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lunedì 5 settembre 2011

Gite minime in vacanza. In Umbria coi bambini/2: Perugia e dintorni

Questo post completa gli "appunti di viaggio" della nostra recente vacanza in Umbria. La prima parte si trova qui.
Siamo tornati solo due settimane fa ma sembra passato un secolo; l'abbiamo voluto scrivere a quattro mani io e mio marito per riassaporare, ancora una volta, i climi (soprattutto emotivi) vissuti in famiglia durante il viaggio. Sono un punto di arrivo, e allo stesso tempo un punto di ripartenza.

L'idea di partenza era che dall'agriturismo di Bevagna ci saremmo spostati in un campeggio sul Lago di Pediluco, passando prima a trovare due amici di Perugia.
Non li vedevamo da anni, ma nonostante questo l'accoglienza è stata veramente spontanea e calorosa! Un giro con loro in centro a Perugia ed eravamo già conquistati dalla città. Il Pulce si è messo ad immortalare tutti i grifoni che scovava sui palazzi (e ce ne sono tanti)


mentre io ho cominciato a desiderare di trovarmi nell'atmosfera della piazza principale la sera del concerto di Daniele Silvestri.



Detto fatto, la nostra amica ci ha trovato un freschissimo campeggio a 6 km da Perugia e così siamo finiti sul Colle della Trinità, al Camping "Paradis d'Eté", nel regno di Marcello (qui immortalato gentilmente dal Pulce).


Ci siamo messi in modalità camping lasciando finalmente esprimere al furgone-camper tutte le sue potenzialità



ed abbiamo rispolverato mobiletti anni '70 ancora essenziali per respingere gli attacchi di formiche e Ciccetti ai beni commestibili.


(Alla fine l'orrendo mobiletto non ha retto a tutte le invettive che gli ho lanciato durante lo smontaggio e per fortuna si è definitivamente rotto. Giusto oggi gran momento catartico del lancio alla piattaforma ecologica).

Dal campeggio siamo partiti per tante piccole escursioni, qui pomposamente definite "gite minime", alternando mete tradizionalmente turistiche (città e  piccoli borghi) ad altre più naturalistiche e momenti di pausa in campeggio: per lasciare il Pulce far il bagno in piscina, giocare al calciobalilla e disegnare in pace,


il Cic giocare con gli adorati micini e le ghiande di leccio senza disdegnare frequenti assaggiatine,



e i grandi fare spesa e lavatrice. E insomma goderci il fresco silenzio del bosco interrotto solo da qualche stridio di ghiandaia, miagolio di gatto e voci sommesse dei pochi altri camapeggiatori quasi esclusivamente stranieri. (Gli unici a far -involontariamente- casino eravamo noi).

Gubbio

La strada da Perugia è un po' lunghina e la nostra prima meta dove fare il picnic, il Parco Ranghiasci, non così immediata da trovare. Parcheggiato vicino al Teatro Romano, arrivare su in piazza col passeggino non è una passeggiata.


Ci siamo accampati sulle gradinate del museo per mangiare e ci siamo un po' ripresi. Finalmente abbiamo trovato un'entrata accessibile per il Parco



che anche lui ha una sua decandenza affascinante oltre a molti "canocchiali panoramici", e poi il Pulce (nonostante le sue innumerevoli paure di questi giorni) ci ha indirizzati (con la forza dell'insistenza) verso la funivia per il Colle Eletto.


Ci è toccato salire sulle gabbiette in preda al vento, emozionarci e tenerci i berretti ben stretti, per arrivare alla chiesa dove sono custoditi i famosi ceri e le chiare vetrate illustrano la storia del versatile Sant'Ubaldo, pronte a catturare la fantasia dei bambini. Tornati ai piedi del paese finalmente i bimbi si sono sfogati coi giochi del nuovo parco giochi, molto ben attrezzato, a fianco del parcheggio.



Parco Fluviale del Tevere (Ponte Felcino)

A due passi dalla casa dei nostri amici si può accedere alla ciclabile che accompagna il corso di un Tevere ancor piccolo per circa 12 Km. Una breve gita in bicicletta, ombreggiata, con parchi gioco lungo il percorso e panchine da cui osservare gli aironi cinerini ed altri innumerevoli uccelli acquatici.




- Isola Polvese: il nostro primo incontro col lago Trasimeno. Uno spettacolo. Si arriva facilmente da San Feliciano con battelli di linea e si sbarca su un'isola oggi proprietà della regione Umbria e parte del Parco del lago Trasimeno.



Una guida ci ha accompagnati a scoprire qualche aspetto dell'isola, giardini curati e uliveti secolari alternati a lussureggianti aree di vegetazione spontanea.




