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giovedì 16 giugno 2016

Il nostro viaggio Jura-ssico 5. A caccia di fossili: Dotternhausen e Nusplingen

Che scandalo. E' quasi il tempo di rimettersi a progettare un viaggio, e non ho ancora finito di raccontare il nostro viaggio nel Geoparco del Giura Svevo!

E mancano proprio le tappe più emozionanti per i miei bambini: le battute di caccia ... ai fossili!


Perché bisogna sapere che in Germania ci sono diversi siti geologici e sentieri dove è aperta al pubblico la raccolta di fossili e la Strada del Giura Svevo attraversa i luoghi più ricchi di memoria preistorica, tra antichi vulcani e mari tropicali.
In fin dei conti noi siamo partiti per arrivare proprio lì.

Ma procediamo con ordine, partiamo dal diario del Pulce.





Come scrive il Pulce per cercare i fossili siamo andati inizialmente a Dotternhausen, sito sempre aperto e di facilissimo accesso: nella fabbrica di un grande cementificio di una multinazionale (quella che ha fornito i materiali per il Bosco Verticale e tutto il progetto Porta Nuova al centro di Milano) c'è un importante museo di fossili trovati nelle cave da dove viene tratto lo scisto bituminoso, molto fragile e a tratti viscoso al tatto, da cui viene ricavato il cemento (e da cui si ricava energia!).
Lì accanto, in uno spiazzo all'aperto (Der Klopfplatznel grande parcheggio per visitatori, vengono regolarmente trasportate lastre di scisto -fango fossile- che famiglie di entusiasti come noi possono smartellare a piacimento per trovare frammenti più o meno grandi, più o meno interessanti, di fossili marini.
Nel camper ovviamente avevamo già i nostri strumenti da scavo, 


così ci siamo lanciati anche noi con foga tra le lastre e la polvere scura.

Il contesto era piuttosto grigio: il parcheggio grigio accanto alla fabbrica grigia, il cielo grigio coperto di nuvole e le lastre grigie (ma con inserti dorati di pirite!).


Però un'attività coinvolgente, devo ammettere: infilare lo scalpello tra le fessure delle lastre, assestare un colpo delicato ma deciso, incrociare le dita e scoprire finalmente i tesori nascosti, come aprire le pagine di un libro.



Avevamo già fatto un'esperienza simile, in un sito fossilifero altrettanto ricco e decisamente più vicino, Bolca, ma le pietre di Dotternhausen sono più grandi, e più facili da lavorare, ed ogni minimo straterello non manca di regalare sorprese.
Ammirate, gente, ammirate.






Chi non è ancora morto di invidia può procedere con la lettura.

Abbiamo fatto la seconda spedizione per fossili nella vicina Nusplingen
Attraverso un panorama completamente diverso, verdeazzurro, di dolci altipiani a prato solcati da strisce di ciclabile e promontori più alti con tratti di bosco, siamo giunti in un paesino alquanto sperduto, alla ricerca della passeggiata geologica "Im Reich der Meerengel", partendo dal parcheggio Laisental.

immagini tratte da qui


Nel Plattenkalk in questa zona sono stati fatti importanti ritrovamenti, ed anche ora sono in corso le ricerche, per cui noi non abbiamo avuto accesso al sito più attivo (punto 10) dato che ci stavano proprio lavorando i ricercatori (e che lavoro!).

Abbiamo potuto invece scavare nell'apposito Klopfplatz (punto 2), dove tra i fini calcari lastriformi si trovano infiniti ricami di antichi vegetali marini.




La passeggiata, su una strada sterrata coperta di pietre bianche, che attraversa prati convessi e filari di arbusti che vivacizzano il paesaggio con quinte inaspettate, è davvero piacevole.



Ed ecco, giunti a casa, il prezioso bottino si fa dono agli amici intenditori


e si aggiunge alla già nutrita collezione di minerali e fossili che riempie una cassa sotto il portico.


