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martedì 14 ottobre 2014

6 posti dove andare con i bambini quando piove.. a Milano. MUBA, WOW Spazio Fumetto, Kasa dei Libri, Museo del Fermo Immagine, Hangar Bicocca, Museo del 900

Il sabato o la domenica, quando non scambiamo visite con gli amici, di solito ci piace fare un giro, una "gita minima". Così nutriamo la nostra curiosità e la voglia di stare insieme, fuori dal solito ambiente che alla lunga a volte rischia di far "perdere valore" al nostro tempo libero.

La scorsa primavera siamo andati spesso a Milano, anche solo per mezza giornata. 
Ci sono piccoli luoghi che si possono visitare anche quando piove e che sono adatti anche a famiglie con i bambini!



1 - MUBA

MUBANoi per prima cosa siamo andati a vedere la nuova sede, permanente, del MUBAche non è più all'Idroscalo ma alla Rotonda di via Besana.



Marcantonio Dal Re, Sepolcri del Ospital Maggiore - Wikipedia
I nuovi spazi, che accolgono anche una bellissima libreria Corraini e un locale ristoro, sono meno "aperti" del grande salone dell'Idroscalo ma assolutamente affascinanti: si tratta di una ex-chiesa in stile barocchetto dedicata a San Michele, che per centinaia d'anni è stata usata come sepolcreto.. basta guardare in alto: ci sono di quei capitelli con i teschi!!



Noi abbiamo visitato la mostra "Scatole", ma il programma delle esposizioni è sempre in divenire, e per i più piccoli lo spazio laboratori è fisso, pieno zeppo di materiali da usare liberamente proprio com'era all'Idroscalo. Queste sono le uniche attività che è necessario prenotare e pagare.


muba-mappa

Penso che sarebbe bello visitare la Rotonda anche in una giornata di sole, in effetti. Tutt'attorno ci sono dei portici lunghi e ampi, e un parco pubblico molto tranquillo dove un pic-nic ci starebbe benissimo.


2 - Kasa dei Libri

Una piccola ma (per me) imperdibile mostra sulla collana Tantibambini Einaudi è stata l'occasione per andare col Cic a visitare la Kasa dei Libri di Andrea Kerbaker, in Largo de Benedetti 4, e  incontrare finalmente Bice Dantona e Bernardo Corbellini, di Internotrentatre Studiocreativo.                                                   Questa casa tutta speciale, a partire dal pavimento ricoperto di manifesti cinematografici, si può visitare durante le mostre e laboratori sempre diversi che si susseguono durante l'anno.                                                                                      L'unica è tenersi aggiornati tramite tramite i social network.

        Cappuccetto Verde

Durante il laboratorio, gratuito, si assisteva alla lettura de "Cappuccetto Verde" di Bruno Munari, e si provava a ricrearlo con i materiali messi a disposizione. Così il Cic si è lanciato con carta, timbri e l'inchiostro verde, mentre io potevo chiacchierare con Bice e Bernardo di libri e giocattoli: finalmente nel posto giusto con le persone giuste.

Il Cic e il suo Cappuccetto Verde

3 - WOW - Spazio Fumetto  


Anche il WOW Spazio Fumetto  in viale Campania 12, si potrebbe godere in una bella giornata di sole, per via del giardino in cui è collocato. Certo fa al caso nostro se il tempo è brutto, perché è collegato a una caffetteria ed ha spazi chiusi ad accesso libero dove sfogliare fumetti in santa pace oltre ad organizza mostre e laboratori a pagamento dove lasciarsi coinvolgere e stimolare. Ad esempio in questo periodo è in corso una mostra su Tex Willer.. non so se mi spiego.
Già l'ingresso grandioso e l'allestimento del salone hanno subito entusiasmato i miei bambini.
Il murale all'ingresso del WOW - immagine tratta da milano.mentelocale.it
pinocchio-spazio-wow-milano-mostre
La mostra allestita al museo era "100 matite per Pinocchio. 130 anni di fantasia disegnati in 100 (e più) matite tra illustratori, animatori e fumettisti". Veramente ricchissima: colorata e vivace, ha incuriosito i più piccoli ma penso che sia stata ancor più apprezzata da noi genitori, per le mille scoperte che aveva in serbo: incredibili tavole in bianco e nero di Jacovitti, rime baciate del 1954 di Gianni Rodari, copertine di quaderni della mia infanzia con opere dello scultore Libero Gozzini, illustrazioni originali di B.Bodini, un'edizione di Pinocchio che abbiamo anche noi.
            
