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venerdì 22 settembre 2017

56 flashcards gratis per ripassare il corsivo italiano (free PDF download)



L'ultimo giorno al Pongo Camp ci siamo trovati in tre: io, i settenni Cic e Gabri (e il cane Pongo, ovviamente).

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Il tempo aveva già cominciato a cambiare - aveva piovuto tanto i giorni precedenti - e così siamo andati a vedere come era cambiato il cielo, il verde dei prati e soprattutto il fiume, che finalmente aveva una vera corrente e una rumorosa ed impressionante cascata, alla "palata".

Dopo pranzo il Cic ha proposto di ripassare un po' il corsivo, dato che sia lui che il suo compagno di classe, pronti per il secondo anno della primaria, pensavano di non ricordarsi più quasi nulla sull'argomento, non avendo fatto esercizio durante le vacanze estive. 

Inizialmente avrebbero voluto fare da soli, riprendendo il libro di scuola dell'anno precedente, ma poi hanno accettato di ascoltare la mia proposta: usare delle schede autocorrettive, o flashcards, in modo da rendere più divertente e veloce il ripasso.
Così ho preparato per loro dei foglietti con righe di seconda elementare, ognuno con  una parolina in corsivo sul fronte e in stampato maiuscolo sul retro: loro dovevano riuscire a leggerle in corsivo e ricopiarle su un foglio rigato, controllando la correttezza della comprensione sul retro e della grafia sul fronte.

Inizialmente hanno preso l'esercizio come una gara: mi dicevano le parole lette nell'orecchio e cercavano di ricopiare sul foglio più parole possibile, più velocemente possibile; questo inizialmente ha creato un contesto stimolante ma evidenziato qualche differenza nella correttezza e velocità. Però poi hanno preso gusto alla questione della auto-correzione e ho notato che hanno spostato più la sfida su se stessi; il livello si è rapidamente pareggiato e i due ragazzini si sono resi conto che in realtà si ricordavano quasi tutte le letterine, anzi la mano se le ricordava meglio degli occhi ed andava via veloce e precisa!
Si sono quindi sentiti molto più sicuri e pronti ad affrontare il primo giorno della ripresa scolastica, la mattina dopo.

Vista la praticità dello strumento, anche in questa applicazione, ho pensato di creare 56 flashcards con parole brevi contenenti tutte le lettere dell'alfabeto italiano, in modo da poter condividere il materiale e, chissà, rendere più facile il ripasso del corsivo  a qualche altro ragazzino.

FOGLIO 1: 




 
FOGLIO 2
 
 
 



 ISTRUZIONI

In questo post troverete tutte le istruzioni per stampare ed utilizzare le schede autocorrettive e anche una descrizione di come le ho fatte io, in modo da poterne creare di nuove a piacimento.
In sintesi, il materiale può essere economicamente stampato fronte retro in bianco e nero su 20 fogli A4 come abbiamo fatto noi, e poi ritagliato lungo le linee delle pagine "fronte". Oppure si stampano su un lato e si incollano tra loro le due facciate facendo corrispondere le parole in corsivo con quelle in stampatello maiuscolo.
Per una resa migliore si può stampare su cartoncino leggero con le pagine fronte, quelle rigate, a colori, magari plastificando i fogli prima di ritagliarli in singole cards.


CONSIGLI D'USO

Si possono usare le schedine per:

1- ripassare la lettura del corsivo, controllando sul retro

2- oppure ripassare la scrittura, prendendo una schedina con la parola in corsivo, appoggiandola su un foglio rigato adatto e copiando la parola sul foglio, ricontrollando poi con un adulto se ci sono differenze nelle due scritte in corsivo.

Durante l'utilizzo consiglio sempre di iniziare dalle schedine più facili e scartare rapidamente le cards che risultano subito lette ed  eseguite correttamente, rimescolando e riproponendo invece in più riprese le cards più problematiche, di difficile lettura o di scrittura imprecisa o errata. 
Magari usando il "metodo del semaforo" come noi lo scorso anno. 

Oppure creando mucchietti ad hoc dove appoggiare le cards dopo averle usate: ad esempio uno con un'immagine di "zampe di gallina" per le cards peggio riuscite e uno con la "penna d'oca" del miniaturista più raffinato, per quelle perfette.
Saranno le prime ad essere rimescolate e rifatte fino a quando la gallina resterà "a secco" 😉.


