Vado in giro così, con il "trenino".
E' il bello di abitare qui e di avere un part-time: tante mamme in bici alla scuola materna con i bambini piccoli davanti e i grandi dietro, e si decide dove andare a fare merenda, qual'è il parco del giorno.
Il pomeriggio dopo il lavoro è come essere in vacanza, in libertà.
In questi giorni vado in giro così. Qui siamo parcheggiati alla biblioteca, il logo è discreto ma non passa inosservato.
martedì 31 maggio 2011
domenica 29 maggio 2011
Promuovi il referendum!
L'amico Enio mi ricorda che è importante fare quello che penso, quello in cui credo.
Se voglio che i referendum del 12 e 13 giugno 2011 valgano qualcosa devo fare quello che posso per ricordare quanto sia importante che tutti dicano i loro SI. O almeno che vadano a dire quello che pensano.
Enio mi scrive così:
"Ricevo e giro volentieri: mi sembra un volantino chiaro e che ci invita ad essere attivi con il minimo sforzo.
Oltre a girarci mille email o comunicazioni su facebook fra di noi, sempre gli stessi, che gia' sappiamo quello che faremo....perche' non proviamo a seguire questa proposta????
Mi sembra un modo pratico e concreto per far arrivare il messaggio direttamente al 'piccolo pezzo di mondo che ci circonda' e che magari non è nemmeno a conoscenza del fatto che ci sara' un referendum....
Confido nella vostra collaborazione e partecipazione attiva sia nel diffondere la mail agli amici e conoscenti gia' convinti che potranno unirsi all'azione, sia nel mettere in atto questa semplice idea.
Visto che li vogliono boicottare, facciamo vedere che non siamo un popolo di idioti.
A casa propria, ciascuno stampi (anche in bianco e nero) il volantino in allegato in un numero di copie pari al doppio dei condomini del suo palazzo e le inserisca nelle cassette della posta due volte:
1) la prima intorno alla fine di Maggio e
2) una seconda volta tre o quattro giorni prima del 12 Giugno.
Facciamo girare questa mail."
Il volantino l'ho messo su Scribd, così chi vuole se lo stampa.
Volantino Referendum 2011
L'ho messo anche su Facebook, che magari è più comodo da far girare.
Mio marito Fantasmino ora è in giro con il Pulce a metter volantini in tutta la nostra via. Devo scrivere cosa può insegnare a mio figlio questo gesto condiviso?
Mio fratello cerca un video efficace per spiegare i regerendum in modo interessante/accattivante. Per ora un amico gli ha consigliato delle stupende infografiche che si possono trovare qui (se cliccate sui titoli dei poster si aprono pagine di descrizione e spiegazione).
Io e qualche mamma della scuola materna del Pulce cerchiamo un modo per promuovere il referendum mentre andiamo bicicletta per la città con seggiolini e bimbi (palloncini attaccati al manubrio? Volantino attaccato al seggiolino? Molto materiale antinucleare si trova qui).
Qualche suggerimento?
Mi raccontate quello che state facendo voi?
Se voglio che i referendum del 12 e 13 giugno 2011 valgano qualcosa devo fare quello che posso per ricordare quanto sia importante che tutti dicano i loro SI. O almeno che vadano a dire quello che pensano.
Enio mi scrive così:
"Ricevo e giro volentieri: mi sembra un volantino chiaro e che ci invita ad essere attivi con il minimo sforzo.
Oltre a girarci mille email o comunicazioni su facebook fra di noi, sempre gli stessi, che gia' sappiamo quello che faremo....perche' non proviamo a seguire questa proposta????
Mi sembra un modo pratico e concreto per far arrivare il messaggio direttamente al 'piccolo pezzo di mondo che ci circonda' e che magari non è nemmeno a conoscenza del fatto che ci sara' un referendum....
Confido nella vostra collaborazione e partecipazione attiva sia nel diffondere la mail agli amici e conoscenti gia' convinti che potranno unirsi all'azione, sia nel mettere in atto questa semplice idea.
Visto che li vogliono boicottare, facciamo vedere che non siamo un popolo di idioti.
A casa propria, ciascuno stampi (anche in bianco e nero) il volantino in allegato in un numero di copie pari al doppio dei condomini del suo palazzo e le inserisca nelle cassette della posta due volte:
1) la prima intorno alla fine di Maggio e
2) una seconda volta tre o quattro giorni prima del 12 Giugno.
Facciamo girare questa mail."
Il volantino l'ho messo su Scribd, così chi vuole se lo stampa.
Volantino Referendum 2011
L'ho messo anche su Facebook, che magari è più comodo da far girare.
Mio marito Fantasmino ora è in giro con il Pulce a metter volantini in tutta la nostra via. Devo scrivere cosa può insegnare a mio figlio questo gesto condiviso?
