PREMESSA: il modello di riferimento e le aspettative
Per contestualizzare le mie osservazioni è importante tenere presente il contesto in cui abbiamo operato la scelta sulle esperienze da proporre ai nostri figli durante le vacanze estive, nei periodi di lavoro dei genitori e non potendo pesare costantemente sui nonni.
1 - abitiamo in un posto geograficamente e climaticamente poco fortunato dal punto di vista ambientale. Niente mare, niente montagna, niente boschi veri e propri: il massimo della natura è la campagna coltivata e qualche area più fresca nei parchi fluviali e vicino ai fontanili.
2 - non frequentiamo la parrocchia per cui non abbiamo contatti con centri aggregativi come gli oratori.
3 - da anni l'estate dei mie bambini era arricchita dalla possibilità di frequentare il centro estivo di altissima qualità, organizzato in tranquille località immerse nel verde da un'associazione che ha sempre messo al centro l’interesse per i bambini e per la natura.
L'impostazione educativa era esplicita ed efficace, fondata sull'attenzione al clima relazionale, al benessere emotivo, alla riflessione costruttiva ed ai significati ecologici dei comportamenti quotidiani.
Le vacanze dei miei bambini erano gioiose, caratterizzata da giochi privi di competizione, semplici laboratori con materiali poveri e di riciclo, cucina ed attività legate alla cura dell’orto e di piccoli animali, pranzi realizzati con prodotti di alta qualità. Insomma un sogno per me e gli altri genitori che avevano fatto questa scelta per i loro bambini. Una garanzia.
Noi mamme, che facevamo a turno per accompagnare i bambini in campagna, ci sentivamo bene, la mattina, a percorrere con la macchina, i finestrini aperti e la musica a tutto volume, le strade sterrate sapendo che avremmo ritrovato al ritorno i nostri bambini sereni ed entusiasti.
Sfide creative a domino rally, portato da un bambino e condiviso tra tutti |
classiche barchette con cera e gusci di noce; bellissimo il varo nel fosso! |
Acchiappasogni piuttosto elaborati, che rispecchiano la personalità di ognuno |
il prodotto finale del laboratorio di fumetto |
posacenere di terracotta vera, veramente cotta |
il rito del segno/disegno da lasciare ogni settimana di partecipazione sul grande telo gessato |
il laboratorio di falegnameria, ne è uscito di tutto |
i trampoli, ad esempio, con manici di badile e piattaforme tagliate su misura |
con 1000 kapla e una buona squadra di costruttori si possono fare tante cose |
nel prato vicino al maneggio e al tepee in fase di costruzione, un po' di giochi rinfrescanti in piscina |
la nostra lussuosa pista per biglie condivisa per costruire insieme |
La fine di un'epoca
La scorsa primavera ci è arrivata l'inaspettata notizia che le educatrici e fondatrici dell'associazione non avrebbero più potuto organizzare il centro estivo, così noi genitori "orfani", un poco traumatizzati, abbiamo subito cominciato a cercare alternative sul nostro territorio.
Gli amici dei miei bambini hanno genitori piuttosto in gamba e attivi, devo dire: ma dopo una ampia ricognizione delle offerte di centri estivi ci siamo resi conto che nulla poteva minimamente competere con quanto l'esperienza ci aveva insegnato essere possibile, e auspicabile:
pochi bambini, educatrici competenti e molto creative, un clima sereno basato sulla condivisione e collaborazione tra bambini, laboratori artigianali che stimolano la fantasia, il piacere del fare e dell'ingegnarsi.Sembrano solo parole, ma ogni settimana i miei figli portavano a casa, fieri, piccoli manufatti creati da loro con i materiali più diversi, spaziando dalla falegnameria (bellissimi i trampoli!), al fumetto, alla cura della bicicletta, alla terracotta (dove trovi qualcuno che si metta a costruire coi bambini un forno di carta per cuocere la terracotta!?!?!).
Nei miei post ho sempre solo accennato di sfuggita alle esperienze estive del Pulce, me ne rendo conto, ma è come se non mi sentissi in diritto di condividere tale preziosa esperienza, frutto dell'impegno, della competenza e della creatività delle fondatrici dell'associazione, che qui ringrazio di tutto cuore.
Il BABY SITTING CONDIVISO
Un po' esigente, si può pensare, un po' sensibile. Capisco.
Ma a scuola il mio ragazzino si deve adattare al contesto istituzionale 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, e fare pure i compiti. Ricordando il senso di noia-vuoto-libertà e spazio di sperimentazione che erano per me bambina i lunghi mesi estivi ho pensato che provare trovare qualcosa più adatto alle sue esigenze fosse un segno di rispetto, e non un cedimento ad un capriccio infantile.
Ho proposto quindi agli altri genitori di assumere un educatore che venisse a casa mia a fare da baby sitter condiviso per i nostri bambini, dividendoci i costi. Lo spazio è adatto per 8 bambini: c'è una grande sala cucina, un portico profondo ed un piccolo cortile recintato con un angolo verde.