Disegno di Gallina da colorare
fonte

http://img.freepik.com/icone-gratis/scrittura-con-una-penna-su-un-libro_318-58942.jpg?size=338&ext=jpg
fonte



UN'ALTRA OPZIONE: FAI DA TE




In questo modo si può stampare la pagina vuota e l'adulto può creare schede personalizzate con le parole che riescono più difficili o su cui è meglio che il ragazzino faccia più esercizio. Sempre in corsivo sul fronte e la stessa parola in stampato maiuscolo sul retro. Poi si tagliano e si utilizzano subito.

Ancora meglio sarebbe far compilare direttamente a mano dall'interessato le singole cards, magari con colori diversi fronte/retro, o materiali diversi (penne, matite, pennarelli..)

Doppio esercizio: fai le schede e poi le usi! 

Sicuramente il risultato sarà più visibile e l'attività più divertente.


ALTRI MATERIALI

Noi abbiamo usato molto le schede autocorrettivo lo scorso anno, all'inizio della secondaria di primo grado del Pulce.
Infatti per i più grandi sono disponibili per download gratuito anche:





Buon ripasso e buona ripresa degli studi! E se volete un calendario bello e colorato per programmare le vostre attività, c'è sempre quello mio e di Sybille da scaricare, il CALENDARIO HOME-SCOLASTICO 2017-2018!

venerdì 8 settembre 2017

Pongo Camp: un centro estivo fai da te

Inizio dalla fine.

Si è appena concluso il "Pongo Camp", progetto che ho immaginato dalla tarda primavera e si è concretizzato durante le vacanze scolastiche, tra un viaggio con i genitori e l'altro.



Non è ancora scemata la crisi esistenziale iniziata questa primavera, che mi ha portata nella direzione di chiedere gli ultimi giorni di "aspettativa per il figlio minore di 8 anni" ed utilizzarli per restare a casa con loro e con i loro amici, per quattro giorni alla settimana durante tutto il periodo estivo.
Il quinto giorno con i ragazzi rimaneva a casa un'altra amica, mentre io andavo a fare il mio turno al lavoro e davo un po' di continuità ai pazienti.

Tra questo impegno con 5-6 vitalissimi fanciulli tra i 7 e i 12 anni e le settimane di ferie agostane ho preso un po' di stacco dal lavoro e ho cercato di ricaricare le energie per affrontare con più coraggio le scelte difficili che mi aspettano.
Si tratta solo di riassestare in modo più sostenibile l'equilibrio tra lavoro-famiglia-soldi e i bisogni miei più profondi, che stanno emergendo dopo almeno 10 anni di rigorosa attività professionale.

Oltre a scegliere di regalarmi più tempo da vivere con i miei figli, la mia famiglia ha intrapreso un altro grande cambiamento, che ha reso più spontanea e sciolta l'espressione di tutte le emozioni, oltre ad averci rapito il cuore:

abbiamo adottato al canile un cucciolo meticcio che il Cic ha battezzato con il classico nome di "Pongo"!

Noi non abbiamo mai avuto animali da compagnia, a parte insetti stecco, pesci nell'acquario, una tartarughina d'acqua e, per brevissimo periodo, una tartaruga di terra neonata. Avevamo tutto da imparare!
Il periodo estivo e la maggiore presenza e continuità a casa sia dei bambini che mia è stata la situazione ideale per conoscerci subito bene, tra noi e il giovane peloso, e imparare a comunicare (per alcuni, anche non aver paura o schifo).

Certo che con Pongy abbiamo proprio vita facile.
E' un cagnetto bianco e nero, dal carattere mite anche se un po' testardo, le attitudini da cacciatore, con il naso sempre sulla traccia e il cervello che va in tilt quando ne trova una.
Ha il vantaggio che è coccolosissimo, ha il pelo (per ora) lucido e "autopulente" ed è bravissimo a fare la "faccia da canile" con gli occhioni lucidi e imploranti, le lunghe e morbide orecchie piatte sulla nuca, quando vuole ottenere qualcosa.

Eccolo qui in una posa che ci ricorda il Drago Fùcur della storia infinita, solo, in versione nera:


Tra i suoi vari nomi e vezzeggiativi c'è l'azzeccato termine di Accoccolosauro, anche se in realtà ama dormire e farsi coccolare pure in posizioni decisamente sfacciate, che sdrammatizzano a volte momenti di tensione intensa, come quando ad esempio mi ruba in spiaggia l'unico salviettone all'ombra. Sgrunt.





Ecco, questo splendido esemplare canino (che nei passanti suscita non di rado l'esclamazione: "Però! Bello, per essere un bastardino!!") è stato l'ideale catalizzatore del progetto "Pongo Camp", perché con l'occasione di portarlo a passeggio e a rinfrescarsi nel fiume, i ragazzi tutti i giorni sono stati ben felici di accompagnarmi nell'esplorazione di vari scorci della nostra campagna, quelli più freschi e ricchi d'acqua, possibilmente, come fiumi, canali e fontanili.