Wow... Arrivano i burattini!Il laboratorio del Teatro Laboratorio Mangiafuoco è stato un successo: abbiamo costruito con materiali di riciclo tre burattini che si sono subito dati battaglia: una fata, un dinosauro... e una tartaruga ninja. Come volevasi dimostrare.



4 - Fermo Immagine - Museo del Manifesto Cinematografico 


Anche il Museo del Manifesto Cinematografico, che si trova nella mitica via Gluck 45, si presenta bene fin dal primo sguardo. Questa e una parte del murale che si vede dalla strada: non passa certamente  inosservato!

Noi siamo capitati qui per visitare la mostra "Il mondo dei Dinosauri". Ovviamente. 
Avevamo letto che sarebbero stati presenti modelli di dinosauri in Lego, poi abbiamo visto la locandina e abbiamo capito che non potevamo mancare.


"Dinosauri stellari", dice la didascalia...
Anche questo è uno spazio in cui vi è una parte accessibile gratuitamente, un piccolo spazio ristoro, un salone dove sono allestite mostre "minori" e organizzate proiezioni a tema, e una grande sala per la mostra principale, che cambia frequentemente (attenti alle news!).
L'allestimento è decisamente scenografico: pareti scure, illuminazioni ad hoc. La mostra che abbiamo visitato noi era curata nei minimi dettagli. Una enorme proiezione a ciclo continuo su una parete e tutt'attorno oggetti e locandine che, dal tema principale portavano a percorsi sempre curiosi e narrati in modo divertente e accattivante nelle interessanti didascalie. Chissà se le pubblicheranno..       intanto una breve sintesi del percorso si può trovare sul comunicato stampa.  
I miei bambini sono stati colpiti dai disegni originali di Bruno Bozzetto, un mito in famiglia, dai monumentali manifesti di film che conoscono ed adorano e da collegamenti inaspettati.. dinosauri e guerre stellari!?!?!?!?
A me è piaciuto molto "Gertie il dinosauro", il primo cortometraggio in animazione keyframe, del 1914. 



5 - Museo del 900

Un museo "vero" questo, ma che siamo riusciti a visitare con piacere insieme ai bambini, che entrano gratis.


E' nel pieno centro di Milano, e la visuale dalle grandi vetrate ha attirato l'attenzione del mio bimbo più piccolo.
Quando le opere d'arte sono davvero fuori portata c'è sempre il Duomo, e poi ci sono i tram!


Ma in tutto il percorso abbiamo trovato cose interessanti, ambienti da esplorare. Il 900 sa come parlare!
Correndo con Boccioni ci si può nascondere in boschi di metacrilato.

Gino Marotta, Natura modulare, 1966, ambiente modulare (6 elementi), serigrafia su metacrilato trasparente, dimensioni variabili
E scoprirsi un po' invisibili.


Ma gli spazi dedicati al Gruppo T, e i "giochi" con gli ambienti stroboscopici ed i magneti sono stati proprio difficili da lasciare. Davide Boriani e Arte Programmata: 10 e lode.

6 - Hangar Bicocca

Di nuovo in auto, diretti verso l'Hangar Bicocca.


E poi, ecco una buona occasione per provare la nuova linea metropolitana, la 5, lilla, tutta completamente automatica.
L'Hangar Bicocca, in via Chiese, 2 è uno spazio molto aperto e luminoso, davvero adatto a famiglie con bambini e accessibile anche in compagnia di cani.

E' completamente gratuito.




http://www.hangarbicocca.org/spazio/i-sette-palazzi-celesti/
La NAVATA, uno spazio gigantesco, contiene l'istallazione permanente "I sette palazzi celesti" di Anselm Kiefer, che, imponente, si staglia nella penombra mistica dell'ex stabilimento industriale, quasi una cattedrale.


La grandiosità è la prima cosa che colpisce, ma è osservando i dettagli e confrontando le impressioni che tutti, piccoli e grandi abbiamo subito colto lo spirito dell'opera dell'artista.

I sette palazzi celesti - Anselm Kiefer. Particolare: nel deserto, vetri rotti e numeri identificativi.
Nello spazio mostre temporanee (SHED) noi abbiamo visto "Papagaio".. istallazioni, proiettori ticchettanti, rotoli di pellicola con micro film inaspettati, camere oscure e giochi di luce.. tutto da esplorare e niente noia.




