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lunedì 14 gennaio 2013

Sono una giocatrice

Va bene, lo ammetto, sono una giocatrice.

Deve essere andata così: ho cercato di prendere le cose sul serio piuttosto presto, portata a pensare che il senso di responsabilità fosse la massima virtù. Mi sono un po' annullata per diversi anni, per me studiare non era un gioco.
Poi è arrivato il Pulce, ed ho ricominciato a giocare e disegnare con lui.
E poi è come se avessi via via, mentre cresceva, riscoperto l'amore per i diversi giochi, quelli miei, vecchi, e quelli nuovi, arrivati con lui.
Ora siamo alla fase dei giochi di società, e non riesco a tornare indietro!

Eva Gabor gioca a Twister nel 1966 (immagine tratta da qui)

Da quando ho scoperto che giocare a La Lince permetteva al Pulce ancora molto piccolo di battere i grandi.
E con Uno e Gorilla  in campeggio si fa amicizia facilmente, pure coi tedeschi.
Da quando le nostre serate con gli amici hanno potuto aprirsi anche famiglie senza figli, senza che nessuno si sentisse escluso, perché una sfida a Parolandia metteva attorno al tavolo grandi e bambini.
Da quando abbiamo imparato che Dixit vuol dire narrare in una parola o poco più, ed evocare.
Da quando la dama cinese non ha più segreti per noi.
Da quando Jungle Speed ha riscaldato più di qualche serata, ed è stato consumato dal Pulce e dai suoi amici, al centro estivo.
Da quando ho scoperto di avere una ottima mano per Jenga, e un po' anche per Twister.
Da quando abbiamo contagiato pure lo zio con Quarto!
Da quando aspettiamo con trepidazione le giornate di gioco in città, per mangiare un panino mentre impariamo un gioco nuovo. Da quando ho scoperto che giocare intiepidisce subito l'atmosfera, anche tra sconosciuti. Da quando ho conosciuto Chichi, e gli amici di Chichi, e Isa, e i suoi amici.
Da quando pensiamo ad usare i giochi anche al lavoro, perché allenano abilità, insieme, divertendo.
Da quando abbiamo imparato RagnaTela d'Autore, ma c'è ancora uno scatolone intero di giochi da provare.
Da quando scelgo i regali in ludoteca, e se non c'è 7Wonders mi arrabbio.



Domani, 14 gennaio, Terre di mezzo, Legautonomie e un gruppo di sindaci lombardi presenteranno a Milano un manifesto contro il gioco d'azzardo in cui chiedono al Parlamento che verrà eletto in febbraio più poteri per regolamentare la presenza delle sale gioco nei loro territori.

Ecco, io sarò pure una giocatrice ma il gioco d'azzardo non lo capisco, non è un gioco, e tutta sta storia mi fa molto arrabbiare.




http://www.cnca.it/comunicati-stampa/1759-gicoo-dazzardo-costra-alla-societa-tra-i-55-e-i-66-miliardi-di-euro

http://magazine.terre.it/upload/documenti/8/85/852/8520.pdf

http://www.cnca.it/images/stories/ufficio-stampa/Campagna_Mettiamoci_in_gioco_Presentazione.pdf

http://www.cnca.it/images/stories/ufficio-stampa/Campagna_Mettiamoci_in_gioco_Slide_Iori_2.pdf

Un film:
"Tris di donne e abiti nuziali" , ma anche "Il Mahābhārata".

5 commenti:

  1. Buongiorno! Bello spunto di riflessione multiplo. Non mi metto sul gioco d'azzardo, sappiamo quanto sia dannoso, ma sottolineo l'importanza del gioco di società, che purtroppo molte famiglie stanno dimenticando, prese da wii e consolle varie e impegni extrascolastici. Grazie!

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    1. Prego, la mia era una confessione ;-)
      Non abbiamo wii e consolle, che secondo me interessano per prime ai genitori, o perché le vogliono loro o per tenere impegnati i figli senza fatica. Per tenerle lontane più possibile, e tenere lontana la TV il modo migliore che abbiamo trovato sono gli interessi e i giochi con gli amici. Funziona!!! (e dà dipendenza!!! ;-) )

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  2. E pensare che poco tempo fa il governo ha permesso l'apertura di non so quante nuove case da gioco (d'azzardo), mica fondi per ludoteche di quartiere.
    A me piacciono molto i giochi con le carte anche se a volte, con alcune persone, scatta una competizione esasperante e allora mollo.

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    1. si, la posizione dello Stato è scandalosa.
      Io pensavo di non amare i giochi, perché un po' le carte mi annoiavano, e il monopoli. Ma approfondendo la conoscenza ho scoperto giochi che stimolano abilità che raramente vengono sollecitate, e in cui magari ci sentiamo portati. Alla fine è gratificante, ed è un bel modo di stare insieme.

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  3. giocare E' una cosa seria: se non ti applichi, non ti diverti, non ce n'è! mi piacciono anche alcuni giochi elettronici e la wii, ma non c'è paragone con i giochi in scatola, nonnò!
    quanto al gioco d'azzardo, semplicemente non lo capisco: cosa di noi stessi dovrebbe mettere in gioco? per me il gioco è divertimento, finzione, relax e ragionamenti a cuor leggero: davvero non capisco cosa c'entri il gioco d'azzardo con tutto questo. ma certo, è s-c-a-n-d-a-l-o-s-o che lo Stato se ne approfitti e ci stra-guadagni (già, x' a conti fatti, almeno sulla carta e a breve termine -i 2 anni e mezzo che bastano ai parlamentari per ottenere la pensione?- evidentemente costa molto meno prendersi cura di coloro che ne hanno fatto una malattia piuttosto che rinunciare ai guadagni di queste che sono "tasse volontarie"; e tacciamo sul resto).

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