Mio fratello cerca un video efficace per spiegare i regerendum in modo interessante/accattivante. Per ora un amico gli ha consigliato delle stupende infografiche che si possono trovare qui (se cliccate sui titoli dei poster si aprono pagine di descrizione e spiegazione).
Io e qualche mamma della scuola materna del Pulce cerchiamo un modo per promuovere il referendum mentre andiamo bicicletta per la città con seggiolini e bimbi (palloncini attaccati al manubrio? Volantino attaccato al seggiolino? Molto materiale antinucleare si trova qui).
Qualche suggerimento?
Mi raccontate quello che state facendo voi?
martedì 24 maggio 2011
Di parco in parco 2011. Cosa vuol dire "gita minima" e qualche spunto per scegliere le mete
Questo è l'anno internazionale della foreste.
E oggi è la giornata europea dei parchi. Proprio così, il 24 maggio.
In Lombardia per tutto il mese c'è un fitto programma di eventi, occasioni ghiotte per organizzare gite e gitarelle!
Molte mete delle nostre gite minime (poi realizzate in tutto l'anno) tempo fa le ho conosciute spulciando l'opuscolo (qui quello del 2011) e selezionando mete adatte al nostro modello di "gita minima":
1) minima fatica (posti vicini, non caotici, picnic all'osso tipo pane e formaggio e frutta e acqua)
2) massima resa (ambiente rilassante, elementi di interesse per ciascuno della famiglia)
3) effetto sorpresa (luogo turistico minore, che se verifichiamo che valeva la pena di visitarlo è un po' come se l'avessimo scoperto noi e ci affezioniamo e gli facciamo una pubblicità sfacciata)
Già che ci siamo, un'altra fonte di informazioni per decidere le mete sono (oltre al passa parola), anche le proposte dell'ADM, Associazione Didattica Museale del Museo di Storia Naturale di Milano.
Ci sono sedi piccole ed interessanti distribuite sul territorio, tutte da scoprire.
Ad esempio...noi sabato pomeriggio torniamo a Sant'Alessio per partecipare ai nuovi scavi. Chi viene?
Molte mete delle nostre gite minime (poi realizzate in tutto l'anno) tempo fa le ho conosciute spulciando l'opuscolo (qui quello del 2011) e selezionando mete adatte al nostro modello di "gita minima":
1) minima fatica (posti vicini, non caotici, picnic all'osso tipo pane e formaggio e frutta e acqua)
2) massima resa (ambiente rilassante, elementi di interesse per ciascuno della famiglia)
3) effetto sorpresa (luogo turistico minore, che se verifichiamo che valeva la pena di visitarlo è un po' come se l'avessimo scoperto noi e ci affezioniamo e gli facciamo una pubblicità sfacciata)
Già che ci siamo, un'altra fonte di informazioni per decidere le mete sono (oltre al passa parola), anche le proposte dell'ADM, Associazione Didattica Museale del Museo di Storia Naturale di Milano.
Ci sono sedi piccole ed interessanti distribuite sul territorio, tutte da scoprire.
Ad esempio...noi sabato pomeriggio torniamo a Sant'Alessio per partecipare ai nuovi scavi. Chi viene?
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Lucciolata. Fotografare le lucciole è un cinema!
Fotografare le lucciole è un cinema. Dalle nostre parti ciò significa che è piuttosto complicato.
Qualcuno ci è riuscito? Noi no!
Però è una bella scusa per farsi un giretto all'imbrunire tra le fronde del boschetto del Campo, dove nel buio si accendono tante luci che sembra quasi natale.
Aggirarsi sotto gli alberi di sera fa un effetto strano. Viene da abbassare la voce, chiamarsi sussurrando per dire: guarda qui! eccola là!! E il piccolo cacciatore di lucciole si muove circospetto con la retina per farfalle, finalmente ne cattura una, la tiene in una mano e la guardiamo in faccia con la torcia a dinamo: un insettino lento e scuro, leggerissimo.
Camminare nel buio tra le lucciole è un momento leggero, per un attimo i pensieri volano, rapiti dalle lucciole.
Eppure i due film che mi vengono in mente quando penso all'idea delle lucciole sono film-macigno, tristissimi, intensi. Belli. "Reservation Road" e "Una tomba per le lucciole". Chissà perché?
Mamme per delinquere, li conoscete?
Qualcuno ci è riuscito? Noi no!
foto di DanieleDG
Però è una bella scusa per farsi un giretto all'imbrunire tra le fronde del boschetto del Campo, dove nel buio si accendono tante luci che sembra quasi natale.
Aggirarsi sotto gli alberi di sera fa un effetto strano. Viene da abbassare la voce, chiamarsi sussurrando per dire: guarda qui! eccola là!! E il piccolo cacciatore di lucciole si muove circospetto con la retina per farfalle, finalmente ne cattura una, la tiene in una mano e la guardiamo in faccia con la torcia a dinamo: un insettino lento e scuro, leggerissimo.