C'è anche un salone dove sono programmate proiezioni ed incontri a tema (HB Lab) e dove si svolge la rassegna per ragazzi "Cinema da scoprire". Ci sono un ristorante-caffetteria, il "Dopolavoro Bicocca", e due spazi dedicati ai bambini (HB Kids), divisi in base alle età e alle esigenze corrispondenti.

Nello spazio per i bambini più grandi sono organizzati laboratori gratuiti per avvicinarsi all'arte contemporanea e ci sono accattivanti istallazioni interattive in collaborazione con il Museo Interattivo del Cinema di Milano.

Diventa animatore di Cocco Bill - istallazione interattiva all'HB Kids Room


.... Ecco trovato il prossimo posto dove andare!!!


Pinocchio - Jacovitti

lunedì 13 ottobre 2014

La scrittura dei dinosauri: timbro - orma fai da te per un biglietto di auguri in codice segreto

A proposito di Dinodoro e di dinosauri.

Dinotopia  J.Gurney e timbro fai da te in gomma crepla con orma di dinosauro

Il migliore amico del Pulce quest'anno per il suo compleanno ha ricevuto un altro biglietto di auguri super speciale. Il Pulce l'ha progettato partendo da due dei suoi libri preferiti: Dinodoro e Dinotopia.

Su una lunga striscia di carta da pacco (Sybille docet), ha copiato con le matite colorate e reinterpretato l'immagine di Dinodoro, decorandola con fogli cangianti di uovo di Pasqua, brillantini e paillettes dorate.

Il Dinodoro del Pulce. Matite colorate su carta da pacco, carta cangiante, brillantini e paillettes
Poi abbiamo progettato insieme il timbro in gomma crepla a forma di orma di dinosauro, ispirati da queste bellissime illustrazioni tratte da Dinotopia di J. Gurney. Ormai a fare i timbri siamo degli esperti!

L'alfabeto di orme di dinosauro descritto in Dinotopia by J.Gurney e timbro fai da te in gomma crepla

 Non restava che esercitarsi un po' nella scrittura..

Prove di scrittura con alfabeto dei dinosauri e timbro orma in gomma crepla


... e completare con timbro e inchiostro verde (ma basta un  pennarello grande per inchiostrare) il misterioso biglietto di auguri in codice segreto dinosauresco.

Biglietto di compleanno in codice segreto dinosauresco. Alfabeto dei dinosauri di Dinotopia (J.Gurney) e Dinodoro (M.Pfister). Realizzato dal Pulce

Da incorniciare!!!

- - - 

Premiato!


Craftster Best of 2014 Winner

domenica 12 ottobre 2014

Dinodoro da colorare. Dazzle the Dinosaur colouring page - dal libro di M. Pfister

Dinodoro - di M.Pfister

Al mio bimbo di 4 anni piace molto colorare.
E' abituato a chiedere a me di chiedere a Google:
/Immagini/Strumenti di ricerca/Dimensioni (medie) e /Colore (Bianco e nero) 
una immagine a sua scelta esclusiva e di suo assoluto gradimento per poi esercitare la sua arte e passione con piena soddisfazione.

Tasto destro: apri immagine in un altra schedaTasto destro: stampa

Ecco.
Poi i disegni che vengon bene li foriamo su un lato e li mettiamo in un grande raccoglitore, un libro in continuo divenire. Uno lo sfoglia e si rende conto delle passioni che vanno, vengono, si intrecciano, tornano...

Quando troviamo su internet quel che ha in mente di colorare, va bene. Altrimenti  succede che vedo di accontentarlo altrimenti, come ho fatto qui. 

Questa è la versione colouring page della copertina di Dinodoro (alias Dazzle the Dinosaur, alias Der kleine Dino, alias Destello El Dinosauro, alias Dinodor), il bel libro illustrato di Marcus Pfister (di cui ovviamente sono tutti i diritti!!).
Piaceva molto anche al Pulce, continuo a consigliarlo! Nella edizione italiana è edito da Nord-Sud e tradotto da P. De Rachewiltz. 

Non è improbabile che mi troverò ancora, quindi, a pubblicare versioni bianco e nero di immagini che amiamo per poterle ristampare e colorare. 