Ci siamo quindi fermati a fare pic nic e a riposare dentro un fiabesco bosco di leccio sulla sommità dell'isola, dal quale non me ne sarei mai voluta andare.




- Oasi La Valle: una mattina siamo tornati vicino a San Feliciano per camminare su una lunga passerella e guardare con i canocchiali (compresi nel biglietto) gli uccelli acquatici che si affollano tra i canneti sulle rive del lago, all'interno del Centro Visite dell'Oasi la Valle. Che pace.


Un po' invadente e con ogni probabilità poco autoctona, segnaliamo tuttavia la presenza di una vasta comunità di gabbiani di cui sarebbe curioso conoscere la provenienza, che hanno praticamente ricoperto di guano una buona metà della passerella (con gran gioia di mio marito che ci ha tenuto ad aggiungere questa postilla).



- Isola Maggiore: la nostra ultima gita, in un giorno caldissimo e per questo difficilmente godibile. Comunque la meta meno apprezzata delle tre sul lago. Ci siamo andati col battello del servizio pubblico da Tuoro sul Trasimeno, che ha un grande parcheggio comodo e gratuito durante la settimana,  rinunciando a partire dalla più rinomata Passignano, troppo frequentata. Oltre al vecchio villaggio ormai trasformato in area di servizi prevalentemente turistici, segnaliamo la passeggiata che porta fino allo scoglio di San Francesco, che in una meno impietosa canicola può essere senz'altro piacevole.

Spoleto

Parcheggiato all'ombra del parcheggio Spoleto Sfera (comodissimo per raggiungere il centro) nelle cui vicinanze si trova un accogliente giardino pubblico con giochi per bimbi, la cui attrattiva principale è una grande ed interessante struttura piramidale con un intreccio di corde sulle quali ci siamo divertiti ad arrampicarci anche noi grandi.



Poi ci siamo spinti verso la città alta, fermandoci per il pic nic in un piccolo giardinetto circolare, e tramite l'ascensore abbiamo raggiunto la Rocca, che abbiamo visitato solo esternamente. Poi siamo scesi verso il Ponte delle Torri, 10 arcate di altezza considerevole (chi soffre di vertigini è invitato a non guardare giù...) e di imponente impatto architettonico. Lì ci siamo incontrati con gli amici di Bevagna per il completamento della visita alla città, in particolare della splendida piazza e della Cattedrale di Santa Maria Assunta, purtroppo a nostro avviso storpiata negli interni dalla rivisitazione di epoca barocca, che lascia solo intuire cosa poteva essere l'originaria medievale bellezza dell'edificio.
Sulla piazza il Pulce ci ha trattenuti un po' ad ascoltare le prove di una orchestra di giovani americani che si sarebbero esibiti poi in serata.


Meta che mette in evidenza la distanza tra le generazioni. La più apprezzata dal Pulce, la meno da noi.
Penso che il termine "accozzaglia" definisca alla perfezione il luogo, struttura anni '70 con una strana e un tantino squallida atmosfera da "antichi fasti", che vuol essere un po' zoo, un po' parco giochi, un po' luna park, un po' circo, con pezzi delle suddette attrattive sparsi con ordine casuale e illogico, come ad esempio l'area zoo degli animali esotici con annessa riproduzione di un razzo Apollo. Musica tipo baby dance diffusa "a palla" per tutto il tempo e francamente fastidiosa.  Carino forse solo il labirinto in muratura che il Pulce ha voluto percorrere due vole, una con papà e una con mamma. Da evitare accuratamente il self service anti-uomo, meglio portarsi i panini.

Il luogo ci porta ad una riflessione sul come trasmettere il concetto di "qualità" di un posto o di un intrattenimento ai bambini, che sembrano apprezzare indifferentemente un oasi naturalistica e un "baraccone" come il suddetto. C'è da interrogarsi sul quando e il come (e il se) arriva ad un cucciolo d'uomo la percezione della differenza di una cosa fatta con il cuore da una fatta coi piedi. Lo scopriremo, temo, solo crescendo.

Ai bambini è rimasto un bellissimo ricordo, comunque. E bellissima, da lì, la vista su Perugia.



Deruta e Todi

Anche questa gita in una giornata torrida che ha reso tutto più faticoso. Deruta è una cittadina a totale vocazione ceramistica che come molte altre sta pagando a caro prezzo la globalizzazione (vedi l'incredibile vicenda della "clonazione" cinese della città).
A Deruta ci siamo soprattutto fermati per pranzare al sacco (si segue la strada per il centro e c'è un giardino pubblico con giochi vicino alle porte della città e ad un comodo parcheggio) ma ci siamo anche addentrati un po' nella cittadina e siamo casualmente capitati in un laboratorio che ancora mantiene al proprio interno il ciclo completo di produzione, dalla creta alla ceramica artistica. Il Pulce ci ha guadagnato una prova di pittura su ceramica, un bel pezzo di creta con cui ha giocato poi tutto il giorno e una spiegazione esaustiva di tutte le fasi della produzione, grazie alla disponibilità dei proprietari.



