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mercoledì 9 maggio 2012

La casa ecologica è una roba da ricchi

La casa ecologica è una roba da ricchi.
Se uno la legge così questa frase è un po' una provocazione. Ma se ci si mette il punto di domanda diventa il legittimo interrogativo che ci siamo posti al momento di comprare una nuova casa.
"La casa ecologica è una roba da ricchi?"
Da non addetti ai lavori, lontani dal conoscere imprese e professionisti con una formazione che includesse cose tipo impronta ecologica, annessi e connessi, abbiamo fatto queste ingenue riflessioni, e le scelte conseguenti (possibili).
Secondo noi una casa almeno lontanamente "ecologica" doveva essere: non nuova (non c'è più bisogno di costruire case qua da noi, ci sono un sacco di case vuote) e vicina ai luoghi che frequentiamo sempre, per non essere obbligati a usare mezzi per ogni spostamento e consumare meno tempo e carburante per andare al lavoro/scuola. E poi desideravamo un pezzo di cortile, per restare vicini alla terra.
Così abbiamo avuto la fortuna di trovare una casa da ristrutturare, e i nodi -le scelte- sono venuti subito al pettine: isolamento termico, impianto di riscaldamento, impianto idraulico.. che fare?



La casa, con una struttura tradizionale del nostro territorio, aveva già il vantaggio di essere ben esposta e protetta da un portico, alto e profondo, che in estate tiene lontani i raggi del sole e in inverno lascia entrare la luce dorata, obliqua. Non restava che trovare altri modi per farla dialogare col sole: abbiamo aperto un abbaino sul tetto per illuminare la zona notte, montato un tunnel solare (light tube) per illuminare un bagno molto scuro, allargato le aperture verso sud per ovviare all'ombra del portico, tagliato -in alto- il muro divisorio tra un bagno molto luminoso e la piccola lavanderia, cieca.
light tube - immagine tratta da qui

E' stato montato un cappotto isolante e sono stati scelti infissi adeguati. La casa ne è uscita molto isolata ma anche umida. Per evitare le muffe bisogna areare, ci hanno detto. Ma allora che senso ha isolare? Abbiamo montato degli scambiatori di calore, e a volte serve attaccare il deumidificatore, ma così si consuma energia.. (Grazie agli incentivi) montato i pannelli solari, montato i pannelli fotovoltaici, integrato il riscaldamento e sostituito il deumidificatore elettrico con una stufa usata, per sfruttare la legna del Campo..
Ma come integrare il riscaldamento tradizionale con la stufa? Come collegare la lavatrice all'acqua bollente dei pannelli solari senza fare mischiare, poi, tutti i colori dei panni?
Ben lontani da una casa passiva, con una casa comunque troppo grande per essere solo essenziale, una casa che è un investimento ma pur sempre un grande debito, continuiamo a farci domande.
(E -per ora- la risposta alla domanda dell'inizio è -almeno qui- purtroppo -secondo noi- si.)

12 commenti:

  1. La casa è una roba da ricchi, oggi. Così in generale.

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  2. Ahimè, temo di sì. Un po' come i cibi dall'etichetta bio.

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    1. Questa è una delle altre domande che ci facciamo. Il mercato dei cibi biologici in alcuni casi presenta criticità significative. Che senso ha vendere prodotti bio a prezzo alto, in confezioni spesso piccole e difficilmente smaltibili, magari provenienti da lontano e quindi con significativo impatto ambientale? Talvolta diventa una scelta di acquisto non sostenibile per le famiglie.. magari anche per l'ambiente, in una prospettiva globale? Personalmente i km 0 e il movimento degli orti sociali mi convince di più, ma ovviamente si riduce l'offerta di prodotti..