Camminare nel buio tra le lucciole è un momento leggero, per un attimo i pensieri volano, rapiti dalle lucciole.
Eppure i due film che mi vengono in mente quando penso all'idea delle lucciole sono film-macigno, tristissimi, intensi. Belli. "Reservation Road" e "Una tomba per le lucciole". Chissà perché?
Mamme per delinquere, li conoscete?
Un gioco per l'estate: pittura evanescente su cemento rovente (=acqua)
Quando c'è il sole il nostro cortile di cemento battuto diventa caldissimo, un posto ideale per giocare con l'acqua, anche in primavera.
Il Pulce da un po' di tempo si diverte così, ed ora ha contagiato anche il Ciccetto: con un secchiello d'acqua e delle vecchie pennellesse dipinge il cemento e guarda svanire poco alla volta i segni umidi.
Questo gesto ha un suo fascino, non so perché. Anche gli amichetti del Pulce lo fanno volentieri: a volte fanno disegni grandi e complicati, a volte fanno un lavoro di squadra, la gara col sole a scurire d'acqua una grande superficie prima che qualche pezzo si asciughi (allora bisogna ricominciare da capo).
L'ultima variante giusto ieri, un misto tra il sempreverde gioco dei gessetti sul pavimento (che vedo molto apprezzato dai BDGO e compagnia bella) e la pittura evanescente. Un bel pasticcio!!!
Mi è venuta in mente la pittura di mare di Caffenero, ma molto più terra-terra. In senso letterale intendo: bisogna proprio sedersi per terra e sentire il contrasto tra il caldo del suolo e il fresco dell'acqua che ci bagna le mani. E vedere come vola via.
Io, cara Stima, lo suggerirei come gioco alternativo ai gessetti anche ai giardini: bastano dei rametti e una fontanella.
E, ovvio, la voglia di tornare a casa non proprio puliti ;-)
Il Pulce da un po' di tempo si diverte così, ed ora ha contagiato anche il Ciccetto: con un secchiello d'acqua e delle vecchie pennellesse dipinge il cemento e guarda svanire poco alla volta i segni umidi.
Questo gesto ha un suo fascino, non so perché. Anche gli amichetti del Pulce lo fanno volentieri: a volte fanno disegni grandi e complicati, a volte fanno un lavoro di squadra, la gara col sole a scurire d'acqua una grande superficie prima che qualche pezzo si asciughi (allora bisogna ricominciare da capo).
L'ultima variante giusto ieri, un misto tra il sempreverde gioco dei gessetti sul pavimento (che vedo molto apprezzato dai BDGO e compagnia bella) e la pittura evanescente. Un bel pasticcio!!!
Mi è venuta in mente la pittura di mare di Caffenero, ma molto più terra-terra. In senso letterale intendo: bisogna proprio sedersi per terra e sentire il contrasto tra il caldo del suolo e il fresco dell'acqua che ci bagna le mani. E vedere come vola via.
Io, cara Stima, lo suggerirei come gioco alternativo ai gessetti anche ai giardini: bastano dei rametti e una fontanella.
E, ovvio, la voglia di tornare a casa non proprio puliti ;-)
domenica 15 maggio 2011
Pesci Sudoku. Cosa insegna creare un Sudoku per bambini fai da te
Occhei, vivo un po' nel mio mondo e non ho mai giocato al Sudoku.
Quindi se volete leggere un post creativo ed informato sull'argomento leggetevi questo, di Mammagiramondo, che propone una versione del gioco per bambini, e pure "portatile".
Io voglio solo lasciare qui un'osservazione banale, un punto di vista piuttosto ingenuo sulla distanza tra le basi teoriche (praticamente nulle) e le abilità logico matematiche che un bambino di cinque anni può mostrare in un compito pratico.
L'occasione è stata quella di creare uno schema di Sudoku per bambini, con i disegni colorati al posto dei numeri, sulla falsariga di quello che la generosa Chichi mi ha fatto trovare per il Pulce l'altro giorno al lavoro.
Il giochino di Chichi è piaciuto subito al Pulce, allora abbiamo provato a rifarlo, ma in grande e con disegni suoi. Un po' come se fosse un gioco da regalare a un suo amichetto e un po' per vedere come veniva, rielaborato da noi.
Io ho piegato il lato corto di un foglio A4 sul lato lungo ed ho tracciato una riga lungo il lato corto ribaltato.
Una volta riaperto il foglio e tagliato lungo la riga, avevo ottenuto un bel quadrato grande.
Piegato due volte su se stesso in orizzontale ed in verticale, ho ottenuto le linee che lo dividevano regolarmente nei 16 quadrati del semplice schema 4x4 e le ho ripassate con il pennarello.