Io ho appoggiato un piccolo frammento di calcare dorato istoriato di rametti fossili sulla scrivania del lavoro. Mi basta prenderlo in mano e guardarlo per rimettere tutto in prospettiva, quando serve.
Una prospettiva in cui il tempo, come lo spazio e la vita, sono infinitamente più grandi di quanto io riesca a comprendere (e il mio affannarmi con le umane cose non è nulla, proprio nulla).

Chi ci vuole aiutare a riconoscerli?

A casa imploro il Pulce di fare un poco d'ordine tra le pietre, perché tra poco non ci ricorderemo più dove abbiamo trovato quel magnifico sasso eccetera. Ma è una causa persa.
Prendiamo in mano un frammento e ci fermiamo ad ammirare le onde sinuose che sono rimaste impresse nella roccia, sono troppo belle e forse un nome non serve.

sabato 11 giugno 2016

Gite Minime a Mannheim (Germania): Luisenpark, Herzogenriedpark e Karlstern



Dritto dritto da una capsula di memoria siglata giugno 2013.
"Ci vediamo verso le 11 a Paradeplatz".


Tra i regali  più preziosi c'è l'amicizia.
Gli amici sono quelli che ti fanno sentire a casa anche se vieni da lontano, parli un'altra lingua e magari ti senti smarrito
                      sulla strada della vita.

Che vacanza è andare in treno una settimana a Mannheim (Germania) a fine giugno?




Una vacanza  piena di verde, giochi e fare quel che ci va, con i bambini e gli amici.

- "Nel 1886 
Carl Benz, nato a Karlsruhe, inventò a Mannheim l'automobile", dice Wikipedia
Ma noi abbiamo fatto finta di niente.
- "Nel 1927 è stato aperto a Mannheim  uno dei primi planetari del mondo". Oggi grazie a un ultra-moderno dispositivo high-tech, le stelle possono essere visualizzate con una brillantezza insuperabile e assolutamente realistica. Ci sono degli spettacoli anche in inglese, e pure per bambini. Ma ci andremo la prossima volta. 
- "Il Technoseum di Mannheim è uno dei tre principali Musei della Tecnica in Germania". Ma noi avevamo i bambini un po' piccoli, e poi avevamo voglia di stare all'aperto. 
- Nel Technik Museum di Speyer (vicino a Mannheim), avremmo potuto "sperimentare la storia della tecnologia a portata di mano" tra un sottomarino e un vero Boing 747. Ma poi mi si è ammalato un bambino, e allora niente.
E allora dove siamo andati? A fare gite minime nei parchi!

Ricordi di immagini e poche parole. Un verde invito.

Luisenpark 

Domestico
immagine tratta da qui












Herzogenriedpark 

Home
immagine tratta da qui



Karlstern con il suo Vogelpark.

Una foresta in pianura non l'avevo ancora vista.

Me la immagino così la mia terra, la valle padana, tanti anni fa: coperta da un manto verde in cui perdersi e solcata dai fiumi. Piena di animali: anfibi, insetti, mammiferi di grandi dimensioni.








Forse la gita più bella, più felice.

venerdì 10 giugno 2016

Hornblower: la scatola del gioco

Un gioco, per essere completo, deve avere la sua bella scatola!



Il nostro gioco (dell'oca) di Hornblower ha dimensioni piuttosto contenute, per cui come scatola ho riutilizzato una vecchia confezione di lucidi da stampante (quelli dei rodovetri, per intenderci).

Il Pulce ha coperto le scritte con un fondo di acrilico blu, denso e puro, a pennello.
Poi ha provato decorare il coperchio con un grande veliero.
L'ha disegnato un po' a memoria e direttamente sulla scatola senza fare prima una prova su un foglio a parte. Per cui è venuto.. diciamo... non all'altezza...