QUI il link diretto al file .pdf.

Buon divertimento con pennelli e colori ai piccoli appassionati di dinosauri!

Dinodoro colouring page ed acquerelli, Pfister e Cic

giovedì 9 ottobre 2014

Costume da Ninja Turtles fai da te: un guscio di feltro per Halloween, carnevale.. o per giocare




Mi dicono che le Tartarughe Ninja siano personaggi simpatici.. io non le conosco, anzi non le conoscevo.
Non ne sono attratta..  ma i miei figli a quanto pare si (a momenti).



Lo scorso febbraio hanno visto alle sfilate dei carri un bambino mascherato da Ninja Turtle e dopo poco ecco cosa è spuntato nel loro cesto dei travestimenti, sempre a disposizione davanti alla loro cameretta:


Un vero guscio da Ninja Turtle, anzi un paio di interi travestimenti!
E per completarli, un set di mascherine comode e colorate.

Per creare i costumi da Teenage Mutant Ninja Turtles ho preso ispirazione principalmente da questi due blog:

thealmostperfectionist con il suo post "Homemade Turtle Costume" per quanto riguarda la creazione del guscio verde, trasportabile come uno zainetto.

- chiarattack con il suo post "Tartarughe Ninja: carnevale alla riscossa!" per l'ispirazione nella progettazione e realizzazione della parte anteriore, quella gialla, del guscio.

I materiali che ho utilizzato sono stati:

- cartone ricavato da scatoloni piuttosto grandi
- cartoncino dorato
- vecchie strisce di feltro verde scuro, verde chiaro, marrone scuro e chiaro e giallo
- un po' di imbottitura per cuscini
- un vecchio foglio di gomma piuma sottile
- vecchie magliette gialle e verdi tagliate a strisce
- colla a caldo
- forbici, pennarello, macchina da cucire, fili colorati

Ho realizzato i due GUSCI TARTARUGA, uno per ogni bambino, in modo leggermente diverso, ma basandomi essenzialmente sulle indicazioni e le fotografie di thealmostperfectionist, a cui invito a far riferimento.

Per prima cosa ho ritagliato due ovali dai cartoni in base alla dimensione della schiena dei miei bambini.

Poi ho appoggiato ciascun ovale su una striscia di feltro e ho ritagliato dal feltro 2 ovali corrispondenti: uno della dimensione del cartone e uno circa 6 centimetri più grande, in ogni direzione.

Ho utilizzato per il guscio più grande un feltro chiaro, mentre per il più piccolo uno scuro.. questa scelta è stata dettata dal fatto che avevo una quantità di feltro limitata e così facendo ho potuto con i ritagli degli ovali realizzare le "placche" per la decorazione del guscio.

Prima della fase di cucitura è infatti indispensabile preparare le placche decorative: io ho utilizzato come base di riferimento ciascun ovale e ho ritagliato direttamente dal feltro di colore a contrasto coppie simmetriche di placche, con gli angoli un po' smussati, senza avere un disegno preciso ma cercando di ottimizzare il feltro a mia disposizione, appoggiando le placche ritagliate sull'ovale fino a che la decorazione non mi ha soddisfatta pienamente. Questa ad esempio è la disposizione che ho scelto per il guscio piccolo.


La parte più delicata, per una poco esperta di cucito come me, è stata la costruzione vera e propria del guscio-cuscino-zainetto. Qui il suggerimento di Jessica è stato illuminante: con la macchina da cucire ho fatto una cucitura lungo tutto il bordo di ciascun ovale di feltro, a circa un centimetro dal margine, con il punto più lungo possibile in modo da creare una sorta di imbastitura. Poi, tirando delicatamente uno dei due fili, il margine si arriccia, si restringe, e così lo si può ridurre fino alle dimensioni dell'ovale di cartone!!

A questo punto si riempie ben bene l'ovale-sacco di feltro con l'imbottitura, lo si chiude con l'ovale di cartone e, con abbondante colla a caldo si incolla tutto il margine arricciato del feltro sul bordo dell'ovale di cartone.



Il passo successivo consiste nell'incollare a caldo due strisce di tessuto alla parte alta e bassa dell'ovale di cartone in modo da creare gli "spallacci" del guscio zainetto; io ho realizzato questo passaggio in modo diverso nei due gusci.
Per quello piccolo ho attaccato spallacci unici, non regolabili. Poi ho incollato l'altro ovale di feltro (con piccole fessure per gli spallacci) sull'ovale di cartone in modo da coprire l'arricciatura incollata e l'attacco degli spallacci. (Si può qui notare che io non sono "quasiperfetta" ..)