Il Pulce ha fatto i disegni dei pesci come più gli piaceva e il nostro schema era pronto. Non mancavano che le pedine, i simboli per giocare a completarlo.
La regola per risolvere questo gioco logico è che in ogni riga, ogni colonna ed ogni riquadro principale (in blu) devono starci ognuno dei simboli, ma tutti diversi tra loro. La domanda per il Pulce era: quanti altri polpi dovrai disegnare? e quanti pesci rossi?
L'ho lasciato che provasse da solo, perché si vedeva che ne aveva voglia. Poco dopo mi ha chiamata. Aveva finito.
Non me lo aspettavo. Aveva risolto il problema esattamente, ed in pochissimo tempo.
Io sono fiera del Pulce perché è un bimbo stupendo e molto creativo, ma ha uno sviluppo normale, non è un fenomeno. Vuol dire che sti bambini anche se nessuno gli spiega, con i numeri se la cavano eccome, nel loro piccolo!!
Pertanto, chi vuole stamparsi il Pesci Sudoku, incollarlo sul cartoncino, ritagliarlo e cimentarsi nel gioco farà onore all'impegno del Pulce, ma il messaggio è: inventiamoci un facile Sudoku col nostro bambino.
E vediamo cosa viene fuori.
Quindi se volete leggere un post creativo ed informato sull'argomento leggetevi questo, di Mammagiramondo, che propone una versione del gioco per bambini, e pure "portatile".
L'occasione è stata quella di creare uno schema di Sudoku per bambini, con i disegni colorati al posto dei numeri, sulla falsariga di quello che la generosa Chichi mi ha fatto trovare per il Pulce l'altro giorno al lavoro.
Il giochino di Chichi è piaciuto subito al Pulce, allora abbiamo provato a rifarlo, ma in grande e con disegni suoi. Un po' come se fosse un gioco da regalare a un suo amichetto e un po' per vedere come veniva, rielaborato da noi.
Io ho piegato il lato corto di un foglio A4 sul lato lungo ed ho tracciato una riga lungo il lato corto ribaltato.
Una volta riaperto il foglio e tagliato lungo la riga, avevo ottenuto un bel quadrato grande.
immagine tratta da qui
Piegato due volte su se stesso in orizzontale ed in verticale, ho ottenuto le linee che lo dividevano regolarmente nei 16 quadrati del semplice schema 4x4 e le ho ripassate con il pennarello.
Il Pulce ha fatto i disegni dei pesci come più gli piaceva e il nostro schema era pronto. Non mancavano che le pedine, i simboli per giocare a completarlo.
La regola per risolvere questo gioco logico è che in ogni riga, ogni colonna ed ogni riquadro principale (in blu) devono starci ognuno dei simboli, ma tutti diversi tra loro. La domanda per il Pulce era: quanti altri polpi dovrai disegnare? e quanti pesci rossi?
L'ho lasciato che provasse da solo, perché si vedeva che ne aveva voglia. Poco dopo mi ha chiamata. Aveva finito.
Non me lo aspettavo. Aveva risolto il problema esattamente, ed in pochissimo tempo.
Io sono fiera del Pulce perché è un bimbo stupendo e molto creativo, ma ha uno sviluppo normale, non è un fenomeno. Vuol dire che sti bambini anche se nessuno gli spiega, con i numeri se la cavano eccome, nel loro piccolo!!
Pertanto, chi vuole stamparsi il Pesci Sudoku, incollarlo sul cartoncino, ritagliarlo e cimentarsi nel gioco farà onore all'impegno del Pulce, ma il messaggio è: inventiamoci un facile Sudoku col nostro bambino.
E vediamo cosa viene fuori.
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venerdì 13 maggio 2011
"(Ancora) Scarabocchi tutti diversi" di Taro Gomi
Jole l'aveva già adocchiato sulla cassettiera dei colori: uno dei miei libri preferiti è "(Ancora) Scarabocchi tutti diversi" di Taro Gomi.
Non sono la prima a recensirlo.. ma merita troppo.
Cara Paola, lo conosci? E' un libro di poche parole, nessun colore e ben pochi disegni.
Tanto spazio bianco, insomma, da riempire di scarabocchi e pasticci seguendo le indicazioni e le provocazioni di quel matto di Taro Gomi (non se la prenda a male.. non è lui che ha pubblicato un libro che si intitola "Everyone Poops" ?!?)
"(Ancora) Scarabocchi" è un libro piuttosto voluminoso, e le sue pagine di carta riciclata hanno titoli o grandi scarabocchi che invitano il lettore a completare i disegni con matite e pennarelli o creare illustrazioni da zero seguendo il tema proposto.
