Sono molto fortunata. Anni fa ho comprato non so più dove un libretto usato per insegnare a disegnare ai bambini, quando ancora i bambini erano nei miei sogni di ragazza. Ed ora quel libretto mi è tornato tra le mani: "Punto, punto, virgola, trattino" di Hans Witzig.
E' diviso in capitoli, ognuno con una storia leggera,
interattiva (in un suo certo senso un po' retro') che coinvolge gli "omini" disegnati, l'autore e i lettori.
Sono buffe lezioni di disegno in bianco e nero. Fanno capire che puoi riconoscere una forma da pochi tratti, puoi ritrovare l'umanità di un gesto in poche linee, è tutta questione di "dinamica" del segno (si può dire così?).
Qualche brano è in rima, per farvi un esempio:
Io sono catturata dalla pulizia delle forme e dalle trovate deliziose. Il Pulce, dagli innumerevoli particolari, dai piccoli dettagli.
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In realtà io non ho mai pensato che ai bambini bisognasse insegnare a disegnare.
Mi metto lì e guardo il Pulce che crea, e il Cic che ci prova, prova tutti i colori del mondo. Stop.
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Però
Ho scoperto che il titolo originale, "Punkt, Punkt, Komma, Strich" (
qui potete gustare le prime pagine in una recente edizione in tedesco) è il primo verso di una filastrocca per giocare coi bambini a disegnare:
Punkt, Punkt, Komma, Strich,
fertig ist das Mondgesicht.
Einen Kloß und ne' Kartoffel,
fertig ist mein lieber Stoffel*
Io il tedesco non lo so, ma invidio molto chi può apprezzarne lo spirito e godersi pure tutti i
Malspiele raccolti sul bellissimo sito
Labbé. Lo conoscete?
Ho provato anche io a fare una
filastrocca da disegnare, la più semplice possibile, per giocare con il Cic che comincia starci, ormai, a ste cose:
Punto, punto, virgola, trattino,
ecco fatto un bel faccino.
Quattro linee e poi un cerchietto,
ecco fatto il nostro ometto.
Chi ne conosce altre? Chi ha voglia di inventare nuove"filastrocche da disegnare", da aggiungere qui in fondo, magari con il loro bel disegno?
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Però
C'è chi dice, invece, che ai bambini bisogna insegnare a disegnare, eccome.
Stando attenti a
non intaccare le potenzialità del pensiero divergente, si dovrebbe, più che altro,
insegnare fermarsi ed osservare, dice il
professor Bartel.
"I find that most children benefit by early instruction and practice in observational drawing and modeling, but it is important to remember their age. Children who have not learned that drawing skill is based on practiced observation will be very frustrated when they reach the next developmental stage. They will wish they could draw more realistically. As they get older, they mistakenly believe that they lack talent while others are gifted in drawing. They give up because they see others who can do better. Art educators refer to this as the "crisis of confidence".
Regular observation drawing and painting practice is common in the kindergarten and lower grades in Japan. How many in the United States would learn reading, writing, and math if it were left up to the option of the learners to figure out how to learn it on their own?"
Chissà cosa ne pensa
Tatiana..
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Intanto che la Janus edizioni si decide a ristampare "Punto, punto, virgola, trattino" di Hans Witzig e magari pure "Una dritta e una curva" (come mi piacerebbe guardarmelo!) io ho provato a dare nuova vita ai suoi disegni, dipingendoli sulla stoffa. Attento a non cadere, nanetto!!
* ecco la traduzione dal tedesco, grazie alla gentilezza della mia amica Valentina:
Punto, punto, virgola, trattino,
ecco fiinito il volto della luna.
Una polpetta e una patata
ecco finito il mio caro grullo.
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