Per il guscio grande, quello chiaro, avevo previsto anche una parte anteriore, la "pancia gialla" della tartaruga, per cui ho attaccato all'ovale di cartone quattro diverse strisce ricavate da vecchie magliette, in modo da potersi allacciare alle corrispondenti strisce della parte anteriore, ancora da costruire, e poi ho finto il retro alla bell'e meglio..


Per realizzare la parte anteriore del guscio grande, la PANCIA gialla, ho colto il suggerimento di Chiarattack ed ho creato la forma delle "placche" anteriori grazie a cuciture nella gommapiuma.
In pratica ho ritagliato un ovale di cartone (più piccolo dell'ovale per la schiena, perché il costume non sia ingombrante) e sulla base di questa forma ho ritagliato due ovali dal feltro giallo, uno delle stesse dimensioni dell'ovale di cartone e uno leggermente più grande, circa 3 centimentri.

Poi ho ritagliato lo stesso ovale anche dalla gommapiuma.

Ho ripetuto la cucitura "imbastita" con la macchina da cucire sull'orlo dell'ovale di feltro più grande in modo da ricreare l'arricciatura tirando delicatamente uno dei due fili.
Questa volta l'imbottitura è stata creata con l'ovale di gommapiuma, sulla quale ho direttamente incollato l'arricciatura e le quattro diverse strisce ricavate da vecchie magliette.
La forma delle placche si crea praticando una lunga cucitura con la macchina da cucire con filo giallo a metà ovale, in verticale, e poi una serie di cuciture orizzontali parallele, ogni 4 cm circa, più che altro nella parte bassa della "pancia".


Il retro si finisce incollando l'altro ovale di feltro giallo e infine risulta così (fotografato al contrario):



Il travestimento si completa ovviamente con una tuta verde o qualcosa di analogo, e dettagli azzeccati:

Una cintura ricavata da una lunga striscia di feltro marrone..


Una maschera del giusto colore..
fonte wikipedia

 Dei  nunchaku fatti con cilindtri di feltro marrone imbottiti e collegati da ottimo spago. Stellette da lanciare (Shuriken - Throwing stars) fai da te con il cartone dorato dei vassoi dei pasticcini..

Una lettera iniziale sul cinturone...


 Come l'abbiamo fatta? Anche qui lana infeltrita, feltro arancione, forbici, cartone e ..  tanta colla a caldo ;-)

mercoledì 24 settembre 2014

Video lettura del libro "I fratellini" - Scuola elementare di Nibionno. Tantibambini Einaudi (1975) - Cinema di ricerca, cinema fatto dai bambini

Due fratelli, un piccolo film su un piccolo libro che parla di un piccolo film.


Il nostro primo tentativo di trasformare un "libro perduto" in una lettura ad alta voce a portata di tutti, accompagnata dalle illustrazioni originali del testo e montata in un video, rallegrato da una colonna sonora... scintillante, argentina, direi.

"I fratellini" -  montaggio audio e video di Daniele Grosso

Ne avevo già parlato, in coda alla raccolta degli spunti, trovati in rete, a proposito di video di libri per bambini letti ad alta voce (o videoletture - video reading children's book): non un modo per togliersi il piacere di raccontare direttamente ai bambini la loro storia preferita, stringendo in mano un bel libro pieno di figure, ma un occasione per rendere accessibile, e godibile, una testimonianza preziosa.

Uno sguardo delicato e poetico, quello del regista , come delicata e poetica, buffa e tenera è l'atmosfera che regala il libro originale, quel "I fratellini" che sono stati un progetto didattico ed editoriale all'avanguardia nel panorama delle sperimentazioni della fine anni '60, sostenuto e promosso da Bruno Munari.

classe.jpg
La classe II elementare dell'anno scolastico 1969-1970 con la maestra Mariangela Donghi. 
Immagine tratta da Casateonline.

Un po' videolettura, un po' documentario, in fondo. Perché "I fratellini" documenta il tentativo di guardare il mondo dell'infanzia in un modo nuovo, interattivo, creativo.

Come mi piacerebbe poter vedere il film originale in cui Munari aveva visto tante potenzialità!