Ci sono attività molto libere, semplici anche per bambini piccoli, come fare sparare i cannoni in una battaglia navale (il che è molto liberatorio), oppure proposte più articolate, come illustrare un breve dialogo tra animali, ed anche pagine che si affrontano uguali, dove ingaggiare una bella sfida tra l'illustratore bambino e un genitore.
Vi scrivo qualche tema tanto per dare un'idea:
"Aiuta i pompieri a spegnere l'incendio"
"Dai da mangiare ai dinosauri"
"Questi rapaci stanno cacciando la loro cena"
"Fai sorridere questi elefanti tristi"
"Colora questo ristorante. Fallo diventare più bello di quello vicino" (...ovviamente quello vicino era il mio e mi è toccato dare da mangiare minestra scaldata :-( "
Il Pulce l'ha ricevuto per il suo terzo compleanno ma era troppo presto. Non costa poco, per cui sono contenta che ogni tanto anche ora lo riprenda in mano e si diverta a completare qualche pagina nuova. E' stato utile in vacanza e in inverno come gioco a due nei momenti di riposo. Non vedo l'ora che riesca a leggere da solo le istruzioni, così si sentirà più libero di giocarci!
A me piace perché un libro che stimola la crearività e mette alla prova anche un adulto: ma voi la sapreste disegnare la storia della volpe, del tasso e della "Super Ruspa"?!
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mercoledì 11 maggio 2011
Gerald McBoing-Boing, un corto d'animazione della UPA
La versione sottotitolata è arrivata!! E' quella che avevamo tradotto per la rassegna "Out of Cartoonia" (qui sopra la locandina di Andrea Rosset).
Ora finalmente lo posso presentare, il nostro Gerald. E' il momento.
Gerald McBoing-Boing è un corto di animazione della UPA, prodotto da J. Hubley e diretto da R. Cannon, un capolavoro del cinema d'animazione.
E' la storia in rima (c'è pure un libro del Dr.Seuss) di un bambino che parla per effetti sonori invece che con le parole.
Chi vuole saperne (molto) di più sugli Hubley può leggere la bella tesi del mio nuovo co-bogger da cui ho rubacchiato questo frammento:
In Gerald McBoing-Boing, premio Oscar del 1951 e sicuramente “uno dei più bei disegni animati mai creati”, c’è una ricerca consapevole dell’assoluta semplicità: poche linee, colori puri che riempiono lo schermo. In questo film si nota anche come la new wave dell’animazione si basasse su una novità di contenuto, oltre che di stile. La storia, tratta da un racconto del Dr. Seuss, racconta di un bambino che non può parlare, ma emettere solamente suoni: “Parole non dice, fa Boing! Boing!, invece”. Questa sua limitazione gli causa dolore, esclusione, non è nemmeno capito dalla propria famiglia: infine è però scoperto dalla radio, che lo rende una star, grazie alla sua abilità di rumorista. La comicità è qui molto lontana da quella slapstick allora imperante, fatta di inseguimenti tra un gatto e un topo (o tra un’anatra e un coniglio); è un umorismo più cerebrale, che porta “nel cinema quello che i contemporanei Peanuts di Charles M. Schultz portano nel fumetto: l’espressione di una sensibilità inquieta e un po’ nevrotica”.
Buona visione, buon Buio in Sala!
Ora finalmente lo posso presentare, il nostro Gerald. E' il momento.
Gerald McBoing-Boing è un corto di animazione della UPA, prodotto da J. Hubley e diretto da R. Cannon, un capolavoro del cinema d'animazione.
E' la storia in rima (c'è pure un libro del Dr.Seuss) di un bambino che parla per effetti sonori invece che con le parole.
Chi vuole saperne (molto) di più sugli Hubley può leggere la bella tesi del mio nuovo co-bogger da cui ho rubacchiato questo frammento:
In Gerald McBoing-Boing, premio Oscar del 1951 e sicuramente “uno dei più bei disegni animati mai creati”, c’è una ricerca consapevole dell’assoluta semplicità: poche linee, colori puri che riempiono lo schermo. In questo film si nota anche come la new wave dell’animazione si basasse su una novità di contenuto, oltre che di stile. La storia, tratta da un racconto del Dr. Seuss, racconta di un bambino che non può parlare, ma emettere solamente suoni: “Parole non dice, fa Boing! Boing!, invece”. Questa sua limitazione gli causa dolore, esclusione, non è nemmeno capito dalla propria famiglia: infine è però scoperto dalla radio, che lo rende una star, grazie alla sua abilità di rumorista. La comicità è qui molto lontana da quella slapstick allora imperante, fatta di inseguimenti tra un gatto e un topo (o tra un’anatra e un coniglio); è un umorismo più cerebrale, che porta “nel cinema quello che i contemporanei Peanuts di Charles M. Schultz portano nel fumetto: l’espressione di una sensibilità inquieta e un po’ nevrotica”.