Il progetto avrebbe a questo punto potuto rimanere incagliato lì, sul tavolo dei lavoretti, ancora per lunghi mesi, in bella compagnia con altri progetti in "pausa di riflessione".
Ho pertanto deciso di prendere in mano la situazione io e decorare la sottile scatola in modo un po' standard, se vogliamo, ma efficace.

Ho stampato una semplice immagine di un veliero (non molto attendibile, mi pare, per la verità) e l'ho ricalcata al centro della scatola.

immagine tratta da qui

 Ci sarebbe voluto un foglio di carta carbone, ma per fortuna il cartoncino del coperchio è piuttosto morbido, quindi facendo un po' di forza con la punta della penna sono riuscita a lasciare una traccia sullo sfondo blu, che poi ho ripassato con pennarelli acrilici di vari colori. Infine ho ripassato i dettagli con un pennarello acrilico nero dalla punta molto sottile.

A questo punto mi avrebbe fatto comodo avere doti da calligrafa, ma non mi son fidata:
ho recuperato una bella scritta prendendola dalla copertina di una raccolta della serie TV dedicata al nostro eroe.
Passatina in GIMP per ricavare facili contorni e adattare le dimensioni ..



e di nuovo fase di ricalco.


Un pennarello acrilico sottile giallo e poi uno blu per ridefinire i contorni..     ..  finito. :-)

"Come Ye Sons of Art" di Henry Purcell. Buon compleanno Queen Mary!

Certo che la regina Mary, alla fine del diciassettesimo secolo, è stata proprio fortunata: invece di "Happy Birthday to You" il suo compositore Henry Purcell le ha scritto una bellissima ode in musica!

immagine tratta da qui

Il mio bambino di 6 anni ha avuto la fortuna di partecipare ad un  progetto dell'Associazione Lilopera: brani classici, testi in inglese, abbinati a opere visuali e messi in scena da bambini dell'ultimo anno di scuola materna e prima primaria. Ambizioso, ma efficace.



Per il Cic non era facile capire ed imparare le parole in inglese del ritornello di "Come Ye Sons of Art", così abbiamo fatto un po' di ricerche ed abbiamo conosciuto anche noi questo breve brano molto orecchiabile. Anzi, attenzione al rischio tormentone!!!



Come, come ye sons of art,
Come, come away. 
 
Come, come ye sons of art,
Come, come away.

Tune all your voices
And instruments, play!
To celebrate, to celebrate
This triumphant day.

In rete è disponibile lo spartito completo, ma in una sola pagina, la 12,  si trova l'intero ritornello.

immagine tratta da http://www.cpdl.org/wiki/images/9/99/Z323_Come_ye_Sons_FS_PML.pdf

Per seguire bene la melodia l'abbiamo ascoltato un po' di volte prima dello spettacolo finale.

Questa è la versione più chiara e lineare:


Questa invece la preferita del Cic. Notevole l'effetto corale e il chiaroscuro delle voci adolescenti.



La scuola materna, QUESTA scuola materna montessoriana, ci mancherà.


giovedì 9 giugno 2016

(L'aquilone e) Charlie Brown. Fumetto dipinto su una maglietta blu



Per un appassionato di aquiloni ci vuole una maglietta a tema.

Per il nostro appassionato
di fumetti e di aquiloni
che si sente un po' imbranato  
                        ci ispiriamo alle variazioni sul tema "L'Aquilone e Charlie Brown" di Charles M. Schulz.

Tanto per sdrammatizzare.

la vignetta preferita è un po' complicata da riportare a mano sulla maglietta

ripieghiamo sul frontespizio
Una passata di scanner, tocco di GIMP.
Una prova colore, una stampa di lucido trasparente, una light box.

Maglietta blu Fruit of The Loom: bel cotone fitto... ma c'è da cavarsi gli occhi!

Tratteggio rapido con pennarello per stoffa nero - un occhio alla trasparenza e uno al modello.
Pennello 00, colori per stoffe scure Deka per ripassare e riempire.


Un augurio di vento favorevole, sostenuto, costante, che viene dal mare. Praticamente un sentimento.
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