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giovedì 1 aprile 2010

Ubris

Ecco qui. Scrivo dalla nuova casa.
La prima cosa che ho fatto è stata attivare internet e sistemare alla bell'e meglio almeno una stanza (come giustamente suggerito dalla mia amica Ziadani-silenziosa-lettrice).
Altrove regna il caos più totale, ma avercelo sotto gli occhi tutto il tempo non fa bene né a me né alla mia pancia, non potendo far nulla per lottare contro l'entropia insita nel trasloco!
Perchè parlo di ubris? Perchè stare qui mi fa impressione. Mi  fa sentire a casa come non mai, ma questa volta abbiamo veramente osato, e temo di avere osato troppo. Paure per una nuova casa, un nuovo equilibrio da costruire faticosamente, un nuovo bimbo in arrivo, un periodo -la ristrutturazione e la gravidanza- che finisce e uno che comincia, carico di mistero e speranze.
Uno sfogo che con la creatività non c'entra un cavolo. Ma oggi va così..

2 commenti:

  1. Forse queste tue stesse paure sono quelle che stanno bloccando la mia metà in una decisione importante! Chissà...

    Ruben

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  2. le paure sono potenti. E pure comprensibili. Paure di osare, ma anche solo paure di cambiamento. D'altronde la vita già ci costringe spesso a tanti cambiamenti. Andarsela pure a cercare a volte sembra un'esagerazione, no? Noi in molte occasioni ci siamo "buttati", cercando di prendere i cambiamenti come una sfida. Non abbiamo fatto niente di speciale, in realtà. E poi, come vedi, le paure rimangono. In bocca al lupo!

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