Forse assomiglia ai piccoli film del "Cinema fatto dai bambini", produzioni dello Studio di Monte Olimpino (Laboratorio di cinema di ricerca nato  nel 1962 per iniziativa di Bruno Munari e Marcello Piccardo), messi generosamente a disposizione da Andrea Piccardo. 

“Sulla collina di Monte Olimpino, negli anni fra il 1962 e il 1972, con Bruno Munari e i miei cinque figli, ci siamo reinventato il cinema (come produrre realizzare e distribuire un film), e finalmente abbiamo scoperto il cinema fatto dai bambini”  (Marcello Piccardo, La collina del cinema, Nodo Libri - Como)

Studio di Monte Olimpino
Non è solo un caso che sia cominciato in quegli anni il cinema fatto dai bambini: lì perché il nostro cinema di ricerca senza preconcetti andava bene per non rispondere no alla domanda se i bambini cosiddetti handicappati potevano fare cinema, e perché Munari, Belgrano e io andavamo bene per vedere con rispetto e meraviglia il film “La chitarra”.
In quegli anni è cominciato il cinema fatto dai bambini che ha sventolato via gli ultimi fogli di preconcetti che io potevo avere sul cinema: quindici bambini handicappati hanno messo lì un piccolo film di ricerca venuto fuori da una condizione subnormale, da sotto rispetto a dove io mi consideravo autore di cinema, e questo film stava sopra.
Poi con Munari non eravamo d’accordo sul cinema fatto dai bambini: il primo punto di divergenza è nato subito dopo “La chitarra”, quando entusiasti noi tre, io lui e Belgrano, ci siamo proposti di promuovere il fenomeno.
Loro puntavano sulla scienza dei grandi, io puntavo sul movimento dei bambini. Per me si trattava di riprodurre il momento anche casuale in cui la maestra giovane domanda ai bambini: “Volete fare un film?” e moltiplicarlo. Così è venuto buono “La chitarra”, così verranno buoni gli altri.
Loro, Munari e Belgrano, non erano d’accordo: c’erano questioni da trattare di pedagogia didattica psicologia sociologia e teoria dell’informazione…
In tutti questi anni per me il punto più scientifico da trattare è stato quel: anche casuale.
Non solo: fin che io sono riuscito a conservare al cinema dei bambini le stesse condizioni del primo “La chitarra”, anno per anno scolastico bambini cosiddetti normali differenziali o subnormali, classi intere sfornavano freschi piccoli film di grande cinema, che messi a confronto, passati al setaccio, al microscopio, grattati sotto e sopra dai grandi esperti, in proiezione incantavano tutti e nessuno li dimenticava.
Nei fatti ho continuato a fare cinema, la produzione e la distribuzione dei film d’autori bambini, migliori di quelli che avrei potuto firmare io.
 

(Marcello Piccardo, “La collina del cinema” – Nodo Libri – Como) tratto da Lo studio di Monte Olimpino - Il cinema fatto dai Bambini 



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Per approfondimenti sulla affascinante storia del libro "I fratellini" (e del film fatto dai bambini da cui è tratto) consiglio i seguenti link:
Notizie dal comune di Nibionnno ottobre 2008 - invito a raccogliere documentazioni sulla realizzazione del libro "I fratellini" in occasione del quarantesimo anniversario della realizzazione del film da cui è tratto. 
Notizie dal comune di Nibionnno aprile 2009 - lettera della maestra Mariangela Donghi 
Notizie dal comune di Nibionnno aprile 2010 - invito alla cerimonia di intitolazione della Scuola primaria di Nibionno a Bruno Munari 
Casateonline 28 aprile 2010 - Notizia della dedica delle Scuole a Bruno Munari a 42 anni dalle riprese del film 
Casateonline 9 maggio 2010 - Cronaca locale dell'intitolazione della Scuola primaria di Nibionno a Bruno Munari 
La provincia di Lecco 10 maggio 2010 - Cronaca locale dell'intitolazione della Scuola primaria di Nibionno a Bruno Munari


Per approfondimenti sulla affascinante storia del cinema italiano di ricerca invece consiglio semplicemente di leggere tutto il sito "Lo studio di Monte Olimpino" o, meglio ancora, il libro di Marcello Piccardo "La collina del Cinema".

La collina del cinema

Oppure guardate questa bella intervista a Marcello Piccardo:



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