La scorsa primavera il Pulce ha imparato ad andare in bici senza rotelle, e quest'anno in bici si va a scuola.
In queste mattine mi sento come mamma anatra col suo paperotto: casco in testa, infiliamo uno dopo l'altro i frammenti di ciclabile che ci portano fino alla scuola primaria, perché il Pulce ha la testa fra le nuvole, ma solo provando, riprovando e facendo insieme sarà abbastanza sicuro per muoversi da solo, quando sarà il momento. Intanto, legare il casco alla bici ed entrare nella scuola dopo una mezz'ora di pedalata, su e giù dal sottopasso, suonando il campanello agli studenti in mandria, è per il Pulce una gran soddisfazione, vedo.
E anche entrare in cartoleria da solo per comprarsi il quadernino con le righe di seconda, ricevere il resto e correre dal papà che aspetta in macchina.
Festeggiamo insieme, primavera e nuove autonomie, con una nuova gita di famiglia all'Oasi di Sant'Alessio.
Educare all'autonomia, all'indipendenza, vuole anche dire educare alla libertà. Che non è solitudine, ma stare bene insieme, portando ognuno il proprio pezzo di mondo.
Questo post partecipa alla interessante proposta di Mens Sana. Quali sono le competenze assolutamente necessarie ai nostri figli per affrontare un mondo imprevedibile?
che foto bellissima!
RispondiEliminaera un pezzo di portafoto-bomboniera, se non sbaglio!
EliminaMi piacerebbe portarli a scuola in tandem...
RispondiEliminaehehehe! :-D
EliminaHo pochi punti fermi nell'educazione dei miei figli uno di questi è imparare ad andare in bicicletta senza rotelle il più presto possibile per poi passare al passaggio successivo delle biciclettate su strada; fin da piccola ho sempre associato la bici alla libertà/indipendenza, spero che lo capiscano anche loro.
RispondiEliminaanche io ho sempre associato la bici a libertà/indipendenza, ed è stata una grande soddisfazione per me aver insegnato al mio bimbo ad andare in bici senza rotelle. A camminare ha imparato da solo, ma ad andare in bici c'è voluta costanza, incoraggiamento, rassicurazioni, consigli tecnici... ;-)
EliminaMi piace molto l'idea dell'indipendenza... sto riflettendo motlo su un concetto che invece non mipiace per niente e cioè quello del 'lasciare andare' o del 'distacco' citati ad esempio per parlare della nascita o dello svezzamento da seno. Credo che genitori e figli possano restare sempre 'legati'... nell'autonomia e libertà ... che ne pensi?
RispondiEliminaIl binomio dipendenza/indipendenza, comunque diverso da vicinanza/lontananza è sempre stato anche per me un concetto chiave di riflessione. Penso che una "dipendenza sana" possa essere un buon obiettivo, dal punto di vista affettivo, perché credo che l'equilibrio emotivo, anche nell'adulto, non possa prescindere dal rapporto con gli altri, e quindi dal legame, che è sia vincolo che sostegno. Trovare il giusto equilibrio, la giusta distanza dall'altro per molti è una sfida continua. Credo che l'importante sia costruirsi e aiutare a costruire gli strumenti per avere spazi di manovra che consentano i movimenti di volta in volta necessari in base alle situazioni e allo stato dei rapporti.
EliminaL'nidipendenza a piccoli passi. Ci sono dentro fino al collo.
RispondiEliminanon me ne parlare!!!!!!!!
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