Buona visione, buon Buio in Sala!
lunedì 9 maggio 2011
Progettare insieme: il pannello per esporre i disegni del mio bambino
Benvenuti, di nuovo.
In una buia mattinata di novembre, lo scorso anno, abbiamo realizzato questo: un semplice pannello in compensato per esporre, all'ingresso della nuova casa, i bellissimi disegni del Pulce, quelli che proprio proprio non potevano rimanere ammonticchiati alla rinfusa negli scatoloni.
All'inizio era spoglio e desolato, ma ora siamo quasi al "secondo strato"!
La ghirlanda primaverile ci presenta, sulla porta. Ma poi?
Poi, nell'ingresso, c'è un'intera parete rivestita, in basso, da un leggero pannello di legno compensato, dove vi accolgono i più belli (e più recenti) disegni del Pulce. A noi piace così.
Secondo Munari, e secondo me, «Un bambino creativo è un bambino felice».
La creatività è libertà, ma anche disciplina, e ordine. Se si vuole ottenere il risultato finale che si ha in mente, spesso l'ordine dei passaggi è obbligato, bisogna saperlo progettare.
Progettare è una grande sfida. E' stimolante, creativo.. e anche istruttivo (per tutti).
Si può realizzare un oggetto utile, bello o.. solo interessante ;-) .. a partire da un dato materiale disponibile, come faccio (cerco di fare) io quando tento di recuperare un orologio rotto. Oppure come fa sempre il Pulce quando assembla la carta con foglie, rami, sassi e fiori... e l'immancabile nastro adesivo per creare improbabili oggetti tridimensionali della durata di un'istante.
Creare un oggetto a partire da un bisogno e da un'idea, procurandosi tutto il materiale necessario, è un procedimento molto diverso e più complesso, da esplorare e sperimentare per poterlo padroneggiare.
E poi, progettare insieme, mamma + papà + bambino, e realizzare un oggetto utile a tutti, importante per la casa, può essere un'esperienza molto gratificante. Volete provare?
In una buia mattinata di novembre, lo scorso anno, abbiamo realizzato questo: un semplice pannello in compensato per esporre, all'ingresso della nuova casa, i bellissimi disegni del Pulce, quelli che proprio proprio non potevano rimanere ammonticchiati alla rinfusa negli scatoloni.
All'inizio era spoglio e desolato, ma ora siamo quasi al "secondo strato"!
qualcuno lo riconoscete? ;-)
Invece di mollare i bimbi a casa con la mamma e recarsi al brico, quella volta il papà si è seduto al tavolino col Pulce, un foglio e una penna, ed hanno deciso insieme come realizzare il pannello per il Pulce e cosa serviva per costruirlo e montarlo.
Il disegno di come sarebbe venuto il pannello l'ho fatto io (in giallo): una grande lavagna di legno in cui attaccare oggetti con le puntine. Tutto l'occorrente l'ha pensato il papà e l'ha disegnato il Pulce: il trapano, il cacciavite, il metro, le viti, le rondelle e i tappi fisher, il compensato.. quante viti?
Ma poi ci si è accorti che mancavano elementi fondamentali, ed abbiamo aggiunto un foglio al progetto: la carta vetrata, ad esempio.. e per comprare ciò che mancava ci volevano i soldi,
per prendere il compensato ci voleva il nostro furgone, un carrello per trasportarlo, il seghetto alternativo per ritagliare gli spazi per gli interruttori e il telefono per chiedere al nonno di prestarci il suo seghetto alternativo.
Il progetto è stato modificato per renderlo più facile da realizzare e più razionale nell'uso dei materiali; gli uomini sono partiti per comprare il necessario ed è iniziata la fase di realizzazione e di montaggio.
Più che soddisfatti, abbiamo fatto qualche conto su quanti soldi erano stati usati, scontrino alla mano, e abbiamo considerato anche il tempo che avevamo impiegato, una breve mattina. Perchè conta anche quello, e pure la voglia e l'impegno!
Insomma: il Pulce si è esercitato un po' a scrivere e contare ed ora i bei disegni hanno un loro spazio privilegiato.
Mi sembra che il Pulce, dopo questa esperienza condivisa, abbia qualche strumento in più per dare concretezza alle sue fantasie creative, me ne accorgo da come lo vedo lavorare ai suoi progetti..
Noi genitori? Ci abbiamo provato, a trasmettere il senso di collaborare, ognuno con le sue abilità, per pensare insieme e portare a termine un progetto comune; che poi è ancora qui da vedere e testimonia quotidianamente il successo dell'impresa..
Insomma: il Pulce si è esercitato un po' a scrivere e contare ed ora i bei disegni hanno un loro spazio privilegiato.
Mi sembra che il Pulce, dopo questa esperienza condivisa, abbia qualche strumento in più per dare concretezza alle sue fantasie creative, me ne accorgo da come lo vedo lavorare ai suoi progetti..
