Ecco qui. Scrivo dalla nuova casa.
La prima cosa che ho fatto è stata attivare internet e sistemare alla bell'e meglio almeno una stanza (come giustamente suggerito dalla mia amica Ziadani-silenziosa-lettrice).
Altrove regna il caos più totale, ma avercelo sotto gli occhi tutto il tempo non fa bene né a me né alla mia pancia, non potendo far nulla per lottare contro l'entropia insita nel trasloco!
Perchè parlo di ubris? Perchè stare qui mi fa impressione. Mi fa sentire a casa come non mai, ma questa volta abbiamo veramente osato, e temo di avere osato troppo. Paure per una nuova casa, un nuovo equilibrio da costruire faticosamente, un nuovo bimbo in arrivo, un periodo -la ristrutturazione e la gravidanza- che finisce e uno che comincia, carico di mistero e speranze.
Uno sfogo che con la creatività non c'entra un cavolo. Ma oggi va così..
Forse queste tue stesse paure sono quelle che stanno bloccando la mia metà in una decisione importante! Chissà...
RispondiEliminaRuben
le paure sono potenti. E pure comprensibili. Paure di osare, ma anche solo paure di cambiamento. D'altronde la vita già ci costringe spesso a tanti cambiamenti. Andarsela pure a cercare a volte sembra un'esagerazione, no? Noi in molte occasioni ci siamo "buttati", cercando di prendere i cambiamenti come una sfida. Non abbiamo fatto niente di speciale, in realtà. E poi, come vedi, le paure rimangono. In bocca al lupo!
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