Dipingere sulle magliette è rilassante.
Soprattutto quando la maglietta è di un colore bellissimo, un bel blu chiaro, e il disegno da riprodurre è un delizioso frame tratto da un oscuro cortometraggio animato russo..
Soprattutto quando si tratta di un regalo, e chi lo riceverà so già che lo saprà apprezzare..
Il regalo è per mio fratello Daniele, e il disegno e la frase sono tratti da un cartone che aveva presentato sul suo blog Out of Cartoonia ormai due anni fa: "Icaro e i saggi" di Fyodor Khitruk.
Cliccate sul link per guardarvelo!
Come base per il disegno ho usato l'immagine qui sopra, che Daniele mi ha gentilmente preparato e ripulito per consentire un adeguato ingrandimento.
Per fare un lavoro preciso e veloce ho stampato il disegno su un foglio A4 e l'ho tracopiato sulla maglietta usando la mia light box e un pennarello nero per stoffa con la punta a pennello.
Ho poi riempito gli spazi a pennello con il bianco Deka per stoffe scure.
La scritta è stata un po' più laboriosa: ho usato il font gratuito CAPITALIS dal sito Dafont -come lo amo sto sito- e con questo ho preparato la stampata con GIMP.
Per tracopiarla, volutamente asimmetrica ma ben DRITTA, ho incollato sulla maglietta una semplice striscia di nastro carta adesiva per mascherature in corrispondenza delle ascelle e, qualche centimetro sotto, una striscia esattamente parallela.
Ho usato anche qui per la prima passata il pennarello nero, ma poi ho ridefinito la parte centrale della scritta con il bianco utilizzando un pennellino assai sottile per un perfetto controllo, lo 00.
"QUOD LICET IOVI, NON LICET BOVI"
Io non conoscevo il detto latino, così ho guardato su Wikipedia, che ovviamente è stata assai esaustiva.
Però per capire il senso del disegno e della scritta bisogna proprio vedersi il video!
Oppure leggersi la presentazione scritta da Daniele:
"Icaro e i saggi" è un brillante cortometraggio diretto da Fyodor Khitruk nel 1976, in cui il mito viene ribaltato: Icaro è l'eroe che vuole riuscire a volare mentre dei "saggi", difensori della tradizione, scolpiscono nella pietra vacue sentenze latine per impedirglielo. Come gli artisti amano pensare la fiaccola del progresso viene raccolta dai non conformisti, gli originali, gli esclusi.
L'Unione Sovietica non era già più la patria del realismo socialista ma la satira di questo film può essere convenientemente interpretata sia verso l'occidente decadente sia contro l'immobilismo sovietico.
Toh, che bello, un'altra simpatica maglietta dagli incomprensibili riferimenti culturali.
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