Tutti i giorni i ragazzini arrivavano a casa nostra alla spicciolata, le mamme a turno procuravano il cibo per il picnic di tutti e infine quasi sempre si partiva, a piedi o in bicicletta, per raggiungere il Campo dei nonni, in campagna.

Avevo una bella squadretta di ciclisti, con me: tutti col caschetto, ed io pure con il carretto del cane che fungeva anche da trasporto per le cibarie e i cambi; insomma non si passava inosservati.
Però questo è servito a fare gruppo, responsabilizzando i più grandi nei confronti dei più piccoli. Un po' ha funzionato.
Abbiamo visitato diverse volte la palata (diga mobile) più vicina al Campo, dove abbiamo esplorato l'ambiente stagnante delle secche del fiume e i ragazzi mi hanno aiutata a raccogliere vari campioni di acque verdastre e fanghi per soddisfare la mia neonata curiosità ed esercizio delle osservazioni microscopiche di organismi acquatici.


Ogni tanto qualcuno voleva curiosare nei miei vetrini e così i ragazzi si sono un po' impratichiti sugli ingrandimenti e hanno sperimentato qualche piccolo accorgimento tecnico, come pure lo stupore della continua scoperta, spero.

Sul fango più melmoso, ad esempio, abbiamo trovato la seta d'acqua, la Spirogyra, che è proprio piaciuta a tutti.


Quando, per alcune settimane, si è aggiunta alle nostre scorribande una cara amica con i suoi due bambini, le giornate sono state ancora più vivaci e divertenti grazie al loro entusiasmo e alla loro voglia di.. provare!
Qualche volta ci siamo anche mossi in auto per raggiungere mete più lontane, come la visita alla cascina dove un mio zio ci ha invitati per conoscere 5 coniglietti nati da appena 8 giorni.



Questa esperienza ha immediatamente stabilito un nuovo gold standard di coccolosità: usiamo la sera immaginarli per addormentarci, efficacemente.

Secondo il Cic il Paradiso molto probabilmente è un posto pieno di coniglietti di 8 giorni.

Un giorno siamo anche andati tutta la giornata "in gita" all'Oasi di Sant'Alessio: quanti animali strani e mai visti! Quante emozioni!!!!!!!

Foto rigorosamente scattata dal Pulce

Però non è stato un vero e proprio Summer Homeschooling, credo.

Ci sono stati film guardati insieme chiusi in casa con il condizionatore acceso nelle ore roventi del dopo pranzo, qualche compito delle vacanze tra un lamento e una risata, grandi partite con complicati giochi in scatola, o a carte; e cacce al tesoro, catture di pesci, rane eccetera con barattoli e retini, nascondini, merende con gelato e tante tante battaglie con pistole d'acqua, rigorosamente finite a secchiate. E' stata un'estate molto molto calda.


Le giornate non sono state strutturate a priori e la finalità non è stata didattica, ma educativa in senso lato: le mamme degli altri ragazzini anzi a volte erano un po' disperate perché non sapevano mai quando saremmo tornati o dove trovarci: lo spirito è stato quello di seguire il tempo del fare, del vivere i momenti liberamente, e non guardare l'orologio (se non per verificare, quando lo stomaco si faceva sentire, se aveva ragione lui).
Al mio piccolo gruppo ho soprattutto cercato di mostrare che è importante valorizzare le potenzialità e rispettare i limiti di ognuno, aspettando i più lenti o cucinando per gli altri (e mangiando quanto cucinato dagli amici... anche se non è venuto proprio perfetto).
Se l'avranno imparato, o l'avranno imparato qualcosa d'altro, lo scopriranno loro tra qualche anno.

A me negli occhi rimarranno le quotidiane scene alla "Le Déjeuner sur l'herbe": i nostri picnic nella meravigliosa cornice del Campo, curato amorosamente dai nonni.


E l'acqua, e il tanto verde scovato nella campagna riarsa nella stagione più torrida, il camminare insieme, il sorriso dei miei figli per la gioia di poter giocare insieme per ore con i loro amici.

Nelle orecchie mi risuona la voce del Cic, in un momento di ciclistica intimità, seduto sul portapacchi della mia bici mentre arranco su una strada sterrata, la sua bici bucata.
Insomma mi fa: "Mamma, però, bella la vita con un cane!".


Aggiungo qui qualche testimonianza dei giovani partecipanti: ecco quelle di Gabri 6 anni e mezzo.



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