Certo ormai non avevamo tempo per trovare uno spazio più interessante e organizzare laboratori, ma almeno sarebbero stati in un contesto domestico e si sarebbero potuti sbizzarrire e giocare con i loro migliori amici e i loro giochi. Purtroppo i costi sarebbero stati molto variabili a seconda del numero dei partecipanti, molto vincolati reciprocamente e con rapporto tra numero minimo e massimo di bambini piuttosto difficile da rispettare, tenendo conto delle interruzioni di ciascun bambino per ferie o malattie.
La cooperativa sociale che ho contattato per assumere l'educatore, però, ci ha fatto una proposta molto più interessante: cogliere l'occasione dell'esistenza, nella nostra regione, di un progetto ‘Conciliazione famiglia-lavoro’ per strutturare, in poco tempo ed a prezzo standard e calmierato, un servizio di baby sitting condiviso presso uno spazio convenzionato con la cooperativa, con pasti forniti dal pastificio biologico della cooperativa.
Per il nostro gruppo di genitori, dopo una iniziale fase di titubanza dovuta alla novità della proposta, è sembrato il compromesso ideale: avremmo avuto uno spazio meno familiare (è ricavato in una scuola primaria, che ha tutti i servizi e giardino) ma non avremmo avuto particolari vincoli per il numero dei partecipanti, e la referente del progetto si è resa disponibile, praticamente, a costruire il progetto con noi: le abbiamo raccontato i punti di forza del centro estivo a cui eravamo affezionati, i laboratori più apprezzati, abbiamo proposto il suggerimento di prevedere giornate pic-nic fuori sede, per vivere le risorse offerte dal territorio o dalle famiglie partecipanti stesse, abbiamo chiesto una piccola piscina per giocare con l'acqua.
In qualche settimana abbiamo avuto un programma semplice, economicamente vantaggioso, con momenti arricchiti da laboratori (con piccole integrazioni economiche) ed un servizio costantemente ri-tarato sulle esigenze del gruppo dei partecipanti, grazie a feed-back quotidiani tra cooperativa ed utenti. I nostri figli da più di un mese possono giocare insieme tranquilli tutto il giorno con i loro amici e i loro giochi preferiti, sapendo di avere riferimenti sicuri in un contesto sereno e non caotico.
CONCLUSIONI
esplorazioni al Campo |
Fino ad ora i ragazzini hanno giocato con:
- il nostro "Twister fai da te"
- Monopoli
- Carcassonne
- la nostra "Tombola delle note"
- Scacchi
- Jungle Speed
- 7 Wonders
- Tantrix
- Parolandia
- Kapla
- pista biglie Haba
- Fantascatti
- Indovina chi
Hanno fatto laboratori di:
- cucina
- manutenzione della bicicletta
- costruzione di strumenti musicali
- drum circle
- arte
- giochi di movimento
laboratorio di arte, dopo un percorso di ricerca sulle figure ambigue |
Sono stati in una piscina vera col servizio di bus pubblico, sono stati una giornata in un bellissimo parco ospiti di un amico che quella settimana non frequentava il baby sitting.
Tutte le settimane hanno fatto una "gita" al Campo dei miei genitori con passeggiata mattutina per giocare alla spiaggia del fiume, lì vicino, e darsi battaglia con pistole ad acqua e spruzzini vari.
Insomma non è stato facile accettare che il vecchio centro estivo non c'era più, ma il Baby Sitting Condiviso è una valida alternativa, soprattutto se si è un gruppo di genitori e ragazzini ben rodato, fidato e con aspettative simili, e ancor più se si può approfittare di convenzioni economiche vantaggiose.
Soprattutto se si ha la fortuna di avere una coordinatrice del baby sitting così sensibile, efficace e disponibile (grazie mille M.!).
DETTAGLI TECNICI
Nel nostro caso molti genitori hanno dovuto chiedere alle aziende di cui sono dipendenti di formulare gratuitamente una convenzione col Comune, ente capofila per il coordinamento delle cooperative che sono accreditate per fornire i servizi nell'ambito del progetto regionale.
Ci sembrava un percorso piuttosto arduo, invece si è rivelato molto semplice e si sono potuti aggiungere, a baby sitting già avviato, altri bambini di famiglie che hanno ritenuto valida la proposta. Probabilmente, dato che il progetto "Conciliazione famiglia-lavoro" presente sul nostro territorio prevede la possibilità di usufruire diversi altri servizi forniti da diverse cooperative sociali, le aziende sono state favorevoli ad offrire tali possibilità a tutti i loro dipendenti, senza oneri per le aziende stesse.
Che bella esperienza! E che tesoro prezioso condividere gli stessi valori con altri famiglie!
RispondiEliminaSì, devo dire che il passaggio meno scontato, per me, è stato mettersi in una posizione attiva rispetto al problema "scuola chiusa-non più centro estivo conosciuto". Una volta capito cosa avevamo in mente, siamo stati fortunati a trovare chi ci ha saputo fornire tutti i supporti di cui avevamo bisogno. :-)
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