A Todi siamo stati poco, giusto il tempo per inerpicarci col passeggino fino in centro, visitare le due chiese che ci sono piaciute di più in tutta la vacanza (il Duomo e San Fortunato) e assaporare panorami mozzafiato al tramonto. La mia idea è che l'Umbria è stupenda, ci manca molto da vedere, la prossima volta fissiamo la base più a sud e come minimo torniamo a visitare Todi.

Città della Pieve

Gita molto bella. Siamo capitati nel periodo del Palio dei Terzieri ed abbiamo potuto immergerci nella tradizionale atmosfera della festa: la città di cotto (e del Perugino) era completamente addobbata con bandiere e stendardi colorati, tante le botteghe dove osservare le tecniche artigiane medievali (spettacolari la fucina del fabbro, il ceramista e il vetraio), e ottima la cena.





Abbiamo avuto la fortuna di poter mangiare alla affollatissima e rinomata "Taverna Barbacane" grazie alla gentilezza di una famiglia del luogo che ci ha fatto posto al loro tavolo: il Pulce ad incantarsi guardando le scintille che si levavano dagli enormi braceri, e noi a domandarci com'è che qui troviamo sempre persone con cui discorrere cordialmente (siamo noi diversi perché siamo in vacanza o sono le persone, diverse?).



Il parco pubblico con gli immancabilili giochi per i bambini c'è, anche se nascosto dietro la chiesa di San Francesco, e noi ovviamente il pomeriggio vi ci eravamo rifugiati. Avremmo voluto visitare il museo di storia naturale per far contento il Pulce ma era imprevedibilmente chiuso. Comunque il Pulce si è divertito abbastanza anche così.



E' a due passi dal nostro campeggio ma ci siamo capitati quasi per caso, a fine vacanza, attirati da un'altra rievocazione storica, dato che quella a Città della Pieve ci era piaciuta. Noi non lo conoscevamo, ma Corciano è inserito tra i Borghi più belli d'Italia del tutto meritatamente e l'intera programmazione del Corciano Festival ci è sembrata molto interessante; però abbiamo partecipato solo all'ultima giornata: il Corteo Quattrocentesco del Gonfalone (con la liberazione dei prigionieri).


Questo spettacolo, con tutti e 300 i figuranti in costumi molto curati e le trombe e i tamburi a scandire la solennità degli eventi, ha colpito molto la fantasia del Pulce, che a casa ha ridisegnato la sfilata in estremo dettaglio.



Un gruppo di soldati di ventura gli ha poi spiegato delle armi e della guerre tra il medioevo e  il 400, facendogli provare pezzi di armatura e tamburi, infuocando ancora di più la sua immaginazione.




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E insomma poi ci siamo decisi e siamo tornati a casa.

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P.S.: Al concerto di Daniele Silvestri siamo riusciti ad andare, nonostante i piccoli. Un importante stratagemma è stato parcheggiare a Perugia al Mercato Coperto (Pincetto), non immediato da trovare, costoso ma centralissimo. In pratica si esce da qui



e ci si trova qui, in faccia alla Galleria Nazionale dell'Umbria.




Così, con il mezzo a due passi dalla piazza del concerto (giusto il tempo di un ascensore), non è stato un problema gestire, al rientro, passeggino e bambini già addormentati.. e per stavolta ci siamo concessi un piccolo lusso ;-)

5 commenti:

  1. Quanti particolari nei disegni! Si può leggerli come un libro. Con i disegni ci vuole raccontare tante cose.

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  2. La regione Umbria dovrebbe darti pagarti per questo post e usarlo per farsi pubblicità, belle le gite minime.

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  3. @ Tatiana S.: hai ragione. Starlo ad ascoltare quando racconta PERCHE' ha aggiunto ciascun dettaglio è ancora più interessante, per me che sono la sua mamma. Vedi proprio come vanno i pensieri nella sua testina..

    @ kemate: non esageriamo!! Ma è vero che è un luogo pieno di potenzialità. Per dei curiosi come noi è il massimo! ;-)

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  4. che bella idea associare i disegni.. e che bel giro, segno!!
    PS: l'ho visto, l'ho visto (il mitico camper)|!!! :)))

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  5. @ Mamma C: ho messo i disegni perché mi piacevano particolarmente, rendevano il modo in cui il Pulce ha vissuto la vacanza e poi è il modo per non farli finire nel dimenticatoio subito subito. Hai visto il "furgone della felicità"! ;-)

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