ispirarmi, ma si sono scontrati con la mia priorità, che consiste nel mantenere coinvolto il Cic nella creazione del suo nuovo orologio, e le preferenze del Cic non sono coincise con le finalità didattiche: addio monocromia, addio essenzialità!

MATERIALI

- movimento di orologio semplice ed economico
- pennarelli coprenti indelebili di due colori vivaci e a contrasto
- sottile foglio di compensato. ATTENZIONE: Lo spessore deve essere compatibile con quello del movimento di orologio che vi deve essere montato
- seghetto e trapano
- compasso, goniometro su foglio di acetato trasparente, matita e gomma
- matite colorate morbide (acquarellabili?)
- candela di cera bianca o vernice acrilica spray

TEMPI

Se uno si è procurato tutto il materiale questo è un progetto che si realizza interamente in meno di un pomeriggio, soprattutto per la velocità di utilizzo delle matite colorate che non necessitano di tempi di asciugatura e possono essere usate contemporaneamente da più "artigiani" per completare più rapidamente le diverse parti della superficie.


REALIZZAZIONE

Avendo un movimento da orologio con la lancetta dei secondi rossa, ho colorato la lancetta delle ore con un bel blu e quella dei minuti di verde brillante. La mia idea era di disegnare in blu le ore e in verde i minuti, come si può intuire.

Trovato il foglio di compensato, ho usato il bellissimo compasso di mio marito per disegnare dei cerchi concentrici: in particolare uno con il raggio appena maggiore della lancetta lunga del movimento da orologio e uno con il raggio appena maggiore della lancetta corta.
Ho poi fatto un cerchio più esterno per delimitare il quadrante dell'orologio e uno più piccolo, al centro, prettamente decorativo.

Ho stampato su un foglio di acetato trasparente un goniometro trovato online, che mi è servito per riportare con la matita sui cerchi le tacche corrispondenti ai minuti e alle ore:

90 gradi/15 minuti=6 gradi ogni minuto

Si è trattato quindi di disegnare i numeri delle ore. Il Cic si è sentito chiamato direttamente in causa: qualche numero è un po' sbilenco ed il 3 ha una forma tutta sua, ma siamo stati negli spazi giusti. I numeri dei minuti mi sono impuntata e sono riuscita a farli io. 

Quando si è trattato di colorare è stato tutto un compromesso. Le ore sono state colorate d'impulso, ma sono riuscita ad imporre almeno il contorno più scuro per maggiore leggibilità. 
Niente sfumature in cromatismo, niente divisione della mezz'ora, solo un arcobaleno di colori!


Ripassate le linee circolari, si è trattato di decorare il centro; qui non cercate una logica perché non c'è, ci siam messi a colorare insieme ed è venuto così.


Ancora qualche sfumatura, e tanto giallo e arancio come il cuore del sole, e poi al taglio.


Prima di montare il meccanismo nel foro centrale praticato con un trapano, ho passato con delicatezza una candela di cera bianca per fissare il colore su tutta la superficie, cercando di non sbavare le linee e le aree di colore. Questa tecnica aveva funzionato sui bracciali di legno e la prova con lo spray acrilico trasparente che avevo fatto su un pezzo di compensato non mi aveva soddisfatta perché aveva scurito troppo il materiale.

Ora il nuovo orologio è appeso nel bagno vicino alle camere, per ricordare dolcemente ai bambini e ai grandi che è proprio ora di andare a letto/andare a lavorare. Speriamo che ci resti per un po'.



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