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mercoledì 15 giugno 2011

L'albero della vita

Ho visto The Tree of Life di Terrence Malick proprio la sera in cui ha vinto Cannes, guarda caso. Non vi racconto com'è o come non è, potete trovare queste cose facilmente altrove: vi parlo dell'albero citato nel titolo.



Malick è affascinato dalla natura, dalle sue manifestazioni più spettacolari e meravigliose che fotografa in maniera altrettanto meravigliosa: ricordiamo le lunghe camminate a seguire i soldati nell'erba ne La sottile linea rossa (1998) e il Paradiso Terrestre che trova il capitano Smith nel Nuovo Mondo (The New World, 2005). L'albero, in questo suo nuovo film, è nell'ordine: un vero albero, visto dal basso con i suoi grandi rami che vanno verso il cielo; un albero carico di tutte le ovvie simbologie religiose associate all'albero; l'albero dell'evoluzione della vita sulla terra, dalle prime cellule per arrivare fino ad oggi. Malick riesce così ad unire in una sola figura la sua visione insieme scientifica e panteistica del mondo.


L'albero è il miglior modo per conciliare le diverse parti di una sensibilità al contempo estetica e razionale. Non vi siete mai annoiati durante una lezione di matematica e avete cominciato a scarabocchiare sul foglio figure astratte? Magari cominciando da un segmento che alla fine si divide in due segmenti, che a loro volta si dividono in due segmenti, che si dividono ancora in due, etc. etc. fino a che quello che vi trovate davanti agli occhi vi ricorda qualcosa, forse un albero. O un cespuglio, se non avete riprodotto degli angoli sempre uguali. Un po' come ha fatto la ragazza di questo video, che ha scoperto che la matematica la trovi dove meno te lo aspetti:



Bene, la stessa cosa la si può far fare ad un computer, con un programma, un algoritmo, una serie di regole per far sviluppare la nostra pianta. Regole semplici come quelle del disegno sul foglio, una funzione ricorsiva come quella che sfrutta questo piccolo programma scritto con il linguaggio Processing da Daniel Shiffman:



Oppure con regole più sofisticate (molto più sofisticate) come quelle degli L-Systems di Aristid Lindenmayer, che potete trovare nel libro The Algorithmic Beauty of Plants (PDF).



Che il grande libro della bellezza naturale sia scritto in lingua algoritmica?

4 commenti:

  1. Anche Munari parla di come tutti possano disegnare un albero partendo da un segmento...interessante che si possa applicare alla matematica, soprattutto perchè a me non è mai piaciuta.

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  2. Benvenuto al mio co-blogger Daniele che ha scritto questo post. Da oggi lo è a tutti gli effetti!
    Io ho visto The Tree of Life il giorno del nostro anniversario di nozze. Al cinema, dopo circa 3 anni che non andavamo al cinema. E' stato bello, intenso, commovente, spettacolare. Ne è valsa la pena. E' un peccato che non sia stato tradotto il titolo. Mi piacciono le parole "albero" e "vita"!

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  3. Io ho una passione per gli alberi, ne fotografo tantissimi soprattutto quando sono spogli perpè mi piace vedere la struttura dei rami. Leggo che ti hanno già consigliato il libro di Munari.
    Bel post.
    Ciao

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