Noi genitori? Ci abbiamo provato, a trasmettere il senso di collaborare, ognuno con le sue abilità, per pensare insieme e portare a termine un progetto comune; che poi è ancora qui da vedere e testimonia quotidianamente il successo dell'impresa..
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giovedì 5 maggio 2011
Una gita minima in famiglia al Parco della Galleana e alla mostra "Dinosauri in carne e ossa" a Piacenza
Piacenza è stato il primo posto dove siamo andati in gita con tutta la famigliola, dopo la nascita del Pulce. Lui era ancora piccolo, non ci faceva dormire di notte, ma già amava gli animali. Noi avevamo fatto l'ennesimo trasloco e lavoravamo tantissimo, piuttosto stressati.
Fare una gita era un po' un azzardo e un po' una necessità, ma ci siamo lanciati: la mattina siamo riusciti a rivedere il mio amato Ricci-Oddi, abbiamo fatto il picnic ai Giardini Margherita (vicini alla stazione, ma niente di che) e poi abbiamo portato il Pulce a visitare il Museo di Storia Naturale, scoprendo così un piccolo museo dall'approccio moderno ed interattivo, una pacchia per bambini curiosi.
Invece questa volta eravamo ben rodati; in più avevamo il supporto dello zio e un'intera soleggiata giornata di Pasqua a disposizione.
La mostra sui dinosauri si trova proprio dove c'è il Museo di Storia Naturale, presso lo Urban Center, vicino alla stazione dei treni (dove c'è l'allosauro tricolore!).
Dopo una bella giocata digestiva tra scivoli e altalene siamo tornati in centro città a visitare la nostra meta principale, la collezione di sculture iperrealistiche di animali preistorici disposte nelle aree all'aperto dello Urban Center (e il loro making of).
Siamo stati un po' furbi e un po' fortunati: furbi perché essendo andati a Pasqua appena dopo pranzo c'erano pochissimi altri visitatori (mentre più tardi la mostra si è riempita), e fortunati perché come guida ci è capitato nientepopòdimenoche Alessandro Carpana.
Ovviamente non lo sapevamo chi fosse, durante il percorso. Era semplicemente un paleontologo giovane e simpatico, grondante di passione per i suoi studi e prodigiosamente informato su tutti i particolari dell'esposizione, nonché particolarmente generoso nel fornire dettagli sulle ultime scoperte scientifiche nel ramo.. Tipo: sapete chi sono questi adorabili "pulcini" protopiumati?
E di chi potrebbe essere figlio questo simpatico Dracorex?
E perché questa riproduzione di Tirannosauro è un po' datata?
Qualche risposta si trova già qui, per chi è proprio curioso, ma Alessandro le racconta meglio, ve lo assicuro.
foto di Danyg
Peraltro Alessandro è il Presidente dell'Associazione Paleontologica Parmense Italiana (che ha collaborato all'organizzazione della mostra) e promotore di una new wave della paleontologia italiana, un po' più lontana dalla polvere delle teche mal illuminate e più vicina all'arte (alla paleoarte!), al fascino e allo spettacolo della scienza.
Noi? Ci siamo appassionati, incantati.. e iscritti all'APPI.
Poi qualcuno si è messo a giocare con i getti d'acqua della fontana poco distante ed ha rischiato di brutto.. ;-)
foto di Danyg
AGGIORNAMENTO LUGLIO 2013
La mostra è ora in corso a Monza... se siete curiosi leggete come Cì ci racconta una Sauronotte
mercoledì 4 maggio 2011
La tovaglietta di cartoncino plastificato fai da te. Per valorizzare un ricordo o creare con il proprio bambino un regalo personalizzato. TUTORIAL
Anni fa avevamo trovato un paio di fogli di un libro di scuola per bambini con le lettere dell'alfabeto illustrate e colorate. Bello, no?
L'avevamo fatto plastificare ed era diventato l'amata tovaglietta americana per la colazione (e non solo) del Pulce. Qui la vedete con gli angoli già arrotolati dall'uso intenso, accanto alla sabbiera croce-e-delizia del nostro portico.
L'idea mi era piaciuta molto, perché:
- è esteticamente valida
- è funzionale (la tovaglietta può essere usata da sola oppure appoggiata sopra la tovaglia grande, per proteggerla un minimo dai soliti disastri di macchie)
- è facile da pulire e resistente
- è un modo per avere spesso sotto gli occhi un ricordo o un bel disegno cui siamo affezionati (anche un disegno del nostro bambino!!)
- è gradita e pure istruttiva: soprattutto piace al Pulce che, curioso, ha subito (dai tre anni) cominciato ad usarla come gioco, associando le figure alle lettere dell'alfabeto.