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  3. per comprare la nostra casetta abbiamo speso un rene (ma considerato che in tutto ne avevamo 3 e mezzo siamo ancora in attivo); siamo in classe energetica C, ma ce la siamo cavata con una bolletta di metano alquanto modesta, abbiamo abbassato sensibilmente la spesa per la benzina, godiamo di una fantastica luce (che quasi certamente quest'estate malediremo) e di un meraviglioso giro di corrente d'aria se teniamo tutto il finestrame aperto. non so quanto siamo ecologici, ma finora siamo ben al di sotto delle più catastrofiche previsioni di spesa dell'Altrametàdelcielo e un pochino di bene all'ambiente lo abbiamo fatto lo stesso, no?

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    1. Di certo!! (però il rene è scappato anche a voi.. ;-) )

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  4. è tutto molto complicato... e costoso. purtroppo. ma con impegno e cocciutaggine puoi fare da solo. se riesco scriverò un post che racconta la storia di una famiglia che l'ha fatto.

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    1. Mi interesserebbe molto! noi eravamo in un periodo molto impegnativo (il Ciccetto in arrivo) per cui abbiamo solo contribuito nella fase delle scelte, cercando di indirizzare i professionisti verso la scelta di materiali e accorgimenti per rendere la casa il più possibile "eco", pur restando nelle tecniche tradizionali di ristrutturazione. Ad esempio il legno certificato fsc per il pavimento.. roba così. Però abbiamo fatto le cose un po' a metà per via dei soldi!!!

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    2. C'è la possibilità che io torni da queste persone abbastanza a breve, ma oggi come oggi non lo so ancora con certezza, in pratica è una famiglia che ha cercato "la terra dei loro sogni", in campagna, e DA ZERO in 20 anni (!) ha costruito qualcosa che è praticamente autosufficiente, curando i minimi dettagli con idee da EtaBeta! Ti assicuro che loro non hanno "scialato". To be continued....
      Sul cibo bio, è vero, ma senza seguire le etichette si può arrivare a un compromesso: un anno fa non avrei mai pensato di poter risparmiare così tanto (e anche autoprodurre tanto), è solo questione di trovare le informazioni giuste e organizzarsi un pochino. E vivo in città (certo se avessi l'orto... mi accontento delle fragole e poco più sul terrazzo). A volte siamo spaventati perchè tutto sembra complicato, ma spesso lo è meno di quanto sembri. Alimentarsi in modo sano non è da ricchi. Davvero.

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  5. Noi simo lontanissimi dalla casa a basso impatto... la nostra è una vecchia casa dei primi anni '60. Lascio immaginare.
    Forse con il tempo e molta, molta, molta spesa faremo qualcosa :-(

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    1. Si fa quel che si può.. noi abbiamo abitato in tante case diverse, alcune tipo la tua, l'infisso del bagno mi ricordo faceva uno spiffero!!!! Siamo stati anche senza lavoro, e pure malati da non poter pensare di lavorare, e non ci saremmo sognati di metterci a farneticare di una casa "ecologica", nei casini come eravamo. Nel caso che ho raccontato abbiamo deciso di investire risparmi (anche altrui) e fare debiti perché in questa fase della vita per fortuna stiamo bene e abbiamo il lavoro, ma siamo pronti a vendere se la scelta si dovesse rivelare insostenibile. Ripeto, si fa quel che si può..

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  6. a proposito dell'ecosostenibilità, spesso da noi c'è il mercato dei Coldiretti, dove agricoltori provenienti da un raggio dai 5 ai 50 km propongono i loro prodotti. il costo? tale e quale e anche di più di quelli del mercato.
    allora mi chiedo: perchè dicono che il km zero è più economico?
    vorremmo sì fare di più, si cerca di scegliere prodotti con meno imballo, ma anche così il cesto dei rifiuti "obesizza". se non si ha la possibilità di un orto, dal quale rifornirsi a cesti invece che a sacchetti, provate voi a fare un minestrone con verdure comprate al supermercato!
    e sulla casa... noi abbiamo preso tutto all'ikea, il che tradotto significa: cartoni, carte, plastichine, polistirolo, tutto riciclabile, questo è vero, ma di certo non abbiamo dato una mano a ridurre i rifiuti.

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