Punti critici: sarebbe meglio se fosse fatta di una gomma più pesante e più morbida, invece della plastificazione standard da copisteria, perchè è troppo rigida e mantiene eventuali pieghe. Soprattutto sarebbe meglio riuscire a rendere gli angoli arrotondati, io però non ci ho mai provato. Io ho adottato la soluzione più semplice e immediata, ma se trovate una soluzione più efficace, fatemi sapere!
Il post potrebbe finire qui perché st'idea potrebbe già bastare così. Però una mia amica ha appena traslocato...
L'avevamo fatto plastificare ed era diventato l'amata tovaglietta americana per la colazione (e non solo) del Pulce. Qui la vedete con gli angoli già arrotolati dall'uso intenso, accanto alla sabbiera croce-e-delizia del nostro portico.
L'idea mi era piaciuta molto, perché:
- è esteticamente valida
- è funzionale (la tovaglietta può essere usata da sola oppure appoggiata sopra la tovaglia grande, per proteggerla un minimo dai soliti disastri di macchie)
- è facile da pulire e resistente
- è un modo per avere spesso sotto gli occhi un ricordo o un bel disegno cui siamo affezionati (anche un disegno del nostro bambino!!)
- è gradita e pure istruttiva: soprattutto piace al Pulce che, curioso, ha subito (dai tre anni) cominciato ad usarla come gioco, associando le figure alle lettere dell'alfabeto.
Punti critici: sarebbe meglio se fosse fatta di una gomma più pesante e più morbida, invece della plastificazione standard da copisteria, perchè è troppo rigida e mantiene eventuali pieghe. Soprattutto sarebbe meglio riuscire a rendere gli angoli arrotondati, io però non ci ho mai provato. Io ho adottato la soluzione più semplice e immediata, ma se trovate una soluzione più efficace, fatemi sapere!
Il post potrebbe finire qui perché st'idea potrebbe già bastare così. Però una mia amica ha appena traslocato...
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Insomma avevamo per casa questa bella tovaglietta, unica nel suo genere e che ci piaceva molto.. così quando il Pulce aveva 3 anni e mezzo io e il Pulce abbiamo deciso di realizzare tovagliette americane fai te personalizzate per la Santa Lucia degli amichetti del Pulce (scrivo l'età perché ovviamente condiziona i passaggi che un bimbo potrebbe realizzare più in autonomia!).
Abbiamo fatto così:
Materiale:
- fogli grandi di cartoncino colorato pesante, di quelli che si comprano interi in colorificio. Secondo me meglio liscio, per la plastificazione
- dei fogli leggeri e carte colorati, adesivi o disegnini stampati (o anche foto, vecchi francobolli, cartoline e così via....)
- forbici
- matita e gomma
- pennarelli
- colla stick
- brillantini
Abbiamo tagliato a metà il cartoncino colorato grande e pesante, in modo da renderlo delle dimensioni adatte all'uso, un po' più grande della nostra prima tovaglietta. Perchè l'esperienza ci aveva insegnato che se si fa una tovaglietta troppo piccola è più facile che si arriccino gli angoli con l'uso (si piegano sotto le braccia..)!
Mentre il Pulce faceva dei disegni coi pennarelli sulle carte colorate, io disegnavo i nomi dei bambini a cui erano destinate le tovagliette e li ritagliavo con le forbici. Poi ho disegnato qualche stella nella carta crespa dorata, l'ho ritagliata ed ho ritagliato i disegni del Pulce. A lui ho dato da colorare le lettere dell'alfabeto illustrate che avevo stampato da qui (mi pare), mentre io cercavo vecchi adesivi e stampavo e tagliavo stickers di dinosauri per completare la decorazione della tovaglietta di un bimbo più piccolo ma già (anche lui) appassionato di preistoria.
Poi, col Pulce, abbiamo disposto i nostri ritagli sui cartoncini grandi (la base delle tovagliette) per comporre i nomi e qualche decorazione sul "lato A" delle tovagliette, e il Pulce li ha incollati con la colla stick.
Abbiamo messo altre figure sul "lato B", ad esempio un intero alfabeto illustrato, o i numeri fino al 10, o tanti piccoli dinosauri, cercando di cogliere il tema che avrebbe più potuto interessare al destinatario.
E.. non abbiamo potuto fare a meno di completare il tutto con una buona dose di brillantini...
Infine ho portato tutto a plastificare.
Ora: questo lavoretto non l'avevo mai fotografato perché le tovagliette le avevamo fatte al volo, in una buia sera di trasloco, e regalate subito finite.
Ma eccone rispuntare una dal trasloco di un'amica. Mi dice che sta tovaglietta rosa dopo due anni è ancora perfetta e sempre molto apprezzata dalla bimba grande, ma anche la bimba piccina adora guardare le piccole figure. La fotografo al volo ed eccola qui, si vede che era destino.
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